Visualizzazione post con etichetta politiche sociali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta politiche sociali. Mostra tutti i post

4.4.25

“Alcune etnie non hanno la nostra stessa sensibilità verso le donne”. ( cit di nordio sul caso Ilaria Sula ). se è questo il modo di cobattere il femminicidio e la violenza sulla donne siamo apposto .

Vari esponenti di questo governo ci hanno abituati a esternazioni sulla violenza contro le donne e sui femminicidi quantomeno discutibili, che si sono portate dietro una serie di polemiche, seguite da precisazioni, contestualizzazioni, da parte di chi le aveva proferite, il tutto condito con dati interpretati a uso e consumo di una precisa tesi. Ecco    quindi     che  dovremmo essere assuefatti, dunque. Eppure lo stupore non è mai troppo.  Infatti  : «Questi fatti (i femminicidi, ndr) si radicano probabilmente nell’assoluta mancanza non solo di educazione civica ma anche di rispetto verso le persone, soprattutto per quanto riguarda giovani e adulti di etnie che magari non hanno la nostra sensibilità verso le donne». Queste le parole pronunciate giovedì 3 aprile dal Guardasigilli Carlo Nordio a margine di un’iniziativa organizzata dalla Camera penale. A  chi  mi dice    che   ho estrapolato  ed  usato  la  frase in  maniera   capziosa e di  parte    ecco  qui  sotto   l'intero intervento 










Lo ha appena detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio.Lo ha detto a due giorni dal barbaro femminicidio di Messina per mano, testa e “sensibilità” del suo italianissimo collega di studi.Parole queste che rendono , ipocrita , facedolo passare in secondo piano il resto ( pieno di buoni propositi ) del suo articolato discorso . Vero      che   la condizione della donna ( indipendentemente dai femminicidi) è indubbiamente diversa tra i diversi contesti socio/religioso/culturale.Ma il  crimine   è lo stesso  . Lo vada a dire oltre che ai familiari di Sara Campanella e alla sua famiglia che noi” di “razza” bianca abbiamo una certa “sensibilità” nei confronti delle donne.Lo vada a dire a Giulia Cecchettin e a suo padre Gino che i maschi italiani sono fatti diversamente. Lo vada a dire a Giulia Tramontano e alla sua famiglia. Lo vada a dire al quasi 90% di donne vittime di femminicidio per mano di compagni, ex fidanzati, mariti, ex mariti, conviventi, stalker ITALIANISSIMI. Invece di assumersi le enormi e conclamate responsabilità per aver negato per anni le radici del femminicidio e della cultura patriarcale da cui proviene, ora teorizzano anche sconcertanti ragioni razziali.Prossimo passo, di questo passo, è un nuovo ( il vecchio conosciuto anche come il Manifesto degli scienziati razzisti, fu pubblicato, dal regime fascista con il titolo Il fascismo e i problemi della razza, il 14 luglio 1938 su Il Giornale d'Italia e ripreso sul primo numero della rivista La difesa della razza di Telesio Interlandi il 5 agosto dello stesso anno. ) Manifesto della Razza.Non avete decenza né cultura, non conoscete rispetto né dignità. Episodio ha riacceso il dibattito sulla complessità del fenomeno dei femminicidi e sulle possibili cause socioculturali, evidenziando le profonde divisioni politiche sul tema
Infatti Antonella Veltri, presidente di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, ha criticato il ministro: «Abbiamo tutte letto le dichiarazioni del ministro Nordio, che per noi sono difficili da condividere», sottolineando la necessità di un piano di prevenzione concreto che coinvolga la società e le scuole, potenziando i centri antiviolenza. Veltri ha inoltre chiesto chiarimenti sull’efficacia del ddl Femminicidi, lamentando «la mancanza di azioni concrete per proteggere le donne vittime di violenza».  Ma  non è  solo lei . 

  a  repubblica  online  

Femminicidi, il segretario dell’Anm Maruotti contro Nordio: “Dal ministro parole pericolose” di Conchita Sannino



Intervista al numero due dell’Associazione nazionale magistrati: “Non basta prevedere un reato autonomo punito con l’ergastolo, se poi non si investe in politiche sociali, sulla famiglia e sull’educazione sentimentale”

2.8.24

perchè non dobbiamo tacere sui femminicidi e andare oltre le maifestazioni smboliche

 



Le   polemiche sul discorso del padre  a Filipo Turreta  per  quali  si  è poi  scusato e la  risposta   di Elena  Cecchetin   mi hanno    fatto  cambiare  idea dopo la  fiuguraccia  con Stefi\ Stefania  Pastori  " 

Gloss " che mi cosrinse  a  modificare post  (  ma  non bastò  perchè Stefi Pastori s'offese  togliendomi il contatto  e chiedendomi  di  non cercarla  più )  e   per  una volta  smetto di delegare  totalmente     ad  altri\e il mio pesiero  sul  femminicidio    \ violenza  di genere  .

N.B
  spero che  mi perdonerete  per le eventuali   ovvietà   e  per  errori  \  refusi ma  sono mezzo dislessico causa    sordità  e  gravi prblemi alla vista 

  IL  femminicidio  \  violenza  di genere   sta diventando  se  non è   già    sempre  più  allarmante  , cioè  non è più  solo cronaca nera   ma   un fenomeno     al quale   orami riscoiamo d'abituarci ed  assueffarci    visto  che  ormai  siamo  oltre  la  soglia  (   già pesante   )   di una donna  ucciisa  , senza  contare  le  aggressioni   e   le  violeze   ,     ogni  72  ore  . Quindi mi chiedo  ma le  proteste   degli attivisti \e   contro la  violenza  di genere   \  femminicidi     sono davvero efficaci  opppure il solito fuoco  di paglia  ? Sul tali tematiche  si è  ritornati a parlare  oltre  che  l'ultimo ( ?  )  orripilante   delitto    e per  alcuni bliz    dimostrativi ,   che     giustamente  ne     sottolineano  l'urgenza     a livello sociale , come quello orgnizzato dal gruppo     bruciamo tutto , nato in ricordo della povera  Giulia    che ha  colorato di rosso  la  celebre  scalinata  di triità  dei monti a  Roma  .  Ora  queste  dimostrazioni   posso giocare  un ruolo importate nel  processo   di sensibilizzazione  dell'opinione  pubblica    (  soprttutto  giovanile   abbindolata   da programmi tv  introisi di   cultura  misogena  e   da  maschio alfa )   sul tali tematiche   . Ma  loro efficacia  , come fa  anche  notare    Marilisa  d'Amico *     ,   dipende  da  molteplici fattori   Se  da  una parte  tasli  azionoi attiranol'attenzione el pubblico  creando dibattiti   e portasdo tali argomenti al centro delle  scena  -E quindoi la  visibilità ottenuta   mette in luce  problematiche   spesso sottovalutate .  Però    d'altra parte  esse   possono   essere polarizzanti  e d essere  scambiati  \  percepiti come un eccezione  negativa  assimilandoli  al  vandalismo   conil rischio di distogliere   l'attenzione    dal messaggio   che  si vuole trasmettere   e portare  ad  una condanna  dell'azione  piuttosto   a  una riflessione     sul  problema  denunciato  . Quindi  oltre ai bliz  dimostrativi  che  possono  essere  ache mal interpretati  miglio  una  campgna  di sensibilizzazione   ed  educazione   fin dai primissimi anni  di scuola  . In maniera  da   da 'aumentare la  consapevolezza   contro la  violenza  di geere    e  lavorare con le  nuove geerazioni   per  diffondere   un modello relazionale   realmente ispirato alla parità   di genere  .  Ma   allo stesso tempo  fare  pressioni     e  proporre leggi d'iniziativa popolare   per   adeguare   il codici penali e  civili   e il  processi   contro tali crimini 

*Professore ordinario di Diritto costituzionale e Prorettore con Delega alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti presso l’Università degli Studi di Milano  e  fondatrice       dell'osservatorio   violeza  sulle  donne   https://ovd.unimi.it/profilo/prof-ssa-marilisa-damico/

Messico, il cantante toglie dalla scaletta un brano molto amato ( Si trattava di un controverso brano che elogia le azioni dei narcotrafficanti ): il pubblico reagisce distruggendo il palco

In Messico esiste un  sottogenere musicale chiamato «narcocorrido»  e che è famoso per i  testi indulgenti verso l'attività dei cartelli...