di cosa stiamo parlando
LE PAROLE DI VANNACCI
“Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare“, erano state le parole del generale questa mattina al quotidiano di Torino. “Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti – aveva continuato-. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola“.
di Monia Sangermano per Strettoweb
Le parole del generale Vannacci sulle classi per disabili a scuola stanno facendo scalpore. “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare“, ha detto Roberto Vannacci in un’intervista. E il clamore che si è creato intorno a queste dichiarazione sta monopolizzando la scena dell’informazione nazionale.Secondo Vannacci le sua parole sono state travisate e rese tutt’altro dal titolo de La
Stampa. Ma la bufera non si placa. Ora, nel dibattito, entra a gamba tesa chi la condizione di disabilità la vive su se stesso. “Non nascondiamo certe problematiche dietro un dito e smettiamola di usare la disabilità solo in certi frangenti (politica docet) o quando ci si vuole detergere la coscienza. Per quello che il generale Vannacci ha espresso io sottoscrivo tutto e lo faccio convintamente come persona di causa. Io col generale Vannacci ho vissuto una serena infanzia insieme. Io, lui la sua e mia famiglia e vi garantisco che mai ho avuto la più vaga o lontana sensazione di sospettare le tante accuse e calunnie a lui spesso dirette. Si è vero siamo amici, vecchi e ottimi amici, ma per quel che può valere ciò che vi dico: lui è una
Inoltre, ricorda l’atleta paralimpico, “sono stato insignito dell’onorificenza Omri di cavaliere della Repubblica Italiana proprio per le mie azioni a difesa della disabilità in Africa (e non solo), quindi vi prego di smettere col travisare o martoriare chi, nello specifico Vannacci, parla di reali ma scomode verità, pseudo tabù e non della solita puerile ‘fuffa’“.