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7.8.24

Tamberi a mezzo servizio, ma centra la finale. Poi soccorre l'amico-rivale Barshim ., Zheng Haohao, chi è l'atleta più giovane delle Olimpiadi 2024: ha 11 anni e ha finito da poco le elementari., Miracolo Anders Lind: dalla quasi paralisi alla partecipazione ai Giochi Olimpici., Cadute, minacce, risse accennate e cameraman in pista: ai Giochi succede di tutto

È finalmente cominciata l'avventura di Gianmarco Tamberi alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il campione in carica del salto in alto (in coabitazione con il rivale-amico Mutaz Barshim) ha avuto una marcia d'avvicinamento complicata, tra infortuni, la fede persa nella Senna ed il recente attacco febbrile che ne ha ritardato la partenza per la Francia. È anche il primo atto di Parigi 2024 non è stato facile: Tamberi non è riuscito a passare la misura, per lui solitamente "facile", di 2,27, ma il percorso netto a 2.20 e 2.24 gli è valso il pass per la finale. 
 

Anche per Mutaz Barshim, co-campione in carica, la qualificazione non è stata facile.


 Il campione ha passato la quota di 2,27, ma ha a
ccusato un problema muscolare al polpaccio. Il primo a soccorrerlo? Proprio Tamberi.È come se i destini di questi due Signori dell’Atletica viaggiassero su un’unica rotta intelleggibile solo con criteri extra-sportivi: prima l’infortunio al tendine d’Achille, le rinunce olimpiche, le medaglie attese per una vita e centrate insieme a Tokyo (“Let’s make history, my friend”), infine i problemi e i brividi prima di quella che forse sarà l’ultima sfida olimpica diretta di due carriere già così leggendarie e due destini incrociati.
Non so voi, ma io quando vedo questa immagine, questi due atleti, sportivi, fenomeni, amici, scatta automatico il pensiero al momento per distacco più bello di Tokyo 2021 e mi commuovo.
Forza Gimbo, ma viva anche Barshim.

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Zheng Haohao, chi è l'atleta più giovane delle Olimpiadi 2024: ha 11 anni e ha finito da poco le elementari

                    © Social (Facebook etc)


Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono state ricche di novità. Non solo per gli sport, visto che quest'anno sono entrati a far parte dei Giochi olimpici discipline come la breakdance, l'arrampicata e lo skateboard, ma anche per gli atleti. In particolare a far parlare molto di sé è Zheng Haohao, che ha gareggiato proprio nelle competizioni di skate. Nulla di così strano, se non che l'atleta ha soltanto 11 anni e ha finito le elementari da poche settimane.
Chi è Zheng Haohao
Lo skateboard è uno degli sport che, insieme al surf, attira giovani in tutto il mondo. Tanto da diventare anche una disciplina olimpica. Basta pensare alla medaglia d'oro vinta dalla Gran Bretagna a Tokyo 2020, grazie a Sky Brown (16 anni) che è riuscita a scalare la classifica fino a raggiungere il podio. E la stessa Brown è riuscita a battere Zheng Haohao. Quest'ultima ha rappresentato la Cina ed è riuscita a posizionarsi al 26esimo posto alla finale che si è svolta martedì 6 agosto. 

Zheng è nata l'11 agosto del 2012 in Cina, proprio il giorno prima delle finali delle Olimpiadi di Londra. Forse un segno del destino. Da piccola ha iniziato ad approcciarsi allo skate come un passatempo, fino a quando l'hobby non è diventato un vero e proprio sogno da seguire. Nel 2021, all'età di 9 anni, è stata reclutata per la rappresentativa provinciale e ai campionati nazionali è arrivata al 14esimo posto. Mentre a Parigi è riuscita a qualificarsi per aver superato le gare di Budapest e Shanghai.
L'ambizione di Los Angeles 2028
Lunedì 11 agosto, il giorno in cui finiranno le Olimpiadi, spegnerà dodici candeline. Secondo alcuni è una predestinata, anche se non è riuscita a raggiungere il podio, al cui primo posto invece è arrivato il Giappone. Adesso il suo sguardo è puntato alle prossime Olimpiadi, che si svolgeranno nel 2028 a Los Angeles.
In quell'anno la piccola atleta avrà 16 anni e la competizione sarà ancora più ambita, visto che gareggerà in un luogo in cui quello sport viene vissuto come un vero e proprio stile di vita da seguire. Ma, come ha spiegato alla stampa, lei sente di voler «spaccare il mondo». In un'intervista ha dichiarato: «Quando sono sullo skate sono felice, per me è puro divertimento. E, ogni volta che sono in strada, sento di riuscire a spaccare il mondo». 


