fonti Il Gazzettino eTgcom24 del 4\5\2024
Una gita come tante, nella vicina Milano. Ma non tutti gli alunni hanno potuto partecipare. Solo i più meritevoli e chi non aveva la media dell'8 è rimasto a scuola. È
quanto accaduto a una classe, una terza, della secondaria Italo Calvino, facente parte dell'Istituto comprensorio Niccolò Tommaseo, del centro di Torino. Gli studenti di 14 e 15 anni avevano partecipato, creando dei podcast, al progetto 'Riconnessioni'.
Gita senza fragili, cosa è successo
Come obiettivo anche quello di essere ospiti nella redazione di Radio24. Ma c'era un limite stabilito di 15 ragazzi, visto che la radio, sponsor dell'iniziativa, aveva chiesto un massimo di 45 studenti per tre scuole. Quelli della 'Calvino' sarebbero stati scelti secondo il criterio del merito, per decisione del consiglio di classe. Qualche studente non è partito, tra cui chi ha dei disturbi nell'apprendimento e disabilità, rimanendo in classe, portando avanti attività del progetto.
La denuncia dei genitori
Alcuni genitori hanno così deciso di raccontare la storia a un quotidiano torinese mentre altri, ora, solidarizzano con i docenti e hanno chiesto un'assemblea per parlare di questa vicenda, visto che non condividono l'iniziativa di rivolgersi ai media. Nell'occhio del ciclone intanto è finita, non solo la docente di lettere che coordina il progetto, ma anche la preside della Tommaseo, Lorenza Patriarca, molto conosciuta in città in quanto consigliera comunale del Partito Democratico e presidente della commissione Istruzione a Palazzo Civico. La sua scuola ha un motto: «Tutti diversi, tutti speciali, tutti insieme». L'istituto comprensorio, elementare e medie, è considerato fiore all'occhiello tra quelli cittadini.
La preside
«Da noi sono presenti 48 alunni con disabilità certificata - spiega Lorenza Patriarca - il numero degli alunni con Bes di diversa natura iscritti nelle nostre classi è di 4 volte superiore a quello degli altri istituti comprensivi a livello nazionale come risulta dalle statistiche del ministero». «La docente di lettere coinvolge i ragazzi in un'infinità di iniziative e uscite didattiche lavorando per progetti, anche in soggiorni con pernottamenti plurimi fuori città. Il consiglio di classe, nella sua autonomia, senza coinvolgere la dirigenza - sottolinea Patriarca - ha ritenuto di scegliere sulla base del merito riferito a risultati scolastici di almeno 7 e 8 e assenza di note disciplinari, impegno e interesse inclusi perché in una classe che lavora per progetti la valutazione tiene necessariamente conto della partecipazione attiva dei ragazzi». Per quanto riguarda lo studente con disabilità, Patriarca afferma che «la docente di sostegno ha valutato con il consiglio di classe che la 'gita' per lui non fosse utile e che gli avrebbe creato solo dello stress. Ma è l'unica uscita in cui lui non è stato coinvolto».
Gli esclusi Fra gli esclusi ve ne sono alcuni disgrafici e un ipovedente. Dalla scuola, sempre come riportato da "La Stampa", rispondono che il criterio scelto è stato quello del merito: in particolare sono stati scelti gli allievi che avevano la media dell'8 nel primo quadrimestre.
Il verbale del consiglio di classe "Il criterio scelto per la selezione dei 15 è quello del merito - si legge nel verbale del consiglio di classe -. I selezionati verranno comunicati direttamente dai professori". Una decisione trasmessa ai genitori tramite il diario scolastico: "Gli allievi partecipanti sono stati selezionati in base agli esiti del primo quadrimestre e alle necessità di recupero".
Il commento di Valditara: "Scelta non condivisibile" Per il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, "la scelta di non coinvolgere alunni con disabilià nella gita didattica organizzata dall'Istituto Tommaseo di Torino non è condivisibile". Valditara ha infatti ribadito che "il merito a cui noi puntiamo non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l'impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti. Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva".
