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Visualizzazione dei post con l'etichetta tumori

in una regione in cui la sanità pubblica e ormai in mano ai privati Una notizia bella, da un ospedale sardo…

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 da    Maria Giuseppina Careddu   Il casco refrigerante per chi fa chemioterapia e permette di non perdere i capelli…… due pazienti sulle tante , potranno usufruirne: grazie a contributi pubblici e privati! Elogio e plauso a chi ha permesso questa opportunità. Con l’augurio che diventino di più e che tutte le donne possano usufruirne In realtà perdere i capelli è nulla , di fronte al rischio di perdere la vita… Ma è un trauma, perché rende visibile la fragilità della malattia a tutti… Un trauma, pur sapendo che poi i capelli ricrescono… Esiste ancora la generosa comprensione!

la storia di Annalisa sanna Sconfigge il tumore e riprende a cavalcare l’abbraccio ai medici dalla sella di Macrusa

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 Sassari «Sono qui per dimostrare alle pazienti del reparto di Oncologia che c’è sempre un domani dopo la malattia». Si asciuga le lacrime che per l’emozione le scendono sul viso Annalisa, poi con dolcezza bacia e riempie di carezze sulla criniera la sua Macrusa, la cavalla purosangue inglese che ha avuto un ruolo da protagonista nel suo viaggio di ritorno verso una vita normale, dopo l’incubo del tumore, la chemioterapia e l’intervento al seno. Ha voluto regalare a tutti un messaggio di speranza e di incoraggiamento ieri mattina Annalisa Sanna, sassarese di 41 anni, operata nel 2017 per un tumore alla mammella dai medici del reparto di Oncologia del “Santissima Annunziata” di Sassari e ora tornata a sorridere e a cavalcare dopo la grande paura. A metà mattina insieme a tre amici della scuola di equitazione “Associazione Ippica il Monello” di Sant’Orsola la 41enne ha indossato un costume da elfo e si è diretta al trotto verso l’ingresso dell’ospedale di via De Nicola

Mamma sta per morire di tumore e implora l'infermiera: «Prenditi cura di mio figlio». Così Wesley trova una nuova famiglia

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 da   https://www.ilmessaggero.it/mondo/  Lunedì 14 Novembre 2022, 19:00  - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 06:42 La donna ha esaudito l'ultimo desiderio della sua paziente e ha dato a Wesley la famiglia che la madre aveva sempre desiderato per lui Perde la madre per un  cancro  ma viene  adottato  dall'infermiera. Capita spesso che, nei reparti dove si trovano pazienti terminali, alcuni di loro allaccino rapporti umani molto intensi con gli infermeri che si prendono cura di loro. Questo è quello che è capitato nel 2014 a  Tricia Seaman, un' infermiera  di  oncologia , la quale è arrivata a creare un legame molto intenso con una donna malata di cancro, Tish Somers, 45 anni. Tish, disperata, sapendo a cosa sarebbe andata incontro, ha deciso di affidare la cosa più preziosa che aveva al mondo (Wesley, il figlio di 8 anni) all'amore di quell'infermiera con cui aveva costruito un rapporto d'amicizia così vitale:  «V oglio che ti prenda cura di mio figlio quando m

Trentaseienne sopravvive a 12 tumori diversi | I medici: "Non riusciamo a capire come" La notizia è stata pubblicata sulla rivista "Science Advances" dai ricercatori del Centro nazionale di ricerca oncologica (Cnio) in Spagna

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Parlare di Cristianità e di Mondo di questi tempi significa esporsi, non solo alla muta e feroce ostilità dei fanatici, specialmente quelli converti sulla via di damasco che hanno gettato alle ortiche ciò in cui credeva prima o sono passato da una spiritualità laica credente a una fede reazionaria .Ma anche rischiare il fuoco dei cecchini “laici” o sedicenti tali.Ma davanti a fatti come quello che legge sotto , per parafrasare Benedetto Croce che non fu certo un credente, né tantomeno un intellettuale “progressista” come oggi usa direbbe : Antonio Gramsci acutamente lo qualificava (insieme a Giustino Fortunato) come il “reazionario più operoso della penisola“, uomo “di grandissima cultura e intelligenza….legato alla cultura europea e quindi mondiale….ha distaccato gli intellettuali del mezzogiorno dalle masse contadine….e li ha fatti assorbire dalla borghesia nazionale“(cit. da “Alcuni temi della questione meridionale” – 1926) : Perché non pos

Scopre di essere incinta e di avere un tumore nello stesso giorno. Nasce la bimba, lei muore a 36 anni

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 in sottofondo  wise  one -   gli anelli del potere  Stagione 1   dalla  èagi.na F acebook     La sensibilità dell'anima   appendice  di  https://lasensibilitadellanima.blogspot.com/ È una storia d’amore e di speranza quella di Elisabetta e di suo marito Matteo. Lei è morta di tumore lo scorso luglio a 36 anni, lui ha deciso di raccontare la loro storia per dire “a chi sta combattendo la stessa guerra di non arrendersi”. A raccogliere il racconto di Matteo Grotti è il quotidiano Ravenna Today. Matteo Grotti, 35enne originario di Rontagnano, nel Cesenate, vive a San Zaccaria. Il 31 luglio scorso ha vissuto il giorno più brutto della sua vita: sua moglie, la 36enne ravennate Elisabetta Socci, è morta a causa di un tumore che le era stato diagnosticato un anno e 5 mesi prima. Elisabetta muore lasciando sua figlia Cecilia, di soli 10 mesi. Elisabetta – Elisa per suo marito – e Matteo si erano conosciuti nel 2015 al matrimonio di un amico in comune: si innamorano e dopo un anno e mezzo

