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nuovi italiani

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Sfogliando  le pagine    e le bacheche    social  dei miie contattti    oggi leggo      questo  bellissimo  post   dell'amica    e utente  Daniela   Tuscano   Per la verità, #mattiafurlani di fragile ha poco. In pista macina falcate con la possanza d'un ariete, «è una bestia» dice di lui il greco #miltiadistentoglu , neo-campione che a momenti s'è visto scippare il titolo dall'azzurro, quasi come #luzlong con #jesseowens . Una bestia bestiale, ché quello di Tentoglu è un complimento, subito ricambiato da un altrettanto efficace «cagnaccio» pronunciato dal romanissimo Mattia con un curioso accento toscano. Sono forza pura, giovane; selvaggia perché innocente. Mattia dunque non è fragile. Ma, per celebrare la sua impresa con un brano musicale, nessuno mi è sembrato più adatto de #luomovolante di #marcomasini . Mica tanto per il titolo. Certo, Mattia nell'aria vola, anzi, cammina. E nuota. Però è un passo della canzone, «la forza di ogni fragilità», a racchiuderlo

due italie il caso del libro lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana di Marilena Umuhoza Delli

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ringrazio la carissima Pacmogda Clémentine  per     la segnalazione  del  libro    di   Marilena Umuhoza Delli   di   cui  trovate  sotto    la  copertina    ed  una piccla  introduzione presa  dalla  bacheca  di  Clèmentine  .  · « Sono cresciuta in due Italie. La prima è l’Italia di mio padre, un uomo bianco bergamasco la cui presenza era garanzia di privilegio, appartenenza e riguardo. Scortata da lui ricevevo i saluti della gente in dialetto, regali, sorrisi. Al suo fianco ero automaticamente parte del club “noter”, un’italiana a tutti gli effetti. Papà era letteralmente il mio passaporto. La seconda è l’Italia di mia madre, una donna nera “immigrata” e con disabilità. La sua presenza era portatrice di razzismo, emarginazione, segregazione. Accompagnata da lei, la gente ci insultava, polizia e vigili ci fermavamo regolarmente per controllare i documenti, la gente posava le borse sui sedili vuoti del pullman (anche di fronte alla stampella di mia madre). Al suo fia