Da non crederci. Nell'estate a tutto gusto per vacanzieri e isolani cosa vanno a inventare quelli della premiata ditta Carapigna e C.? Niente meno che il mojiteddu, figlio di madre cubana e padre sardo. Fresco, leggermente alcolico (senza esagerare), dissetante, come il cocktail supergettonato a base di rum, lime e menta. Ottimo refrigerante nelle sere di una stagione afosa come da tempo non si vedeva.
Preparazione della carapigna
Francesco Floris, erede di una plurisecolare tradizione aritzese, porta il sorbetto nato sul Gennargentu in giro per l'Isola dei turisti. Ci ha provato e riprovato nel suo laboratorio del paese tra i castagni finché il gusto non lo ha soddisfatto. Ricetta? Semplice. Alla tradizionale carapigna (acqua, zucchero e limone) ha aggiunto mentuccia di fiume e filu 'e ferru. Bingo.
Tre euro di dissetante bontà. Nel suo stand in corso Umberto a Olbia (è lì che si trasferisce in estate, con la moglie Giusi Ambrosio, napoletana con nonna di Gadoni, e Mirko Lai) ogni sera c'è la fila. Per il mojiteddu e per la carapigna tradizionale, magari con qualche variante (per esempio, al limone e menta, al limone e liquirizia). “E ora sto provando quella a base di mirto”, dice Floris, noto Chicco.
Il ghiaccio: elemento base della preparazione
Nei secoli, il sorbetto dei sardi, quello che deliziava i palati dei nobili cagliaritani, non è cambiato. Ecco una piccola guida per chi vuole assaporare questo dessert etnico fino al midollo (il nome è di origine spagnola), antenato dei moderni gelati, nato tra castagni e noccioli nel paese delle rinomate sorgenti: gli aritzesi avevano il monopolio della raccolta della neve, conservata nelle grandi fosse in pietra sulla montagna di Funtana Cugnada, che serviva da refrigerante per confezionare questa bontà per i palati (oggi si usa il ghiaccio ma è l'unica concessione alla modernità: la preparazione è la stessa da secoli).
Un'antica foto: uomini preparano la carapigna
Carapigna simbolo dell'estate? Purtroppo non si trova dappertutto, anche perché le aziende che tengono viva la tradizione e che lavorano con continuità solo soltanto due. Ma se vedete uno stand, non lasciatevi scappare il rinfresco della stagione bollente per la modica cifra di un euro e cinquanta.
Chicco Floris e la sua compagnia sono a Olbia per tutta l'estate con qualche variante. Ovviamente a Ferragosto vanno a Aritzo per la Sagra della carapigna (offerta a tutti), poi dal 29 al 31 agosto a Laconi per Sant'Ignazio, da settembre saranno presenti ad Autunno in Barbagia, primo appuntamento a Bitti (dal 4 al 6). Sono loro ad aver salvato la carapigna, che era ormai dimenticata. “Sono diventato carapigneri dopo aver raccolto i segreti del maestro Peppino Mameli”, ricorda Floris, che lo scorso Natale è riuscito a far assaggiare la carapigna (gelata) ai bolzanini: un successo, una sfida, viva l'intraprendenza.
Ma la tradizione aritzese è stata trapiantata anche in Marmilla, a Tuili, grazie alla famiglia Pranteddu. Sebastiano, laureato in chimica, porta il sorbetto in giro per l'Isola, soprattutto al sud. Sta studiando nuovi trattamenti termici per rifornire i ristoranti, ma resta fedele alla ricetta originale. Il nonno Salvatore era carapigneri, aveva acquisito l'arte dal suocero Tziu Tanu, il padre Rinaldo segue il torronificio. “Fino a tre anni fa ben pochi la ricordavano, sono orgoglioso di averla fatta riscoprire anche nel Cagliaritano”, dice Sebastiano.
Appuntamento con il sorbetto a base di acqua, limone e zucchero marca Pranteddu (che ha una storica collaborazione con la famiglia Paba) il 13 agosto a Cagliari per le notti colorate alla Marina, il 14-15-16 agosto al festival Mama Blues nella deliziosa cornice di Nureci, il 23 agosto alla Fiera di Portoscuso, dal 26 al 30 agosto a Stintino, in settembre a Santa Mariacquas (Sardara), a Santa Greca (Decimomannu), a Santa Vida (Serrenti). Poi in tutti i week end di settembre nella splendida Villa Asquer a Tuili serate a base di musica, aperitivi, gastronomia e ovviamente carapigna.
Gli antichi strumenti
A quanto pare, il sorbetto dei sardi va a ruba, quando si trova. Dicono gli artigiani che in questo periodo, si va dai mille ai duemila bicchierini al giorno da un capo all'altro dell'Isola. Buona estate con la carapigna. E col figlio sardo-cubano mojiteddu.
Lello Caravano
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