Muore a 37 anni e lascia al figlio un libro per ogni compleanno

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  Quella  che oggi vi propongo  è una storia   simile  a quella dell'Americano  Bailey Sellers  e  di Elisa Girotto la cui viceda è stata raccontata nel magistrale e  18 regali    film   italiano  del  2020  diretto da  Francesco Amato   ma  anche ora che ci penso ache da My Life-Questa mia vita  film drammatico del 1993, scritto e diretto da Bruce Joel Rubin , regista  anche  di   Ghost- Fantasma .   Quella di Laura Lonzi e suo figlio Tommaso è una storia d’amore di lancinante bellezza, capace di andare oltre anche la morte stessa . La trovo un gesto di una bellezza commovente, in mezzo a un tale dolore. Un atto d’amore unico da parte di una madre a un figlio, attraverso la cultura e i libri.  Solo una donna straordinaria poteva concepire una cosa del genere. Che la terra ti sia lievissima, Laura. Ecco a Voi  la  sua   storia     da repubblica    7\7\2022                            di Chiarastella Foschini "Gli ha lasciato un libro per ogni futuro complean

“Oggi di superficialità nella sanità si muore fisicamente e psicologicamente” Il racconto di un dolore, nella speranza che “nessun altro possa mai dover vivere di nuovo una simile esperienza”

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  Cara Unione, La mia e quella della mia famiglia è una storia di dolore, che voglio raccontare per unire le persone che come noi hanno dovuto affrontare un vero e proprio calvario. Sardi isolati è un’espressione fin troppo usata ma che rappresenta bene la nostra quotidianità, non possiamo decidere di partire quando vogliamo, dipendiamo sempre da navi o aerei, da giorni e da orari. E da costi.Mio marito, qualche settimana fa, si è sottoposto a una serie di esami che hanno fatto pensare a un tumore al pancreas. Siamo andati in ospedale, io avevo le lacrime agli occhi,  mi sono presentata con tutta la mia disperazione , conscia del fatto che quell’organo sia tanto particolare. La prima ipotesi è stata quella della pancreatite. Pochi giorni dopo è peggiorato e siamo andati al pronto soccorso dove lo hanno trattenuto. Era anche risultato positivo al Covid, poi ci hanno detto che era stato un errore, ma questo non è stato un problema quanto il fatto che lo abbiano poi praticamente abbandona

vite guerriere e vite da buttare via di vanessa ruggeri

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 Ci sono persone  che  hanno una forza interiore    fuori dal comune  . Persone   che preferirebbero di gran lunga   avere un' esistenza  più facile e  gentile  , e  che invece  , loor malgrado sono costrette  a combattere  ogni  giorno   per  guadagnarsi il  diritto     di vivere  una prvenza  di normalità  . Persone come  camilla   Serfini di 28  ani  . Infanzia e giovinezza interrotte prima dalla necessità di un trapianto di fegato, e poi da un linfoma di Hodgkin recidivo; un corpo impazzito che non risponde alle cure convenzionali sostenute dal sistema sanitario nazionale e che impone per la propria sopravvivenza infusioni di anticorpi monoclonali dal costo esorbitante. La vita è proprio una bastarda senza cuore, non conosce moralità, pietà o senso di giustizia, fa e disfa senza chiedere il permesso, spesso nei modi più imprevedibili e dolorosi. Eppure, anche nella malattia, o forse proprio perché prigionieri della malattia, la vita riesce ad apparirci comunque un dono prezioso

Ci sono Eroi ed eroi. Miti e leggende. Storie e storie. storie importanti ma poco note come quella di TERRY FOX perchè ignorate da media di massa

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 Come dicevo  dal titolo   ecco la storia di  oggi . Inizialmente leggendo    il post Facebook     che trovaste  sotto   credevo fosse  un post   letterario     cinematografico  .  Vita spettinata 2 e g f 2 t i n m t   m S m a a g p o c g i o i n l   o s g a l l e g r o   i o s m u r r e e d   0 f 9 : r 4 u d 2 f    ·  Era il 21 Maggio del 1976. In seguito ad un incidente stradale la diagnosi riportava un semplice trauma al ginocchio destro, niente di grave in relazione alla portata dell'impatto avuto in quella sfortunata giornata autunnale. Tuttavia nei mesi seguenti il dolore aumentava e il fastidio divenne insopportabile. Sebbene i medici tendevano a sminuire arrivò, feroce e spietato, il risultato delle indagini diagnostiche: osteosarcoma (tumore maligno del tessuto osseo che colpisce in particolare le ossa lunghe quali femore, tibia e omero con la vigliacca predisposizione ad estendersi ai polmoni e al midollo osseo). A poco meno di 20 anni dovette subire l'amputazione del