Finisce nella bufera una scuola superiore di Torino per aver selezionato gli studenti per una gita a Milano escludendo ragazzi con disturbi dell'apprendimento. Il caso riguarda l'Istituto comprensivo statale Niccolò Tommaseo, che aveva dato agli allievi 14-15enni la possibilità di partecipare al progetto "Riconnessioni", in cui gli studenti sono stati coinvolti in un podcast della redazione di Radio24. All'attività potevano però essere ammessi solo 15 studenti: ne sono stati esclusi 8 con difficoltà certificate e il criterio scelto per selezionarli è stato quello del merito. Il ministro Valditara non condivide la decisione: "Per noi il merito non è la media dei voti, ma realizzare un talento".
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dicono che c'è stampa di regime e poi candidano giornalisti. il giornale ( qui l'articolo ) . ovviamente parla solo di quelli di sinistra ma tace di quelli di destra . e dicono che Giorgia meloni usi la tecnica di usare il suo diminutivo quando ( vedere articolo sotto ) non c'è sololei , ma questo non fa , SIC , notizia Infatti ecco l'elenco dei nomignoli e del giornalisti
fonte https://www.ansa.it/sito/notizie/politica 2 maggio 2024
Elezioni europee: Nelle liste tanti soprannomi e oltre 20 giornalisti
Anche "Ultimo e Pavone". Con FdI la pronipote di Giolitti . Non c'è solo "Giorgia".
Nelle liste per le europee i soprannomi o "detti" sono una valanga: si va da Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, detta "Letizia Moratti" (FI) a Domenico Lucano detto "Mimmo" (Avs), da Alessandro Cecchi Paone detto "Cecchi" o "Pavone" (Stati Uniti d'Europa), a Sergio De Caprio detto "Capitano Ultimo" detto "Capitano" e "Ultimo" (Libertà), fino allo scrittore Nicolai Verjbitkii conosciuto come Nicolai Lilin e così segnato nelle liste Pace, Terra, Dignità. Nelle liste dei papabili per l'Europarlamento compaiono una ventina di giornalisti, in particolare nel centrosinistra.
FdI oltre a Giorgia Meloni detta "Giorgia", schiera anche Piergiacomo Sibiano detto "Piga" e Salvatore Deidda detto "Sasso". Forza Italia e Noi Moderati candidano, tra gli altri, Antonio Cenini detto "Cenno", Francesca Salatiello detta "Fra" e - dulcis in fundo - Edmondo Tamajo, detto "Tamaio", ma anche "Di Maio", "Edy", "Edi" o ancora "Eddy". Talvolta i soprannomi privilegiano la brevità, come nel caso di Suad Omar Sheikh Esahaq, candidata da Avs e detta "Su".
Altre volte prevengono possibili errori di scrittura, come per Giuliana Fiertler, detta "Firtler", sempre in lista con Alleanza Verdi Sinistra. Tra i candidati di Stati Uniti d'Europa, ci sono: la senatrice Raffaella Paita detta "Lella", Muharem Saljihu detto "Marco", Gerardo Stefanelli, detto "Stefano", e Alessandrina Lonardo Mastella detta "Sandra Mastella" (la moglie di Clemente). Azione di Carlo Calenda schiera, tra gli altri, Gianni Palazzolo detto "Giangiacomo", il M5s Giusy Esposito che diventa "Giusi" e Daniela Gobbo che si trasforma in "Daniela Varedo".
Nel Pd la prima a segnarsi anche con un altro nome - quello con cui è conosciuta ai più - è la segretaria, Elena Ethel Schlein detta "Elly". Oltre a lei, anche Brando Maria Benifei, "Brando" o "Bonifei", Marco Pacciotti detto "Paciotti" o "Marco" e Giuseppina Picierno detta "Pina". La Lega presenta Susanna Ceccardi detta "Susanna" o "Susi" e Claudio Borghi detto "Borghi Aquilini".
