Visualizzazione post con etichetta riscoperta solidarietà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta riscoperta solidarietà. Mostra tutti i post

23.10.17

La storia a Conegliano: impara la lingua dei segni per aiutare l’amica

Lo  so che sembrerò sentimentale  , ma   certe storie  mi aiutano a vincere il mio pessimismo e   ad  allontanare  i pensieri  e le domande  elucubratorie  ache  serve  vivere   e amentita   varie  . Ecco una storia      recente 
  dopo  la news  di un amica  che  dona il rene  all'altra amicva  malata  



Le due amiche con la torta
MONSELICE - «Volevo pareggiare i conti con una sfortuna che non meritava». Così Letizia Guglielmo spiega la
decisione di donare un rene all'amica d'infanzia Lara Martello, restituendole la speranza di vita. Entrambe vivono a Monselice e sono nate a tre giorni di distanza nel settembre del 1969.
Sette anni fa Lara ha scoperto di soffrire di glomerulonefrite, una malattia infiammatoria che interessa i reni.
Nel 2010 inizia il percorso di dialisi e quello dell'attesa di un trapianto. La prima ad offrirsi è stata la madre, ma i
test di compatibilità sono risultati negativi. Poi, come racconta La Repubblica, una pizza con l'amica di sempre rappresenta la svolta della vita. «Il rene te lo do io. Tu devi tornare a ridere come una volta».
Il giorno dell'intervento, poche ore prima di entrare in sala operatoria, le due amiche si sono tenute per mano. E oggi sono ancora più unite. «Il pensiero di aver salvato una vita a un'amica - dice Letizia - mi dà una
forza immensa».






















ecco un altra 



Il rapporto straordinario e sincero tra Veronica e Giulia nato sui banchi della scuola media. Dal primo giorno di scuola fino al termine del triennio delle medie, si è presa cura ininterrottamente della sua compagna di banco diversamente abile. Non si è spaventata di ciò che era diverso da lei, bensì ha voluto conoscere
CONEGLIANO.
È la storia di un’amicizia speciale, sbocciata nella spontaneità e coltivata nella semplicità. È la storia di Veronica Perinot e della sua compagna di classe e amica del cuore Giulia, dalla nascita affetta da una grave ipoacusia. Veronica è una studentessa di 14 anni. Dal primo giorno di scuola fino al termine del triennio delle medie, si è presa cura ininterrottamente della sua compagna di banco diversamente abile. Non si è spaventata di ciò che era diverso da lei, bensì ha voluto conoscere. E questo le ha donato valore e ricchezza immateriale, ma per questo ancor più preziosa.
«In prima elementare, a Bagnolo – riporta la motivazione del Premio Civilitas - Veronica ha conosciuto Giulia, la compagna di classe con una grave ipoacusia. Veronica ha imparato la lingua dei segni per poter comunicare con l’amica. Con amore e grande amicizia le è stata vicina in ogni momento, aiutandola a superare le situazioni quotidiane di incomprensione dovute alle difficoltà di linguaggio. Quando Giulia si approccia alla lingua italiana dei segni, Veronica stessa riesce ad entrare ancora più in sintonia con lei. Si telefonano sempre, ma non potendo comunicare verbalmente, lo fanno visivamente attraverso la videochiamata». Giulia e Veronica, Veronica e Giulia: un rapporto che si è consolidato nel tempo.Non servono parole 
per permettere a un’amicizia di nascere e crescere: bastano sguardi, espressioni e, in questo caso, le mani. Mani di Veronica che hanno sostenuto, accarezzato, scrollato e, mani di Giulia, che hanno abbracciato, consolato, stretto. Veronica ha conosciuto Giulia e fin dall’inizio ha deciso di impegnarsi per suonare insieme una musica per l’anima in un concerto a quattro mani. Un rapporto, il loro, instaurato saldamente anche al di fuori dell’ambiente scolastico, nello stare insieme anche nei periodi
di vacanza. Una continua vicinanza che ha consentito a Giulia di vivere gli anni della gioventù serenamente, forte di un punto di riferimento sempre presente. Veronica e Giulia sono il simbolo dell'amicizia sincera, che ha profondamente commosso la giuria del Premio Civilitas.

