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28.8.24

certe canzoni e certi gruppi non hanno età e sono immortali intervista a federico martelli Il 18enne di carpi che ha scritto The Beatles Everyday”: un libro in cui analizza una per una le canzoni dei Beatles

per le  mie  solite  interviste  ho intervistato , FedericoMartelli ( foto  a   destra  ) , l'autore diciottene di  The Beatles Everyday (  copertina  sotto a  sinistra )  di cui    avevo giù  parlarto  sul blog  precisamente  qui in questo  post
In realtà avrebbero dovuto essere  tutti  e  due ( Lui e  la madre   ) visto  che   ha  fatto  da  tramite   e amio avviso  gli ha  trasmesso questa  smisurata  passione   , ma  poi   ho preferito \ mi  è  sembrato più  giusto  intervistare  solo  uno dei due  protagonisti  cioè  lui   in quanto  come  dichiarato dalla  madre : <<   del resto io non ho contribuito in alcun modo alla stesura del libro 😊 >>   . Questa  intervista     conferma     quanto dicevo nel post  precedente  (  primo url  )    che     : certe    canzoni  e certi  gruppi   non  hanno età e  sono immortali   . Ora  bado  alle  ciancie    e  veniamo all'intervista

  sono  stati  tua  madre  o  tuo padre   a tramsmetterti  la passione  per   i Beatles  ( oppure  è  nata     come nel mio caso   ascoltando i loro dischi fregandoli  a loro  ?

Sicuramente i miei genitori mi hanno aiutato ad "entrare" nel mondo dei Fab Four: entrambi hanno sempre amato la loro musica e per questo motivo mi è capitato molto spesso di ascoltarla in casa quando ero piccolo, così col tempo mi sono appassionato anch'io. Poi però, quando crescendo ho, per così dire, raggiunto l'età in cui avrei potuto decidere da solo che musica ascoltare, anche mentre conoscevo ed apprezzavo nuovi artisti i Beatles sono sempre rimasti al primo posto, erano e sono ancora l'unica band capace di farmi provare emozioni così forti in ogni momento.

   come mai  hai aggiunto  alle   215 canzoni   anche  , passando  a  221 , un brano a testa dalla carriera solista degli ex Fab Four e l’aggiunta di “Now & Then” uscito postumo lo scorso anno.?  

Sapevo che quando sarebbe arrivato il momento di abbandonare il progetto una volta concluso mi sarebbe dispiaciuto, così, avvicinandomi verso la fine, pensai che avrei potuto aggiungere un'ultima piccolissima parte composta da un brano preso da ognuna delle quattro carriere soliste dei Beatles ed anche "In Spite Of All The Danger", composta da McCartney ed Harrison quando ancora si chiamavano "The Quarrymen". Quando poi a novembre, mesi dopo la fine del progetto, è uscita "Now And Then", una delle prime cose a cui ho pensato è che avrei necessariamente dovuto recensirla come avevo fatto con tutte le altre, e per non perdere la spontaneità emotiva del momento decisi di pubblicare la sua recensione sui social il giorno immediatamente successivo all'uscita. Tutti questi sei bonus totali sono ovviamente contenuti anche nel libro

Visto che  i B  Durante la loro carriera decennale sono stati ufficialmente gli autori di 186 composizioni incise come gruppo a cui vanno aggiunti venti brani a firma Lennon-McCartney ceduti ad altri artisti  ?


Le canzoni che ho preso in considerazione e che ho recensito dapprima sui social e poi nel libro sono tutte quelle che i Beatles hanno, negli anni, inciso nei loro album e raccolte. Non ho quindi considerato quei brani che, seppur inizialmente scritti da Lennon o McCartney, sono stati ceduti ad altri artisti nel corso del tempo, nonostante sia a conoscenza della loro esistenza. Personalmente, credo sia oggettivo riconoscere la grandezza ed il talento che hanno saputo offrire al mondo con le loro composizioni, e trovo logico che ci siano stati (e ci siano ancora) molti artisti che li apprezzano e che si ispirano a loro.


cosa  ne pensate  di “Now & Then” uscito postumo lo scorso anno  creata  con l'intelligenza  artificiale  ? è un  raschiare il  fondo del barile   e quindi guadagnare più soldi   oppure    è un qualcosa di spontaneo  ?

