Il ruolo dell'italiano era sconosciuto nel panorama spionistico della Seconda guerra mondiale. Ora un nuovo libro parla di lui.
Il
suo nome in codice nei servizi segreti inglesi era "Cheese" ma per lo
spionaggio tedesco si chiamava Roberto Levi, era di origine ebraica e
italiano, precisamente di Genova. Secondo un libro
in uscita nel Regno
Unito, "Double Cross in Cairo" di Nigel West, Levi, finora sconosciuto
nell'universo spionistico della Seconda guerra mondiale, era riuscito a
depistare i vertici dell'esercito tedesco, perfino Adolf Hitler, dando
false informazioni sulle operazioni degli alleati nel Mediterraneo e in
Nord Africa. Avrebbe avuto anche un ruolo nello Sbarco in Normandia.
Basandosi sui suoi (falsi) rapporti, i tedeschi avevano tenuto 20
divisioni nei Balcani per il timore di un'invasione.