30.5.15

anche con la crisi resiste la solidarietà i valori della solidarietà. la storia di Alfredo Fiorentino aveva aperto l'attività sette mesi fa. Costetto a chiudere per la crisi e debiti con lo stato ha deciso di dare un pasto agli indigenti


.
da  http://bari.repubblica.it/cronaca/ del 30\5\2015

Lecce, il panettiere costretto a chiudere per la crisi regala pane e focacce in piazza

Alfredo Fiorentino aveva aperto l'attività sette mesi fa. Costetto a chiudere dopo aver lanciato appelli alle istituzioni, ha deciso di dare un pasto agli indigenti
di CHIARA SPAGNOLO

.




Alfredo Fiorentino ha provato ad avviare un'attività tutta sua. Sognava di fare il panettiere, ma la crisi lo ha stritolato e ora del suo sogno restano solo 25mila euro di debiti e l'insegna Baudaffi, che ha esposto in piazza Mazzini per gridare a una Lecce gremita di turisti la sua rabbia. Accanto a lui gli amici a cui ha teso la mano nell'ultimo mese: tante persone in difficoltà per le quali ha sfornato gratuitamente pane, focacce, pucce pur sapendo di essere ormai prossimo alla chiusura.
La storia di Alfredo - 32 anni e un passato di cuoco in ristoranti e stabilimenti balneari - è emblematica di un momento storico difficile, in cui il coraggio di mettersi in proprio non basta. La panetteria in via Liguria, alle spalle del tribunale, l'ha aperta sette mesi fa grazie a un finanziamento da 10mila euro, appena sufficiente per prendere in affitto un locale e iniziare a pagare a rate l'attrezzatura. All'inizio c'era tanta voglia di fare, energia nell'alzare la serranda quando era ancora buio, nell'impastare e sfornare. Poi, con il passare dei mesi, la realtà si è palesata: gli affari non sono andati bene e per continuare a pagare i fornitori il giovane si è indebitato con gli amici e con le banche, finché ogni porta gli è stata chiusa in faccia.


.

Giovedì le attrezzature sono state portate via dal locale - "ho sprecato tutti i soldi che avevo già versato" - e lunedì 1° giugno le chiavi saranno restituite al proprietario. La protesta in piazza Mazzini è più che altro simbolica: "Vorrei sollecitare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle difficoltà che incontra chi, come me, non ha le spalle coperte e vorrebbe farcela solo con la forza del lavoro". A sostenerlo tanti amici, persone indigenti, alle quali ha dato buste di pane da portare a casa quando non avevano i soldi per comprarlo e sfamare i loro figli. Tutti gli vogliono bene e lo stimano per quello che.. ha fatto. Nessuno di loro, però, può aiutarlo e Alfredo lo sa.
Il suo rimpianto è di non avercela fatta, nonostante gli sforzi. E di non poter coronare il suo sogno d'amore, a causa della mancanza di un minimo stipendio che gli consenta di mantenere una famiglia: "Anche la mia fidanzata non lavora. Sposarsi è impossibile, così come pensare di mettere al mondo un figlio, anche se è la cosa che vorrei di più al mondo".

 ma   fino a  quando  visto  l'aumento   dei  commenti xenofobici  \  razzisti ,   bufale  prese sul serio  e rilancie  come verità assolute  ,  propaganda malpancista  , destra  che  usa   i crimini degli immigrati   come news  principali  .
.

14.3.15

la crisi ci fa cambiare abitudini ailmentari ma anche essere più solidali meno spreconi . la storia di Emanuele innocenti che ristoratore che auta i poveri

