4.11.24

Diario di Bordo n 85 anno II .Da vent’anni non usa l’auto ma solo la bicicletta Il 58enne Marco Tondelli da Novellara dimostra che non è impossibile.., Si travestono inscenando il rapimento di Aldo Moro: bufera a Bologna

Novellara Appendere le chiavi dell’auto…al chiodo. Il 58enne Marco Tondelli da Novellara dimostra che non è impossibile. E dà prova di questo tutti i giorni, recandosi al lavoro pedalando da Novellara al municipio di Rio Saliceto, dov’è consigliere comunale per Progetto Comune. Vent’anni fa Tondelli ha deciso di vivere senza usare la macchina. Una decisione che lo ha portato a intrecciare nuove amicizie, a osservare la vita con un nuovo punto di vista peculiare, oltre al rispetto per l’ambiente e la propria salute che questa scelta ha implicato. «Ho optato per la bici quando le mie bambine frequentavano la scuola materna e il nido – racconta Tondelli –. Un giorno mi sono chiesto: perché devo usare la macchina, un mezzo che inquina, mentre se mi sposto in bicicletta inquino meno e, nel frattempo, faccio esercizio fisico? Da allora pioggia e neve non mi hanno mai fermato: ho superato i 200mila chilometri sulle due ruote». La vita di Tondelli si è arricchita di aneddoti da quando ha deciso di lasciare a casa l’auto, nonostante, specifica, «io abbia persino la patente per guidare il camion». «Mi è capitato di bucare a San Faustino, vicino a Rubiera – aggiunge il consigliere comunale –. Mi sono fermato a casa di una famiglia, chiedendo la cortesia di poter gonfiare la ruota. Il giorno successivo sono ritornato per ringraziarli e portare un regalo al nipotino. Loro hanno contraccambiato donandomi delle pere. Sapevano l’orario al quale passavo e rimanevano fuori per salutarmi. Sono nate tante amicizie, in questo modo». Senza contare «i tanti portafogli e documenti che ho contribuito a restituire e agli incontri con gli animali».Fino a pochi mesi fa la sede del suo impiego era Correggio e in seguito Modena, dove Tondelli andava quattro volte al giorno sempre in bici. «Anche per partecipare alle riunioni e alle sedute del consiglio comunali uso sempre la bicicletta. Parto dall’idea che bisogna cambiare le cose per migliorarle e ognuno nel suo piccolo possa dare il suo contributo. Cosa posso fare io? Usare meno possibile la macchina. E questo faccio. Parto da casa, mi porto il cambio e in un attimo sono pronto». 


-----

  va bene    scherzare  ma l'ironia    la parodia  non dovrebbe    oltre  passare  il buon senso specie  se  tale fatto   riguarda  persone morte  .  Anch'io che usavo epiteti  su Berlusconi   dopo la  sua  morte  non gli uso più  . 



Ha scatenato un vero e proprio putiferio sui social e nel mondo della politica l'episodio avvenuto nel corso della notte di Halloween a Bologna, dove tre ragazze si sono mascherate ad hoc per inscenare il rapimento di Aldo Moro.
Una scena ricreata con dovizia di particolari, utilizzando pertanto sia la, purtroppo, celebre bandiera rossa con la stella e la scritta "Brigate Rosse" che una copia del giornale "Repubblica" in cui campeggia il titolo "Moro Rapito" (anziché "Moro assassinato?" come nello scatto originale), lo stesso quotidiano che l'allora presidente della Democrazia Cristiana stringeva tra le mani.
Incuranti delle conseguenze che la diffusione di un'immagine del genere avrebbe potuto provocare, le tre giovani non si sono fatte scrupolo a pubblicarla su Instagram. A quanto pare dallo sfondo, dal momento che alle spalle delle protagoniste della vicenda si intravede il Teatro Comunale di Bologna, la foto pare realizzata in via dei Bibiena, ovvero a breve distanza da piazzetta Marco Biagi e via Valdonica, laddove il giuslavorista venne assassinato dalle Nuove Brigate Rosse il 19 marzo 2002.Un elemento, questo, che ha sollevato lo sdegno innanzitutto di Giulio Venturi, consigliere comunale della Lega nonché nipote proprio di Marco Biagi."Non c’è nulla di più disgustoso e irritante della foto che ho visto oggi sui social", spiega ilpolitico del Carroccio, come riportato da IL Resto del Carlino, "tre ragazze in posa, due che sventolano la bandiera delle Brigate Rosse e un’altra al centro vestita da Aldo Moro". "Ma ciò che mi lascia davvero sconvolto e profondamente offeso è che queste giovani, presumibilmente studentesse, si siano prestate a una simile pagliacciata a pochi passi dal luogo in cui mio zio è stato assassinato 23 anni fa", prosegue Venturi."Un gesto insensibile, vile, di pessimo gusto e del tutto inaccettabile. Ogni estremismo, anche quello travestito da goliardia, va fermamente condannato", considera in conclusione,"il terrorismo non è un gioco e non c’è assolutamente nulla da ridere".A far sentire la propria voce anche il segretario della Lega bolognese Cristiano Di Martino: "Credo che queste tre persone vadano identificate ed indagate non si può essere così leggeri su un argomento come questo è uno schifo inaccettabile", ha scritto il rappresentante del Carroccio sul suo profilo Facebook.Il movimento civico "Una Bologna che cambia" ha rincarato la dose: "Bologna è una città talmente inclusiva che viene permesso alla gente di giare e fare selfie", scrive il comitato, "vedi quanto accaduto la notte di Halloween, con il drappo delle Br, simulando, anche se per gioco, il rapimento Moro". "Ci auguriamo che la questura e soprattutto il primo cittadino Lepore prendano posizione su quanto accaduto e puniscano gli artefici di questo sconsiderato gesto. Ubcc vigilerà su questa vicenda", conclude la nota.

Nessun commento: