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La metamorfosi

Vincevamo negli sport di combattimento, nel ciclismo, nei tiri, discipline che si spartivano tradizionalmente sempre gli stessi (pochi) paesi. Oggi nella boxe, nel judo, nella scherma e nel ciclismo soffriamo: la concorrenza si è allargata. Delle 44 medaglie che Sports Illustrated ci aveva pronosticato, 12 sono già saltate, e 5 erano d’oro: Irma Testa nella boxe, Davide Di Veroli nella spada individuale, Tommaso Marini e Alice Volpi nel fioretto individuale, Danilo Sollazzo nella carabina da 10 metri. Svaniti anche l’argento di Aziz Abbes Mouhiidine e il bronzo di Giordana Sorrentino nella boxe, l’argento di Alberta Santuccio nella spada e quello di Arianna Errigo nel fioretto, l’argento di Jannik Sinner nel tennis, il bronzo di Manuel Lombardo e l’argento di Assunta Scutto nel judo, il bronzo di Jasmine Paolini nel tennis. Soltanto l’argento di Filippo Ganna a cronometro e il bronzo della staffetta 4x100 stile nel nuoto hanno rispettato le previsioni della rivista americana, mentre sono andati addirittura meglio le ragazze della spada e Thomas Ceccon nei 100 dorso: erano due argenti, sono diventati due ori.

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Le medaglie che pesano

Andiamo a raccogliere medaglie pesanti in sport come nuoto e atletica, e nel tennis globale siamo una potenza. Dove eravamo re siamo rimasti indietro, a guardarci in uno specchio che si stava appannando, mentre altri continenti (l’Asia soprattutto) si facevano avanti. Dove non eravamo nessuno, invece, siamo venuti fuori a dispetto di un’impiantistica elementare e di una scuola che nella gran parte dei casi penalizza chi fa sport ad alto livello: abbiamo rincorso, studiato, e ora siamo capaci di battere i modelli. Nel 2023, a Maribor, l’Italia ha stravinto il medagliere degli EYOF, i Giochi olimpici giovanili europei: 16 ori, 18 argenti e 12 bronzi. Soprattutto grazie a nuoto, atletica, ginnastica. Medaglie che pesano più di altre, anche se non è elegante dirlo.Quanto a quelle che sono la spia di un movimento, quelle negli sport di squadra, nell’Olimpiade record di Tokyo (40 medaglie), nessuna squadra azzurra arrivò in semifinale: mai così male dal 1932. Per rimediare potremmo stupire (non a Parigi, ma in futuro) con gli sport in cui non abbiamo mai vinto: triathlon, bmx, break dance, pallamano, trampolino elastico, rugby a 7, hockey su prato, badminton, skateboard. Il mondo è grande, basta andarselo a prendere.