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 Miracolo Anders Lind: dalla quasi paralisi alla partecipazione ai Giochi Olimpici

la carriera del giovane giocatore di ping pong danese di 25 anni ha preso una svolta inaspettata nel marzo 2021. Mentre guidava, il conducente dell'auto che precedeva la sua è stato colpito da un infarto. Sì, sembra un film ma non lo è.

Il veicolo di Anders Lind si è scontrato ad alta velocità con l'altra auto provocando all'atleta gravi fratture alla schiena in diversi punti.Le prime diagnosi rilasciate dall'ospedale erano poco incoraggianti. Secondo quanto riportato dai media danesi, il rischio di paralisi e di danni permanenti era stimato attorno al 90%, con l'alta probabilità di non poter continuare l'attività agonistica.

La giovane promessa del ping pong danese, a soli 22 anni, ha rischiato di perdere la capacità di camminare a seguito della frattura di tre vertebre.In genere, "con quelle ossa rotte, perdi la mobilità delle gambe, ma poiché non c'erano danni al midollo spinale, hanno visto che col tempo potevo tornare a camminare", ha commentato lo stesso Anders Lind in una diretta su Instagram.

Dopo l'incidente, ha seguito un anno di cure mediche e riabilitazione. L'atleta ha inevitabilmente saltato le Olimpiadi di Tokyo 2021, tenutesi quattro mesi dopo il terribile episodio. "Nessuno pensava che potessi tornare a giocare. Ho pianto per un'intera settimana", ha commentato sui social media, aggiungendo di aver intrapreso un percorso di recupero lento ma costante.Infatti   Dopo quattro settimane di immobilità e con l'aiuto di un corsetto, tre mesi dopo ha camminato di nuovo. "Ho iniziato a camminare 20 metri al giorno. Poi sono diventati 40. Poi 60 e, nel giro di qualche mese, ho potuto fare un po' di jogging." Anders Lind ha ripreso a camminare soli sei mesi dopo il grave incidente. Il danese, con due aste metalliche inserite nella colonna vertebrale, ha conquistato la medaglia di bronzo ai Campionati Europei.Questo duro percorso è culminato con la sua presenza ai Giochi Olimpici di Parigi, dove si è fermato agli ottavi di finale di fronte al giapponese Harimoto. Nonostante la sconfitta, la sua sola presenza ai Giochi è più che un miracolo, un esempio di resilienza e superamento.






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Cadute, minacce, risse accennate e cameraman in pista: ai Giochi succede di tutto


 
per   l'intera   seguenza Olimpiadi Parigi 2024, caduta di gruppo e rissa sfiorata: le foto (sportal.it)


Passerà alla storia come una delle batterie di atletica più surreali mai viste, quella dei 5000 metri maschili di Parigi 2024. Con spintoni, minacce, cadute e accuse che hanno trasformato la competizione in un film o quasi. Il momento topico si è raggiunto quando addirittura un cameraman distratto ha rischiato di scontrarsi con i corridori costringendoli a frenare, sterzare, scartare di lato per evitare la collisione e di farsi del male. Poco prima c’era stata una caduta di gruppo: il britannico George Mills è stato uno dei corridori più furiosi per essere inciampato in un altro concorrente, vedendo inizialmente compromessa la propria qualificazione. Era finito a terra perché ostacolato dal francese Hugo Hay.
Una volta raggiunta la linea del traguardo lo ha affrontato e tra i due c’è stato un alterco  e  sono qiuasoi venuti alle   mani  .



 “Sono stato penalizzato proprio mentre stavo per entrare nel rettilineo finale – ha ammesso il britannico alla BBC -. Il francese mi ha buttato per terra. Cosa gli ho urlato? Non posso ripeterlo”. I replay hanno evidenziato una leggera spinta a Mills mentre correvano fianco a fianco. Perso l’equilibro, è finito contro lo spagnolo Thierry Ndikumwenayo. Nel tonfo sono rimasti coinvolti anche l’atleta del Refugee Olympic Team, Dominic Lobalu, e l’olandese Mike Foppen.
Tutti gli atleti protagonisti dell’incidente hanno ottenuto un di bonus a parte dei commissari di gara e l’accesso alla finale. Indulgenza di cui ha beneficiato lo stesso Hay, non ritenuto responsabile. Nella seconda batteria, invece, il cameraman è rimasto in pista davanti al gruppo: era di spalle, nemmeno aveva visto partire gli atleti e in quel momento era all’opera per effettuare le riprese di un’altra disciplina (il lancio del giavellotto femminile) in corso in quegli istanti.