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12.8.24

cosa resterà delle olimpiadi parigi 2024 parte 1 L'incredibile storia di Roncadelle, tre ori per il paesino di 9mila abitanti: più di Danimarca, Svizzera e Portogallo ., ed altre storie






Ciao, ieri è stato l'ultimo giorno di Olimpiadi  spero che questa  rassegna   ti sia piaciuta e ti sia stata utile. Ecco qui le  ultime  storie    In ogni caso, ci sentiamo  per parlare non solo  di   sport ma  anche   di tutte le cose che meritano di essere raccontate. La   mia  sensazione  e  quella  de setirmi come la  protagonista     di  una  delle  storie  che  riporto  storie        che  riporto oggi  . 

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L'incredibile storia di Roncadelle, tre ori per il
paesino di 9mila abitanti: più di Danimarca, Svizzera e Portogallo






Con la 28enne Anna Danesi, centrale della nazionale femminile di volley, diventano tre le medaglie d’oro conquistate a Parigi da Roncadelle, il paese di 9300 abitanti del Bresciano. Il trionfo del capitano dell’Italia di Julio Velasco fa seguito infatti a quelli della 26enne Alice Bellandi nel judo categoria 78 chilogrammi e del 30enne Giovanni De Gennaro nel kayak, arrivati per una curiosa coincidenza nel giro di appena 19 minuti uno dall’altro, il 3 agosto. «La dedica va alla mia famiglia, al mio fidanzato, ai miei nonni, che non ci sono più e ai tanti allenatori e compagne che ho avuto negli anni, che mi hanno aiutato a raggiungere il mio sogno», ha commentato a caldo Danesi.Nel medagliere olimpico Roncadelle chiude in un virtuale 28mo posto, con lo stesso numero di ori di giganti come Brasile, Iran, Ucraina, Romania e Belgio e davanti a Paesi con buone tradizioni sportive come Danimarca, Croazia, Giamaica, Svizzera e Portogallo.«Circondato da tre ori olimpici, seduto fra due. Grandissime Alice e Anna, grandissimo Giovanni», ha commentato sul suo profilo Instagram il sindaco di Roncadelle, Roberto Groppelli, postando una foto che lo vede ritratto con i tre olimpionici. Groppelli si era già detto onorato di «avere dei cittadini come loro, che si sono dimostrati dei campioni nello sport e nella vita», e ora ha fatto sapere che li aspetta per festeggiare, probabilmente a settembre dopo le meritate vacanze degli atleti.


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Conversazione







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vista l'evoluzione  delle  olimpiadi   si   deve parlare  di   professionismo o dillettantismo  ? 




Più passa il tempo, più il livello generale di atlete e atleti che partecipano ai Giochi olimpici migliora. Non è niente di sorprendente: negli ultimi decenni c'è stato un grande processo di professionalizzazione un po' in tutti gli sport, e le stesse Olimpiadi hanno via via rinunciato a quell'idea iniziale per cui i partecipanti dovevano essere atleti dilettanti. Oggi atlete e atleti olimpici si allenano in modo sempre più scientifico ed efficace, seguono metodi di recupero specifici per preservare il più possibile il proprio corpo, curano moltissimo l'alimentazione.
Eppure quest'ultima edizione delle Olimpiadi è stata quella in cui sono stati battuti meno record del mondo degli ultimi 20 anni: e peraltro dai 30 nuovi record del mondo di Pechino 2008 il calo è stato costante a ogni edizione, fino ai 17 di Parigi 2024. Le ragioni possono essere diverse e difficilmente se ne troveranno di definitive, ma c'entra probabilmente il fatto che un maggiore approccio scientifico allo sport ha ridotto la possibilità di sorprese: tutti fanno cose simili, i segreti sono sempre meno.
Dei 17 nuovi record di queste Olimpiadi, ben 5 sono stati fatti nel ciclismo su pista, uno sport in cui la tecnologia (dei caschi, delle bici, della pista stessa) incide assai più che in altri. Secondo diversi esperti è questa la direzione in cui si andrà: ci saranno record del mondo soprattutto dove si potrà migliorare la tecnologia. Solo 3 record invece sono stati battuti nell'atletica: uno è quello con cui Armand Duplantis ha migliorato se stesso nel salto con l'asta e un altro è quello della statunitense Sydney McLaughlin-Levrone nei 400 metri ostacoli, corsi in 50,37 secondi (un tempo che l'avrebbe resa competitiva persino nei 400 metri senza gli ostacoli); il terzo invece vale un po' meno, perché è quello della 4x400 metri mista, che è una disciplina che si fa da poco.


