l’esaltazione e la modellizzazione esemplare, categorie che, sebbene con buone intenzioni, hanno spesso allontanato la sua figura dalla realtà storica e umana. Come sottolinea Perroni, «la storia della devozione mariana ci dimostra che parlare della Madre di Gesù è molto meno semplice di quanto si pensi perché è facile confondere il trono della Sapienza con la Sapienza stessa». Questa confusione ha portato a un allontanamento dal testo biblico e a forme di devozione non sempre in linea con la tradizione teologica cristiana. Tuttavia, il confronto con il pensiero femminista e l’ecumenismo ha aperto nuove strade. Negli ultimi decenni, il dialogo con le teologhe protestanti ha evidenziato l’importanza di un ritorno alle Scritture e di un ripensamento critico della mariologia. In questo contesto, l’interesse per una riflessione mariologica di qualità, che non veda le donne solo come “pie destinatarie”, sta prendendo sempre più piede. Due figure di spicco in questo panorama sono Linda Pocher e Teresa Forcades, le cui recenti pubblicazioni su Maria stanno generando un vivace dibattito. Entrambe partono dalla decisiva indicazione del Concilio Vaticano II, che scelse di non dedicare a Maria un documento separato, ma di inserirla nell’ultimo capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa, la Lumen gentium. Questa scelta intendeva ribadire che «del mistero dell’incarnazione sono protagonisti unicamente il Padre e il Figlio», e che il ruolo di Maria nella vita della comunità ecclesiale è prima di tutto simbolico in rapporto alla Chiesa stessa. Eppure, il percorso delle due teologhe si differenzia. Linda Pocher, con il suo Maria di Nazaret. Una biografia teologica (Edb), invita il lettore a seguire la “peregrinatio fidei” di Maria, un pellegrinaggio di fede che la libera dalla “inarrivabile fissità” in cui è stata imprigionata. Per Pocher, la storia di Maria è una “biografia teologica”, un racconto che rispetta «una caratteristica fondamentale del racconto biblico» che «pur narrando le vicende dell’unico Dio e del suo Unigenito, si infrange di fatto in una moltitudine di storie». Teresa Forcades, invece, nel suo Queer Mary. Il futuro dell’esperienza cristiana (Castelvecchi), dichiara che per lei riflettere su Maria ha significato ricostruire la propria biografia teologica. La monaca benedettina catalana, medico e teologa femminista, propone una rilettura dei quattro dogmi mariani, individuando nella teologia mariana «un crocevia, divenuto ineludibile nel XXI secolo per recuperare i tratti autentici dell’esperienza cristiana». Forcades arriva a suggerire che Maria possa aiutarci ad «andare più in profondità nella nostra piena umanità e a scoprire una chiamata alla queerness che non esclude nessuno». Questi nuovi approcci ricordano l’antico detto “De Maria, nunquam satis” (Di Maria non si dirà mai abbastanza), che ha spesso legittimato secoli di eccessiva devozione. Oggi, però, si aggiungono voci nuove, quelle di teologhe cattoliche che, senza timore, si confrontano con il pensiero femminista, arricchendo la nostra comprensione di Maria e aprendo nuove prospettive per la fede cristiana contemporanea.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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23.12.25
Maria inedita, uno sguardo femminista L’Osservatore Romano prova a riscoprire la Madre di Gesù oltre i dogmi e le idealizzazioni altro che obbediente come dice Giusepe laterza
l’esaltazione e la modellizzazione esemplare, categorie che, sebbene con buone intenzioni, hanno spesso allontanato la sua figura dalla realtà storica e umana. Come sottolinea Perroni, «la storia della devozione mariana ci dimostra che parlare della Madre di Gesù è molto meno semplice di quanto si pensi perché è facile confondere il trono della Sapienza con la Sapienza stessa». Questa confusione ha portato a un allontanamento dal testo biblico e a forme di devozione non sempre in linea con la tradizione teologica cristiana. Tuttavia, il confronto con il pensiero femminista e l’ecumenismo ha aperto nuove strade. Negli ultimi decenni, il dialogo con le teologhe protestanti ha evidenziato l’importanza di un ritorno alle Scritture e di un ripensamento critico della mariologia. In questo contesto, l’interesse per una riflessione mariologica di qualità, che non veda le donne solo come “pie destinatarie”, sta prendendo sempre più piede. Due figure di spicco in questo panorama sono Linda Pocher e Teresa Forcades, le cui recenti pubblicazioni su Maria stanno generando un vivace dibattito. Entrambe partono dalla decisiva indicazione del Concilio Vaticano II, che scelse di non dedicare a Maria un documento separato, ma di inserirla nell’ultimo capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa, la Lumen gentium. Questa scelta intendeva ribadire che «del mistero