Per una persona come me, che non ha avuto l'opportunità di vivere la carriera della band negli anni '60, "Now And Then" è stato qualcosa di indescrivibile. Essere a conoscenza dell'esistenza di quel materiale incompleto di John su cui i rimanenti Beatles avevano tentato di lavorare nel 1995, senza successo, e vedere poi la riuscita di questo piano da parte di Paul e Ringo grazie al Machine Learning di Peter Jackson (e non ad un'intelligenza artificiale, come aveva erroneamente sottolineato Paul in un'intervista) con le conseguenti reazioni da parte del web sui social è stato incredibilmente emozionante, come lo è stato per me poter essere lì, alle 15 di pomeriggio del 2 novembre 2023, chiuso in camera ad ascoltare, dopo anni, una canzone dei Beatles per la prima volta.  Posso comprendere che da certe persone un'operazione del genere non venga ritenuta naturale o giusta, ma per quanto mi riguarda è stato un vero e proprio miracolo.


i B   sono stati   , come nel mio caso  , un punto  di  partenza   per  ascoltare altra musica   del periodo ma non solo  ?


Direi proprio di sì. Partendo dai Beatles, negli anni ho cominciato ad ascoltare band e artisti anche piuttosto vari, ma che in genere non si allontanano molto dal rock inglese anni '90 e dal britpop, che considero il mio genere preferito in assoluto, con gli Oasis ed i Blur che occupano gli altri posti del mio personale podio. Amo però anche la musica degli anni '60 e '70, mentre faccio più fatica ad apprezzare le canzoni di artisti più recenti, per cui invece impazziscono quasi tutti i miei coetanei. Se devo nominare una band contemporanea che apprezzo, dico i Maneskin, che ho anche visto dal vivo a San Siro un anno fa e che mi piace ascoltare di tanto in tanto, ma a parte questo riesco a pensare davvero a poco.

la  tua  canzone  preferita  dei B   


Con tutte le canzoni sensazionali che i Beatles hanno scritto, sceglierne una sola è difficile, ma ora come ora direi che la mia preferita sia "In My Life", scritta da John Lennon e contenuta in "Rubber Soul". Ce ne sono però molte altre che amo e che non mi stancherei mai di ascoltare, per citarne qualcuna: "Here, There And Everywhere", "Across The Universe", "I Am The Walrus" e "Strawberry Fields Forever".


tra le  coover italiane dei B  (  https://it.wikipedia.org/wiki/Cover_di_brani_dei_Beatles quella  che  rende  di  più  l'anima dei beatles  


Personalmente non sono mai stato un grande fan delle cover italiane di brani inglesi in generali, ma mi è capitato diverse volte di ascoltarne, specialmente di canzoni dei Beatles. Quella che mi ricordo meglio e che ricordo con più piacere è "Torna Con Me Sulla Luna", di Dino, cover di "I Saw Her Standing There" in cui viene usato un setting diverso per trasmettere lo stesso messaggio del brano originale.

    Io oltre     ai miei  genitori      sono arrivato  ai  B tramite  la    cover  Joe Cocker!   diu   With a Little Help From My Friends"  di  Joe  cocker  per  altro  ( ovviamente  è un parere  personale  essendo     generi musicali  diversi  )    meglio dell'originale   è  tu  ? 