L'intrusa


L'aumento di ritmo di Hassan negli ultimi metri, che Assefa non è riuscita a reggere (Michael Steele/Getty Images)



Dopo la seconda grande salita del percorso, poco dopo i 30 km, in testa alla maratona femminile di ieri si era formato un gruppetto di cinque atlete: quattro erano alcune delle maratonete più forti al mondo e tra le favorite per la vittoria già prima della gara (le keniane Sharon Lokedi e Hellen Obiri, e le etiopi Tigst Assefa e Amane Beriso Shankule). E poi c'era una specie di intrusa, l'olandese Sifan Hassan, che non è una maratoneta “pura”: a queste Olimpiadi aveva già vinto due bronzi su pista, nei 5.000 e nei 10.000 metri, e in queste stesse discipline a Tokyo 2021 aveva vinto l'oro. Hassan, per intenderci, è una che ha un primato di tutto rispetto persino negli 800 metri: 1 minuto e 56,81 secondi, anche se non li corre mai.
Ma il fatto che Hassan fosse lì a quel punto della corsa, passate le salite più faticose, la rendeva improvvisamente favorita, in un certo senso: se fossero arrivate tutte insieme infatti era l'unica delle cinque che aveva esperienza nella gestione di una volata finale. Così è stato: negli ultimi metri l'etiope Assefa ha aumentato il ritmo e le altre si sono via via staccate, a parte Hassan, che ha fatto una vera volata da mezzofondista, a quel punto della corsa ingestibile per una maratoneta come Assefa, abituata a dosare ogni energia per mantere un ritmo costante durante tutta la corsa. Hassan ha vinto in 2 ore, 22 minuti e 55 secondi, stabilendo il nuovo record olimpico e diventando la prima atleta olimpica ad aver vinto quattro medaglie su quattro diverse distanze olimpiche (a Tokyo infatti vinse anche un bronzo nei 1.500 metri).



Per l'Italia è finita così

                                                              (Ezra Shaw/Getty Images)



Con una sola medaglia nell'ultima giornata di Olimpiadi, ma forse la più prestigiosa di tutte quelle vinte in questa edizione : il primo oro di sempre nella pallavolo, grazie alla vittoria della nazionale femminile in finale contro gli Stati Uniti. È stata l'ennesima partita dominata del torneo, in cui l'Italia ha perso un solo set nella prima partita e per il resto ha sempre vinto 3 set a 0.
L'Italia ha finito le Olimpiadi nona nel medagliere con 12 ori, 13 argenti e 15 bronzi. Fanno in tutto 40 medaglie, lo stesso numero di quelle vinte a Tokyo (che è un record per l'Italia), ma con 2 ori in più. A Tokyo però l'Italia vinse alcune medaglie d'oro particolarmente importanti, come quella nei 100 metri maschili e nella 4x100 metri maschili: vedete voi se preferite le gare di velocità o la pallavolo,insomma.
Tanto poi ognuno le conta come gli pare
Finite le Olimpiadi è anche il momento di contare le medaglie: gli Stati Uniti hanno vinto il medagliere con 40 medaglie d'oro, 44 d'argento e 42 di bronzo. Seconda è arrivata la Cina con 40-27-24. Gli Stati Uniti sono finiti primi solo con l'ultima medaglia d'oro assegnata di tutti i Giochi, nel basket femminile: prima ne avevano 39 e in quel modo avrebbe vinto la Cina, perché per le regole del Comitato Olimpico Internazionale la classifica si basa sugli ori, e solo in caso di parità si guardano gli argenti e poi i bronzi.
Da sempre però ognuno conta le medaglie un po' come vuole: negli Stati Uniti per esempio tutti contano il numero di medaglie complessive, che naturalmente è quello con cui ne escono meglio. Così anche finché non avevano pareggiato gli ori della Cina erano sempre in testa loro. E neanche a dirlo in Cina il criterio preferito è quello degli ori, che nel 2008 permise al paese di superare proprio gli Stati Uniti nel medagliere.
Si può fare ancora meglio, in termini di approcci diversi al medagliere. Il New York Times ne ha suggeriti un po': nella classifica dei paesi con meno di 10 milioni di abitanti al primo posto c’è la Nuova Zelanda (20 medaglie), in quella degli sport di tiro la Corea del Sud (10), e in quella degli sport che prevedono una valutazione da parte di una giuria di giudici la Cina (27).