Gran parte dei giornalisti che competono per l'Europarlamento sta nelle liste del centrosinistra. In Pace, Terra, Dignità, oltre al promotore Michele Santoro, compare il vignettista Vauro Senesi detto "Vauro", Raniero La Valle, che negli anni Sessanta fu direttore dell'Avvenire d'Italia e Fiammetta Cucurnia (ex Repubblica). Il Pd schiera la nota giornalista Lucia Annunziata, l'ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, Sandro Ruotolo, Donatella Alfonso, Teresa Bartoli e Lidia Tilotta. Nelle liste Stati Uniti d'Europa compaiono: Eric Jozsef, corrispondente di Libération, Alessandro Cecchi Paone e Marco Taradash. Con Avs ci sono diversi freelance, con Azione di Carlo Calenda la giornalista ucraina Nataliya Kudryk. Il M5s presenta Gaetano Pedullà, che per la corsa a Bruxelles ha lasciato la direzione de La Notizia. Tra i candidati di Forza Italia-Noi Moderati, compare la freelance Laura D'Incalci, in quelle della Lega il giornalista campano Luigi Barone. Anche in Fratelli d'Italia alcuni candidati hanno avuto esperienze giornalistiche, ma mai come attività primaria.
Sfogliando le liste ci si imbatte anche in strane omonimie e cognomi illustri. Il primo è il caso Roberto Mancini, che non è l'ex allenatore della nazionale ma un candidato di Pace, Terra, Dignità. Il secondo è quello di Giovanna Giolitti, pronipote dello statista Giovanni Giolitti, che corre con FdI. Il partito di Meloni presenta anche Vincenzo Sofo, europarlamentare passato dalla Lega a Fratelli d'Italia e sposato con Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen.
leggendo tale news mi chiedo ma che ..... ha fatto il buon senso e di roispetto . Il tuo desiderio di non pagare in più o non pagare anche cose che non ha preso non giustifica la tendenza a trattare i dipendenti con sufficienza o a rendere i loro compiti più complicati senza un valido motivo.Infatti bastava farsi portare un conto dettagliato con le singole voci e poi ogni uno mettere i i mpropri soldi nel conto totale . semplice no ? invece
Il Mattino 5\5\2024
Conto separato, cameriera in lacrime: «Tavolo da 40 persone e hanno voluto pagare uno alla volta quello che hanno mangiato»
Le professioni che richiedono uno stretto e frequente contatto con il pubblico, in generale, generano moltissime lamentele, e lo staff dei ristoranti non fa di certo eccezione. Il rapporto con i clienti, infatti, presenta una serie di difficoltà, molte delle quali sono spesso legate a richieste particolari o alla totale mancanza di rispetto nei confronti di una persona che sta cercando di svolgere il suo lavoro.
Il fatto che il personale sia lì per rendere l'esperienza del cliente il più positiva possibile non giustifica la tendenza a trattare i dipendenti con sufficienza o a rendere i loro compiti più complicati senza un valido motivo. Proprio di questo si è lamentata Lizeth, una cameriera in un ristorante messicano: tavolo da 40 persone, e al momento di pagare il conto ognuno di loro ha voluto uno scontrino separato.
Gli scontrini separati al ristorante
Lizeth ha pubblicato un video sul suo account TikTok in cui lamenta una richiesta da parte di alcuni clienti durante il suo turno di lavoro come cameriera al ristorante e lo fa tramite una clip di appena 21 secondi in cui vediamo uscir fuori una serie di scontrini dalla macchinetta, uno dopo l'altro. Il testo chiarisce quale sia il problema: «Gruppo di 40 persone, vogliamo conti separati per favore».Poi, nella didascalia c'è uno spaccato del suo stato d'animo: «Emoji dell'occhio che trema». Il problema di questo tipo di situazioni, come spiega Lizeth, è relativo al fatto che si «spreca un sacco di tempo, tempo che si dovrebbe dedicare al servizio agli altri tavolo, che finiscono per arrabbiarsi. Poi ci sarà sempre qualcuno che fa i capricci e dice che non ha ordinato quell'antipasto o quella bibita» Gli utenti hanno commentato ed espresso il proprio supporto e comprensione: «Posso capire 5 o 10, ma 40? Mi sarei messa a piangere», scrive qualcuno, e lei risponde «Infatti ho pianto, un pochino». Poi, c'è chi fa presente che si tratta di un atteggiamento irrispettoso perché avrebbero potuto pagare in gruppi o tutti insieme e poi passarsi i soldi tramite Venmo o altre app. Diversi utenti, anche loro camerieri, hanno raccontato esperienze simili: «Odio sempre quando vogliono i conti separati, ma è ancora peggio quando mi succede e i bambini sono seduti a un altro tavolo quindi devo capire anche chi è chi ».