Ovviamente conosco la cover di Joe Cocker e la trovo a dir poco spettacolare, ma non mi viene da definirla a tutti gli effetti superiore alla originale "With A Little Help From My Friends" dei Beatles. Il ritmo e la musicalità del brano contenuto in "Sgt. Pepper" mi ha sempre affascinato moltissimo, e nonostante la versione di Cocker sia strabiliante mi sembra sempre che manchi qualcosa, quell'insieme di scioltezza ed armonia che i Fab Four erano riusciti a dare al loro brano, uno dei miei preferiti di quell'incredibile album.

quale  di  questi film  ( https://movieplayer.it/articoli/film-sui-beatles-da-vedere_21513/ ) incarna  lo spirito  dei  B   

Oltre ad essere cresciuto con le canzoni dei Beatles, sono anche cresciuto guardando i loro film e tutti quelli che ne parlavano o nei quali c'era la loro musica. Quello a cui sono più legato è indubbiamente il cartone "Yellow Submarine" del 1968, di cui da bambino adoravo praticamente ogni scena e che ancora oggi mi fa un enorme piacere rivedere quando capita. Penso che incarni perfettamente il desiderio di sperimentazione che contrassegnava i Beatles in quel momento della loro carriera, oltre al messaggio intuibile nel lieto fine che si può sintetizzare nell'espressione "All You Need Is Love", tanto profondo quanto semplice da capire, anche per un bambino. Ci tengo però a nominare anche "Across The Universe" del 2007, che mi fa da sempre impazzire per i tanti piccoli riferimenti che si possono trovare al suo interno (come il fatto che ogni personaggio ha un nome che richiama una canzone dei Beatles) e per alcune splendide versioni dei brani più celebri eseguite dagli attori.


ultima domanda   cosa ne  pensi di  https://it.wikipedia.org/wiki/Yesterday_(film_2019)

Anche "Yesterday" del 2019 è un film che mi piace rivedere ogni tanto e che apprezzai subito la prima volta che lo vidi. Penso che l'idea di un film del genere sia molto interessante, come lo è il modo in cui è sviluppata e la comparsa di ogni piccola conseguenza data dalla non-esistenza dei Beatles nel mondo che si viene a creare, come la scomparsa degli Oasis ed i problemi di "inclusione" dati dall'ideazione del "White Album". Lo trovo ben recitato e non superficiale, per un amante delle canzoni, dei luoghi e dei temi che hanno a che fare coi Beatles è ogni volta una pellicola molto piacevole.

20.8.24

certe canzoni e certi gruppi non hanno età e sono immortali il caso di federico martelli Il 18enne di carpi che ha scritto The Beatles Everyday”: un libro in cui analizza una per una le canzoni dei Beatles



ho sentito parlare di Federico Martelli, un giovane di 18 anni che ha scritto un libro sui Beatles intitolato "The Beatles Everyday". Federico ha recensito tutte le 221 canzoni dei Beatles, inclusi alcuni brani delle carriere soliste dei membri della band. Questo progetto è nato come una rubrica sui social media dove pubblicava una recensione al giorno su Instagram e Facebook.
Il libro è stato pubblicato in versione bilingue, italiano e inglese, ed è diventato un piccolo caso sui social media, attirando l’attenzione di molti appassionati di musica


da Gazzetta di Modena 12 agosto 2024


La storia
Il 18enne che ha scritto un libro sui Beatles: «Ho recensito tutte le loro canzoni»Il giovane carpigiano ha scritto “The Beatles Everyday”: una passione nata sui social





CARPI.
Un’opera che è soprattutto una dichiarazione d’amore, appassionata e vera come solo un adolescente sa fare. Un libro che è nato prima come rubrica social, dove ha riscosso l’interesse di tanti musicisti della nostra zona ed è diventato un caso.
“The Beatles Everyday” è stato un appuntamento quotidiano su Instagram e Facebook ogni giorno alle 14, dal primo gennaio 2023, il carpigiano Federico Martelli, allora sedicenne, ha pubblicato una recensione delle 215 canzoni dei Beatles, che sono poi diventate 221 con la scelta di inserire un brano a testa dalla carriera solista degli ex Fab Four e l’aggiunta di “Now & Then” uscito postumo lo scorso anno.
Oggi “The Beatles Everyday” è diventato anche un libro, pubblicato in versione bilingue italiano e inglese per i tipi delle Officine Gutenberg di Piacenza (20 euro). L’introduzione è di Antonio Bacciocchi, musicista, blogger e giornalista di Radio Coop. Federico, nato a Carpi ma oggi residente a Correggio, ha da sempre respirato musica intorno a sé fin dalla sua nascita e, nonostante la sua famiglia, in questa avventura ha fatto tutto da solo, declinando qualsiasi offerta di aiuto.