14 marzo 2015

Crisi, addio alla dieta mediterranea Meno pane e olio su tavole italiane 



                  Spaghetti al sugo, piatto tipico della cucina italiana


La crisi ha tagliato i consumi alimentari ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai prodotti base della dieta mediterranea. I prodotti che sono stati tagliati a causa della crisi economica sono olio, vino, ortofrutta pasta e perfino il pane, il cui consumo è sceso al minimo storico dall'unità d'Italia. Per quest'anno comunque è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari hanno toccato il fondo nel 2014 tornando indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981. Ad analizzare la spending review degli italiani nel carrello della spesa a partire dal 2008 è la Coldiretti. Il crollo più pesante - sottolinea - si è avuto per l'olio di oliva, con acquisti in calo del 25% e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2 chili all'anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. Il vino è calato del 19% con consumi che si aggirano attorno ai 20 milioni di ettolitri. Molto preoccupante è la situazione per la frutta e verdura fresca poiché, per effetto di un calo del 7%, i consumi per persona si sono fermati a poco più di 130 chili all'anno, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall'organizzazione mondiale ella Sanità. Ma soprattutto - precisa la Coldiretti - in Italia solo il 18% della popolazione di età superiore a 3 anni consuma almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno. In calo il consumo di pasta anche se gli italiani restano i maggiori consumatori con circa 26 kg all'anno a persona, che è 3 volte il consumo di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte quello di un giapponese. Non è però mai stato cosi basso il consumo di pane che, dall'inizio della crisi è praticamente dimezzato, scendendo nel 2014 al minimo storico con circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. I POTERI DELLA DIETA MEDITERRANEA - Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati - precisa la Coldiretti - un elisir di lunga vita per gli italiani, che fino ad ora si sono classificati tra i più longevi del mondo con una vita media che ha raggiunto i 79,8 anni per gli uomini e gli 84,8 per le donne. Ma la situazione potrebbe cambiare in futuro anche per colpa del cambiamento degli stili alimentari soprattutto nelle giovani generazioni con quasi 1/3 (30,8%) dei bambini che sono obesi o in sovrappeso. In particolare - sottolinea la Coldiretti - i bambini in sovrappeso sono il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base del campione di età compresa 8-9 anni nelle scuole primarie dell'indagine "Okkio alla Salute" promossa dal ministero della Salute. A pesare sono le cattive abitudini con l'8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. Per "formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti e valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruendo il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno", la Coldiretti ricorda il proprio impegno nel progetto "Educazione alla Campagna Amica" che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia in oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e negli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.
  Infatti   secondo repubblica
La crisi ha tagliato i consumi alimentari ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai prodotti base della dieta mediterranea, dall'olio d'oliva al vino, dall'ortofrutta alla pasta fino al pane, sceso al minimo storico dall'unità d'Italia. Per quest'anno comunque è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari hanno toccato il fondo nel 2014 tornando indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981. Ad analizzare
la spending review degli italiani nel carrello della spesa a partire dal 2008 è la Coldiretti. (.... ) I  consumi per persona si sono fermati a poco più di 130 chili all'anno, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
Ma soprattutto - precisa la Coldiretti - in Italia solo il 18% della popolazione di età superiore a tre anni consuma almeno quattro porzioni di frutta e verdura al giorno. In calo il consumo di pasta anche se gli italiani restano i maggiori consumatori con circa 26 chilogrammi all'anno a persona, che è tre volte il consumo di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte quello di un giapponese. Non è però mai stato cosi basso il consumo di pane che, dall'inizio della crisi è praticamente dimezzato, scendendo nel 2014 al minimo storico con circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due michette piccole) a persona.
Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati - aggiunge la Coldiretti - un elisir di lunga vita per gli italiani, che fino ad ora si sono classificati tra i più longevi del mondo con una vita media che ha raggiunto i 79,8 anni per gli uomini e gli 84,8 per le donne. Ma la situazione potrebbe modificarsi in futuro anche per colpa del cambiamento degli stili alimentari, soprattutto nelle giovani generazioni con quasi 1/3 (30,8%) dei bambini che sono obesi o in sovrappeso. In particolare i bambini in sovrappeso sono il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base del campione di età compresa tra gli otto e i nove anni presi in esame dall'indagine "Okkio alla Salute" promossa dal ministero della Salute. A pesare sono le cattive abitudini con l'8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
   
Tutto ciò sta  portando  , ancora  è bassa  ma se    contnua cosi sarà ancora  più alta  ,  ad  una cucina fatta  con gli avanzi  proprio cme facevano i nostri nonni e  bisnonni   non solo tempo di guerra  .Per chi è di Bergamo e dintorni  ecco un corso 

Minicorso di cucina con gli avanzi
Risparmiare conservando qualita'