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Forse era Bacco, o forse l'Ultima Cena. Forse era un uomo, ma ha vinto come donna. Forse era solo sport, ma in fondo non lo è mai, soprattutto quando entrano in scena le Olimpiadi e il mondo trova una vetrina dove far parlare di sé. Sedici giorni dopo, in realtà diciotto visto che i giochi ormai cominciano sempre prima dei Giochi, restano fotografie di qualcosa che non riesce mai a trovare un minimo paragone. E non è un caso che tra i Cinque Cerchi il Dio calcio sia invece figlio di un dio minore, l'unico sport dove chi perde una finale si toglie la medaglia dal collo perché si sente sconfitto. Immagini, invece. Alcune bizzarre, alcune diventate simbolo, alcune incredibili se voi mai avreste pensato di vedere atleti a 16mila chilometri dalla sede centrale partecipare a una disciplina sfidando le onde, la gravità e pure una balena. È surf, ragazzi. È la Grandeur, sicuro, che ai parigini piace tanto sbandierare, ma che dire allora di Sergio Mattarella - un capo dello Stato - spettinato e bagnato per salutare la barca azzurra che va, senza che nessuno gli avesse messo un tetto in testa? Ci sono state, insomma, istantanee un po' sfuocate, ci sono state mancanze parbleu le President! E se le polemiche, quelle sportive, sono parte del programma, e d'altronde sono state le prime Olimpiadi del Var (ma si può avere degli arbitri così, però?), quelle politiche fanno parte della Storia, e le Macroniadi non han fatto difetto.E dunque, le Olimpiadi senza Russia sono state un duello da guerra fredda, Cina contro America che di soppiatto si stanno spartendo il mondo libero giocandoselo con una palata di medaglie (alla fine gli ori pari sono, grazie alle ragazze del basket). E poi appunto le questioni di genere incerto, quelle di inclusione, la parità uomo-donna che poi è meglio visto come sanno vincere le signore. È stata poi l'Olimpiade della Senna, purificata a colpi di miliardi e di marketing, ma poi in realtà il posto più assurdo dove organizzare una cerimonia d'apertura e, soprattutto, delle gare di nuoto. È stata l'Olimpiade di Imane Khelif, vincitrice o vincitore a secondo di chi guarda, nell'ultima recita di un pugilato ormai finito ko per colpa di se stesso. Non è stata l'Olimpiade di Gianmarco Tamberi, resuscitato eroicamente da un lettino di ospedale ma capace di farci capire che nella vita è tutto un hic et nunc (Velasco dixit), non basta programmarsi per quattro anni per avere la sicurezza del risultato. È stata l'Olimpiade di Hassan (  foto 
a  destra  )  e Djokovic, che hanno chiuso entrambi il proprio cerchio personale: maratona dopo 5 e 10mila il primo, Grande Slam della carriera il secondo. È stata anche l'Olimpiade dell'assurdo, diciamolo, se un'azione di attacco di una squadra di pallanuoto finisce per essere un rigore contro (e no, questa volta la protesta della Nazionale Italiana non era contro lo spirito olimpico, ma semmai la decisione). Però, in fondo, che bello tutto: fa parte del gioco, appunto, e dei Giochi. Anche chi ciurla un po' nel manico come Armand Duplantis, il giocoliere dell'asta che batte i suoi record un centimetro alla volta perché ogni volta sono soldoni dagli sponsor, ma nessuno potrà essere così impagabile come avere il tuo eroe, Sergej Bubka, che ti mette la medaglia al collo.
Insomma: Parigi è stata grande, nonostante tutto, e le foto che vedete in queste pagine sono solo una piccola parte di quello che un'Olimpiade finisce per regalare. A Tokyo l'immagine vera fu quelle delle mascherine per il Covid, la Francia ha ridato libertà, fraternità e uguaglianza allo sport. Ci mancherà insomma, e da domani ricomincia a rotolare il pallone. Via le medaglie dal collo, l'importante non sarà più partecipare.


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Paris 2024: Emily Delleman, vogatrice di talento del Team USA, ha scoperto che trovare l’amore tra gli atleti olimpici non è esattamente una passeggiata.A 26 anni, Delleman ha deciso di condividere su TikTok la sua avventura romantica, o meglio, la sua disavventura, durante i Giochi Olimpici di Parigi. “Quasi tutto qui ha superato le mie aspettative,” ha

ammesso, “tranne una cosa.” Dopo una giornata intensa di allenamenti, Delleman si è ritrovata a riposare su uno dei celebri “letti di cartone” del Villaggio Olimpico. Fu allora che una scintilla d’ispirazione la colpì: “Perché non sfruttare al massimo questa esperienza? Cambiamo la mia posizione su Tinder!”Con l’entusiasmo di chi si tuffa in un’avventura, Delleman ha riattivato Tinder, un’app che non toccava da anni. L’app prometteva bene: “Trova il tuo match tra atleti professionisti con la nostra nuova funzione!” Emily era euforica, immaginando già incontri romantici con altri olimpionici, ma la realtà si è ben presto rivelata diversa.Dopo aver creato un profilo che metteva in risalto la sua identità di olimpionica — foto con l’abbigliamento del Team USA incluse — Delleman ha inziato a cercare il suo possibile match. Ma la delusione è arrivata presto. “Scorrevo e scorrevo, ma niente olimpionici,” ha raccontato. “Forse le impostazioni sono sbagliate, mi dicevo.”Anche dopo aver ridotto il raggio di ricerca a un solo miglio, i risultati si sono rivelati magri. “Ho visto forse due olimpionici in totale,” ha ammesso, con una punta di amarezza. “Non fraintendetemi, gli uomini parigini sono splendidi, ma speravo in qualcosa di diverso.”Dopo il fallimento della sua caccia amorosa, i commenti su TikTok le hanno offerto alcuni consigli. “Abbi pazienza,” ha suggerito qualcuno, “meglio incontrare persone dal vivo che online.” Un altro ha proposto una strategia più audace: “Io mi accamperei vicino al dormitorio della squadra di rugby.”Per Emily, l’esperienza ha dimostrato che il Villaggio Olimpico non è proprio il paradiso degli incontri che molti immaginano, e che, a volte, nemmeno l’app più gettonata può fare miracoli.