Come si sente quando gli adulti si meravigliano che, così giovane, ha scritto un libro sui Beatles?
«Un po’ fa effetto anche a me. Ammetto che non viene in mente a tutti di scrivere una cosa che da rubrica social è diventata un libro. Non è nata con questa idea, ma adesso mi fa molto effetto. Era un progetto social, cosa che sentivo molto più alla mia portata. Nemmeno quella era una cosa da tutti, ma qualcosa che avevo studiato e iniziato a creare. Poi ho incontrato Giovanni Battista Menzani di Officine Gutenberg e Antonio Bacciocchi di Radio Coop, che ha scritto la prefazione, ed è nata l’idea di trasformare The Beatles Everyday in un libro».


I Beatles riescono a comunicare con un diciottenne di oggi come facevano con un diciottenne del 1964?
«Io ovviamente non posso entrare nella mente e nel cuore di un ragazzo del ‘64, ma posso immaginare che allora fosse tutto più d’impatto, sia per quanto riguarda il sound sia per il contenuto delle canzoni dei Beatles. All’epoca il rock era ancora in fasce, ogni cosa era innovativa e inedita. Oggi il rock ha settant’anni, abbiamo alle spalle decenni di rock, c’è meno stupore. Personalmente credo che la discografia dei Beatles porti con sé messaggi universali che sono raccontati in maniera unica, che difficilmente si può non tanto superare ma anche solo avvicinare».

Il suo libro sta diventando un piccolo caso sui social: quali sono i commenti che l’hanno colpita di più, in positivo e in negativo?
«Per ora non ci sono stati commenti troppo aggressivi o che mi hanno ferito particolarmente. Ci sono persone che non sono d’accordo con i voti che ho dato alle canzoni, e generalmente mi accusano di essere troppo severo, mai il contrario. L’unico commento spiacevole è stato quello di una persona che ha detto che non ha senso comprare un libro sui Beatles scritto da un diciottenne. La cosa che mi ha colpito di più sono i feedback di chi mi dice di avere trovato qualcosa di nuovo nelle canzoni che ho recensito. Avere dato a qualcuno l’opportunità di apprezzare certi brani in maniera nuova e differente è davvero una grande soddisfazione».

Ci riveli un suo sogno.
«Se Paul o Ringo arrivassero anche solo a sapere che esiste il mio libro sarei la persona più felice sulla terra. Sarebbe fantastico: hanno visto uscire libri sui Beatles per tutta la loro vita, sapere che hanno avuto questo tipo di impatto su un ragazzo di 16 anni penso potrebbe strappare loro un sorriso».

Perché un altro libro sui Beatles?
«Sono sempre stato un grandissimo fan dei Beatles, fin da bambino. Inizialmente grazie ai miei genitori che li amano e li ascoltano da sempre: in ogni momento della mia infanzia e della mia vita, anche se ci sono stati periodi in cui ascoltavo meno musica, non ho mai smesso di ascoltarli».

Che consiglio si sente di dare a chi si avvicina oggi ai Beatles?
«Soprattutto per i giovani non è semplicissimo avvicinarsi ai Beatles. È vero che si tratta di brani apprezzabili anche oggi, anche solo perché non sono molto lunghi e vanno dritti al sodo. Se dovessi consigliare un approccio punterei sulle due raccolte, la rossa e la blu, che comprendono i brani più conosciuti: credo che sia la parte migliore della loro discografia per introdurre nuove persone a questa band. Ma credo che in ognuno dei loro album ci siano generi diversi e sperimentazioni, quindi bisogna cercare un po’ ma poi si trova almeno una canzone perfetta per qualsiasi ascoltatore. Può essere una sfida complicata, ma la ricompensa ripaga qualsiasi sforzo»