A Bergamo arriva un minicorso che insegna a risparmiare in cucina senza rinunciare alla qualità. Si intitola «La cucina a costo “quasi” zero» e l’ha pensato Ascom Formazione.
Si tratta di un laboratorio di ricette e consigli che permette di apprendere le tecniche di recupero e di lavorazione di ciò che normalmente, in cucina, viene considerato «scarto» - bucce di verdure, bucce di frutta, lische di pesce, croste di formaggio - per una cucina che nobilita gli avanzi.
Nel corso della serata si parlerà di cucina sostenibile e di tecniche di lavorazione dei prodotti, e, ovviamente, verranno illustrate le preparazioni delle ricette. Al termine ci sarà una degustazione. Il corso si terrà mercoledì 18 marzo dalle ore 20 alle 23, all’Accademia del Gusto di Osio Sotto (piazzetta Gandossi 1), con la docenza dello chef Fabio Potenzano.
Informazioni e prenotazioni chiedere  a: Ascom Formazione, tel. 035 41.85.706/707/725/712 o info@ascomformazione.it
Cosi  pure  s'inquadra  in questo contesto s'inquadra  il   gesto   di  Emanuele Innocenti  proprietario di una gastronomia
 da  http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca del 13  c.m 

QUARRATA. In pochissime ore gli sono arrivati centinaia di messaggi da tutta Italia. Un corale “grande” e un gigantesco “grazie” per Emanuele Innocenti, il titolare della gastronomia-pizzeria “Il Ghiottone” che ha deciso di aprire le porte del suo locale di via Trieste , alle persone in difficoltà. Dalle 8 alle 9, ogni mattina tranne il lunedì, offre cibo a chi ne ha bisogno. L’iniziativa, partita

giovedì 12 marzo, ha raccolto il plauso di moltissime persone. Da quando la stampa ha diffuso la notizia, il telefono di Innocenti non ha smesso un minuto di suonare. Nonostante l’eco però, ieri mattina alla porta del “Ghiottone” ha bussato una sola persona. «Credo che la difficoltà più grande sia quella di avvicinare la gente. Molti per pudore non vengono a chiedere. Qui dalle 8 alle 9 le tapparelle sono giù, quindi – dice Emanuele - non devono temere niente. Garantisco la massima riservatezza. Sono disposto anche a portare il cibo a casa a chiunque non se la senta di venire direttamente da me».
La decisione di appendere quel foglio di carta all’entrata con scritto che “Il Ghiottone” offrirà cibo alle persone in difficoltà, è stata presa dopo che il ristoratore, mercoledì mattina, ha visto una coppia di anziani rovistare in un cassonetto di via Fiorentina, Pistoia. «Voglio aiutare chi ha lavorato una vita e oggi si ritrova privato di tutto» ha spiegato Innocenti. In mezzo ai tantissimi messaggi di incoraggiamento ricevuti nelle ultime ore, anche una «prova di allucinante ignoranza». «Stamani (ieri, ndr) – racconta – mi sono fermano in un bar di Quarrata. “Vuole farsi solo pubblicità” hanno detto alcune signore leggendo l’articolo sul giornale. Se l’Italia è ridotta così, è anche colpa di queste persone» dice Emanuele.

2.2.14

ecco un esempio di scambio culturale e di solidarietà sportiva Una veneta all'Olimpiade per il Togo: "Per il mio sogno ho chiesto la cittadinanza" Intervista esclusiva alla sciatrice bellunese Alessia Dipo

da  rainews  del 1\2\2014

Una veneta all'Olimpiade per il Togo: "Per il mio sogno ho chiesto la cittadinanza"
Intervista esclusiva alla sciatrice bellunese Alessia Dipol: 18 anni, sarà in pista a Sochi in slalom e in gigante e farà la portabandiera nella cerimonia di chiusura. Non ha parentele che la legano al paese africano: si è proposta per poter partecipare all'evento a cinque cerchi. "Dopo Sochi punto ai Mondiali"




San Vito di Cadore (Belluno)01 febbraio 2014Una bellunese doc all’Olimpiade invernale con la tuta gialla del Togo, sulle piste di sci alpino e anche come portabandiera nella cerimonia di chiusura. A Sochi nella piccola rappresentativa del paese africano ci sarà anche la 18enne Alessia Dipol di San Vito di Cadore. Legami di sangue con l’Africa assolutamente nessuno, ma nel cuore un sogno olimpico da realizzare. Un desiderio che l’ha spinta a chiedere la doppia cittadinanza pur di volare ai Giochi.


