da https://www.occhionotizie.it/verona-studentessa-bendata-interrogazione-dad/
Cronaca
Scuola a distanza, la prof e la benda per interrogare. Gli studenti: ora basta Studentessa bendata durante l'interrogazione, shock a Verona. La professoressa di tedesco le ha fatto coprire gli occhi
Shock a Verona dove una studentessa si è bendata durante una lezione in Dad. La giovane si è coperta gli occhi con una sciarpa su richiesta della professoressa di tedesco che quasi non credeva alla bravura della 15enne, studentessa di un liceo veronese.
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Capisco che in DAD o DDE si possano avere dubbi se uno studente sia stia copiando o leggendo . Ma non che si arrivasse a questo punto . Bastava dire : d'alunna in questione di allargare il raggio della telecamera e levare gli appunti . ma comportarsi in quel modo è bullismo Dad o non in certi casi è un obbrobrio .Ora La didattica a distanza come la chiamano in molti ha molti limiti educativi. Comprensibile la frustrazione dei ragazzi ma anche quella dei docenti, che nell'ultimo hanno hanno dovuto interamente rivedere i loro metodi di insegnamento per gli studenti di ogni ordine e grado . Ma Questa volta lo stratagemma creato dalla prof per sventare il “rischio imbroglio” ha forse oltrepassato più di un limite. <<Ma -- come dice https://www.ilgiornale.it/news/ e qui mi rova d'accordo -- la spasmodica ricerca di una nuova strada, spesso per arginare l'elevata arguzia dei più giovani, ha portato talvolta a soluzioni poco ortodosse che diventano boomerang per il sistema scolastico, già al tracollo. Lo dimostra l'esperienza personale di una 15enne di Verona, che durante un'interrogazione da remoto si è sentita chiedere dalla sua docente di bendare gli occhi. Questa è la dad? >> Lo chiedo all'amico compagno di strada il prof Cristian Porcino chiedendogli di raccontarci come si trova ed un suo parere
«Più che Dad (didattica a distanza) mi piace definirla DDE (didattica di emergenza). Da più di un anno noi insegnanti ci siamo dovuti confrontare con un nuovo modo di fare lezioni. Sull’esperienza dell’ultimo anno scolastico ho scritto un libro dal titolo “Ciao, Prof!”. In Sicilia da diversi mesi la didattica in presenza è ormai al 75% e di conseguenza passo più tempo a scuola e molto meno in Dad. Per me è di vitale importanza la presenza fisica in classe. Il nostro lavoro si nutre dello scambio diretto tra docenti e discenti. La Dad non scomparirà dal nostro orizzonte ma impareremo a conviverci anche nei prossimi anni. Anche a distanza possiamo coinvolgere i nostri allievi e tentare di costruire un percorso formativo accattivante. Non bisogna mai mortificare gli allievi e in special modo durante un’interrogazione. Per il resto preferisco attendere anche la versione della professoressa prima di esprimermi in merito