dell’incarnazione sono protagonisti unicamente il Padre e il Figlio», e che il ruolo di Maria nella vita della comunità ecclesiale è prima di tutto simbolico in rapporto alla Chiesa stessa. Eppure, il percorso delle due teologhe si differenzia. Linda Pocher, con il suo Maria di Nazaret. Una biografia teologica (Edb), invita il lettore a seguire la “peregrinatio fidei” di Maria, un pellegrinaggio di fede che la libera dalla “inarrivabile fissità” in cui è stata imprigionata. Per Pocher, la storia di Maria è una “biografia teologica”, un racconto che rispetta «una caratteristica fondamentale del racconto biblico» che «pur narrando le vicende dell’unico Dio e del suo Unigenito, si infrange di fatto in una moltitudine di storie». Teresa Forcades, invece, nel suo Queer Mary. Il futuro dell’esperienza cristiana (Castelvecchi), dichiara che per lei riflettere su Maria ha significato ricostruire la propria biografia teologica. La monaca benedettina catalana, medico e teologa femminista, propone una rilettura dei quattro dogmi mariani, individuando nella teologia mariana «un crocevia, divenuto ineludibile nel XXI secolo per recuperare i tratti autentici dell’esperienza cristiana». Forcades arriva a suggerire che Maria possa aiutarci ad «andare più in profondità nella nostra piena umanità e a scoprire una chiamata alla queerness che non esclude nessuno». Questi nuovi approcci ricordano l’antico detto “De Maria, nunquam satis” (Di Maria non si dirà mai abbastanza), che ha spesso legittimato secoli di eccessiva devozione. Oggi, però, si aggiungono voci nuove, quelle di teologhe cattoliche che, senza timore, si confrontano con il pensiero femminista, arricchendo la nostra comprensione di Maria e aprendo nuove prospettive per la fede cristiana contemporanea.
7.6.14
all'estero si fa qualcosa per i disabili nelle scuole ed in italia è lasciato tutto all'improvvisazione e alla buona volontà degli insegnanti e all'intelligenza dei bambini
[di Romina Fiore]
Arriva il fotografo per la foto di fine anno ed i bimbi vengono sistemati alla bell’e meglio per far sì che l’inquadratura abbracci tutta la classe. La maestra ha il vestitino elegante delle feste e forse è andata anche dal parrucchiere, perché sa che quell'immagine la renderà immortale nelle vite dei suoi piccoli alunni.Il bambino diversamente abile viene sistemato all’esterno. E’ un’appendice scomoda da mettere quanto più distante possibile dagli altri.La maestra non si accovaccia accanto a lui.Non invita i compagni a circondarlo in un simbolico abbraccio accogliente.Non gli dispone gli amichetti vicino.
Il piccolo, dalla sua carrozzina, sorride compiaciuto di quel momento. Ignaro di tutto o forse no.
Purtroppo non sa che la disabilità, quella vera, è di una maestra che non capisce.
I bambini sono più intelligenti di noi , eppure molti genitori ed educatori non capiscono o hanno paura che tali argomenti sono tabù e fuorvianti e pericolosi sotto i 18 anni invece questo video dimostra il contrario
da http://www.retenews24.it/rtn24/multimedia/
A cura di Adriana Costanzo
Il messaggio d’amore di una bambina nei confronti del coetaneo disabile. Il video più commovente che spopola sul web. Guarda
Pubblicato 2 mesi fa |
| un estratto del video |
Può la fantasia e l’amore superare le barriere del diverso? Può una bambina dare sogni e sorrisi a un suo coetaneo meno fortunato? Un messaggio di speranza racchiuso in un breve cartone che sta spopolando sul web. Un video
che tutti dovrebbero vedere e far vedere ai propri figli e ai propri studenti [ corsivo mio ]
cosi come il video qua sotto ( discreto ed interessante ) tratto da questo mio precedente post a cui rimando nel caso non si vedesse
25.6.08
Madre di Luce: Luoghi d'amore materno tra il Sacro e l'Umano
C'è il nuovo E-book scaricabile gratis:
http://www.praticomondo.net/download/downloadpage.htm
E' una produzione di Praticomondo realizzata dal geniale team guidato da Pratico in persona e realizzato da Vinnie Commedia ai quali vanno la mia viva riconoscenza e la personale soddisfazione. Un progetto multimediale gradevolissimo al quale ho contribuito con le mie opere.
Si tratta di un flip book dei miei quadri, scelti e stupendamente commentati dalle poesie di Maria Serena Peterlin che ad essi si è ispirata.
Il flip book si chiama MADRE DI LUCE ed ha come argomento la maternità. Maria Serena dedica la sua fatica alle donne nelle quali la maternità si è già espressa o si esprimerà in tutte le forme che loro desiderano per sè e i loro cuccioli.
L'accesso è semplicissimo, basta cliccare sull'indicazione "clicca qui": buona visione e grazie per la vostra attenzione.
Lucia


4.4.07
La tregua di Natale del 1914: quando nemici armati scelsero di riconoscersi uomini Dove l’umanità resiste, anche quando non dovrebbe.
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