Alessia Dipol
















Doppia cittadinanza per coronare un sogno
Cresciuta all’ombra delle Dolomiti, Alessia scia da sempre. I genitori e il fratello sono anche allenatori federali di terzo livello, ma i suoi risultati non le permettono di sperare in una convocazione nella Nazionale italiana. Così è nata l’idea di proporsi ad altre nazioni. Alla fine la scelta è caduta sul Togo, un paese dove le temperature sotto lo zero si trovano solo nei congelatori, ma dove la Federazione sport invernali sta comunque muovendo i primi passi. “Mio padre ha un’azienda di abbigliamento sportivo e ha avuto rapporti commerciali con il Togo - racconta la 18enne bellunese – Là è da poco nata la Federazione e abbiamo colto questa opportunità: hanno accettato molto volentieri e si è instaurato un bel rapporto. Ora ho la doppia cittadinanza”.
Qualificazione sul campo
Un’idea simile un anno fa era venuta anche allo statunitense Paul Bragiel, che è diventato un idolo della Rete con i suoi tentativi di arrivare a Sochi come leader della neonata Nazionale colombiana di sci di fondo. Il suo progetto però è naufragato a causa degli scarsi risultati, mentre Alessia Dipol si è conquistata sul campo la qualificazione all’Olimpiade. “Ho ottenuto i punti necessari in alcune gare Fis internazionali – spiega – A Sochi parteciperò allo slalom speciale e allo slalom gigante. L’obiettivo è divertirmi”.
"Onorata di fare la portabandiera"
Papà e mamma come allenatori, il fratello come skiman: l’avventura olimpica sta coinvolgendo tutta la famiglia Dipol. La partenza per Sochi è in programma per il 5 febbraio e il gruppo resterà in Russia fino al termine dell’Olimpiade, perché Alessia è stata scelta dal Togo come portabandiera nella cerimonia di chiusura del 23 febbraio. “È un grande onore, un sogno che si realizza”, dice la sciatrice bellunese.
"Poco patriottismo? È giusto aiutare una federazione che sta crescendo"
Certo, per qualcuno la scelta di vestire i colori di un altro paese non è molto patriottica. “Me lo dicono in tanti – racconta Alessia Dipol - Io rispondo che il Togo è una nazione in via di sviluppo, che c’è questa nuova federazione e che mi sembra giusto aiutarli e vivere con loro questa nuova esperienza“.
Dopo Sochi la Coppa del mondo, i Mondiali e l'Olimpiade 2018
Nelle intenzioni di Alessia, Sochi è semplicemente un primo passo. “È solo l’inizio – dice - Dall’anno prossimo si lavorerà per la Coppa del mondo e per i Mondiali”. Poi, nel 2018, ci sarà ancora l’Olimpiade invernale e un sogno olimpico da vivere per la seconda volta. La sciatrice bellunese non ha dubbi: “Sempre forza Togo!”.

25.11.13

imbecillità e solidarietà in tempo di crisi e davanti ai fenomeni alluvionali come quella del 18\19 novembre





musica in sottofondo :








oltre l' imbecillita  a cui  questa lettera   di  Maria Caterina Dore e quella  di roberto vecchioni ala nuova  sardegna del 22\11\2013    hanno  tispostyo  come si deve      o provocazione mancata( per le altre    vedere questi   post precedenti    I II  III     li trovate sotto il tag alluvione sardegna 18\11\2013  )  sfociata in insulti di alcune persone in particolare questa prontamente segnalata a google dove l'imbelle ha il blog e a facebook dove ha pagina e dove scrive ( scrivere e una parola grossa è quella più giusta sarebbe vomita ) tali cose

( segnalato a facebook e la google dove ha il blog  si  libertà  di parola  ma  non d'insulto   e che cazzo   ) che mi ha bloccato ed impedito di commentare il post insultante ( non riporto l'url perchè tale pudibondo essere non
merita ulteriore pubblicità  basta  ed  avanza  aver  menzionato quel  suo  ...  di blog  \  pagina facebook   ) verso noi sardi e verso chi ha subito tale tragedia eppure non sono stato cafone come altri commenti che hanno lasciato (n se li meritava però . perchè se vuoi rispetto devi rispettare anche gli altri ) . c'era un post non so se c'è ancora in cui si diceva che la cultura e l'unica cosa che crea dipendenza , e io gli avevo commento di andare allora a informarsi sula cultura e la storia del popolo sardo .

Ma  ora   vediamo  alla  solidarietà  oltre  alcuni commercianti di alimntari e non   che   ha  dato gratuitamente  (  chi se  ne frega  se per  farsi pubblicità  )  pane  e generi di prima necessità , stivali , guanti  , ecc   i cinesi   che ribassano ulteriormente i prezzi  , e  una  cittadina  tedesca   che ha salvato tre   vite ,    cittadini dele altre  città   del sassarese  e del cagliaritano   e  di tempio che mettono da parte  il loro campanilismi e vanno ad  aiutare   come possono  , gente  che offre  casa e  hotel  e BB    , assistenza  ,  ecc    


   scusate  se  riporto : 1)  gli articoli principali .,  2)    solo  i file  Png   anziché il classico  copia ed incolla   ma   questo ...  di brachet   mi  crea  mal di testa   

 dalla  nuova  ed   Gallura  del 24\11\2013
Olbia. Centinaia di volontari sono arrivati dalla Sardegna e dalla penisola per aiutare la popolazione olbiese colpita dall'alluvione. In queste immagini, i volti di alcuni dei tanti che si sono impegnati in questi giorni (foto Giovanna SannaA Olbia e  non solo  l’aiuto e l’affetto degli angeli del fango le  altre  foto le  trovate qui   nella  fotogalleria della nuova sardegna  





  dal'unione sarda del 25\11\2013

Un progetto spontaneo sul web per informazioni e aiuti

Storia dell'ingegnere ignoto che gestisce gli angeli digitali

Lavorano a loro spese, giorno e notte, con un telefono e un pc, fiato lungo e occhi gonfi. Li chiamano «angeli digitali»: esperti di social network che hanno allestito una macchina straordinaria per coordinare le comunicazioni sull'emergenza, indirizzare gli aiuti, dare informazioni.“AllertameteoSAR” è il nome del progetto che «nasce dall'esigenza di gestire in modo ordinato il flusso confuso di informazioni sull'alluvione», spiega @insopportabile , pseudonimo su Twitter di un giovane ingegnere, ormai famoso in rete, che ha avviato l'iniziativa. Tutto è nato con la creazione di un hashtag (#allertameteoSAR), poi la pagina facebook (facebook.com/allertameteoSAR).Non è la prima volta che un social network scavalca i canali istituzionali in occasione di catastrofi. È accaduto con l'alluvione delle Cinque Terre, o il terremoto in Emilia. «Tutte le notizie pubblicate sono verificate», assicura @insopportabile, «e abbiamo scremato il rumore di fondo: non prendiamo in considerazione le dichiarazioni di cordoglio, ma solo le informazioni utili a fronteggiare l'emergenza». Così per esempio è possibile sapere che a Olbia serve una ruspa per bonificare via Apulia, o idropulitrici per togliere il fango dalle case. A Bitti, invece, ai pastori manca fieno per il bestiame. Informazioni complete e coordinate, con i numeri per le emergenze, le informazioni sulla viabilità, una lista di ingegneri a disposizione.
Funziona così: nella pagina facebook si può compilare il modulo sul link https: //sardsos.crowdmap.com e inserire offerte di aiuto, richieste di soccorso, problemi del traffico, danni e luoghi inagibili. «Abbiamo ancora il problema di ricevere in modo dettagliato le informazioni sulle necessità dei Comuni», conclude @insopportabile. «Il meccanismo accetta solo le comunicazioni dei volontari certificati, non quelle dei tanti informatori spontanei che si attivano in questi casi».
Mauro Madeddu

dalla nuova sardegna del  24\11\2013





























raccontare i femminicidi \ amori criminali di oggi con quelli del passato il caso Beatrice cenci

 Per  il 25  novembre   anzichè raccontare  le  recenti   storie di femminicidio \  d'amore criminale  che   in una società sempre  più ...