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29.8.24

«la libertà di espressione non può giustificare teorie ed idelogie cosi abbietta il caso Povia e Vanacci ».

il post d'oggi è la continuazione  del  dubbbio   lasciato aperto   nel   precedente : https://ulisse-
compagnidistrada.blogspot.com/2024/08/vannacci-coglione-non-e-solo-un-insulto.html
 Riassumiamo i fatti  Povia censurato: 
Come detto, a Povia è stato impedito, dal sindaco di Nichelino, Comune del torinese, di partecipare a un talent/concerto in piazza e di cantare sul palco. 
“Noi siamo un’amministrazione che si è caratterizzata sempre per la difesa dei diritti civili e delle minoranze, quindi sono venuto a conoscenza dei pensieri espressi da Povia e ho deciso che non fosse in linea con la proposta artistica e culturale della città”, aveva sentenziato il primo cittadino, Giampiero Tolardo dando vita alle polemiche.
Lo stesso artista aveva replicato subito con un video sui social: “Fa male vedersi annullato un concerto per i soliti motivi ideologici”, le sue parole. “Ormai mi hanno messo l’etichetta di quello di destra, sono diventato quello di destra, anche se io rispondo sempre che tra destra e sinistra io sono del centro storico”.

 Ma  quando  poi ci  si giustifica   come  ha  fatto lui : con la  scusa   di  essere    etichettato     come destra   ,  ma  la  cola  e  sua  non  nostra  se  è passato  d   spirito  libero   o menestrello   ideologico  del  potere  che dice  di  voler  combattere, adducendo  la  scusa delle  Fake news   e  del   profilo fake     a maggior  ragione  in quantro  come dice  il  sindaco    che  ha  annulato  la sua    esibizione   : <<  Altro che profilo fake. Le dichiarazioni di Povia alle quali faccio riferimento nel mio video sono riportate da varie testate nazionali e locali >>      verso  cui  Povia  non si  è  mai  lamentato  o  mai querelato     . . E'  censura , forse  si   secondo alcuni   , ma   certe idee  non dovrebbero meritare  spazio mediatico  .  
Perché il sindaco in questione  ha - LEGITTIMAMENTE e GIUSTAMENTE - impedito che Povia si esibisse (e facesse pure il giudice di un talent) a Nichelino a spese e col patrocinio del Comune, propagando quel pantano ideologico razzista, omofobo, antiabortista e antiscientifico che porta ovunque, con in mezzo qualche “canzone”.
Qui la censura    sembra    che non c’entra una beneamata mazza. Si chiama libera scelta, quella che permette a un’amministrazione pubblica di decidere chi proporre nel proprio cartellone culturale e chi, invece, come Povia, non rispecchia e non rappresenta i suoi valori. Il resto è il solito “chiagne e fotte” della destra. 
Sono  fra   quelli che  passano l’esistenza a discriminare, offendere, odiare. Ma, appena qualcuno glielo fa notare, gridano a censure e improbabili complotti oppure   accusano  di  dare  retta  alle  FAKENEWS   . Non vogliono capire che la libertà di parola non contempla offese e attacchi a gruppi e persone che operano per il bene della comunità, non ti vuoi vaccinare, non vuoi abortire, non vuoi divorziare, vuoi restare attaccato ai tubi se malato senza speranza, non farlo, ma non puoi impedire agli altri di essere liberi e ai ministri di agire per il bene dei cittadini

Infatti concordo con il sindaco  e quanto da lui dichirato   in quest   articolo del   canale whatsapp TorinoToday  il  28 agosto 2024



Povia cacciato dalla festa di Nichelino, il sindaco Tolardo al cantante: "I gay non sono malati come pensi tu"
Dopo il clamore mediatico nazionale, il sindaco di Nichelino torna sulle ragioni di cancellare il concerto di Povia in programma per la festa patronale

                                        Annissa Defilippi 



Si rivolge direttamente a Povia, dandogli del tu, il sindaco di Nichelino, Giampaolo Tolardo, balzato agli onori della cronaca per aver cancellato il concerto del cantante italiano in programma durante la festa patronale del 20 settembre. Il primo cittadino è tornato sulla questione pubblicando mercoledì 28 agosto un video sui suoi canali social-

"Ecco perché ho scelto di non far esibire Povia a Nichelino"

La posizione del sindaco Tolardo non si sposta di un millimetro, nonostante gli attacchi ricevuti da una parte del mondo politico, tra cui quelli del generale Vannacci, e addirittura promesse di interrogazioni parlamentari. "La città di Nichelino è una comunità inclusiva, un luogo dove non siamo abituati a etichettare come 'malate' le persone gay e tutte quelle appartenenti alla comunità Lgbtqia+, un luogo dove a nessuno verrebbe in mente di spiegare a una donna che non è libera di scegliere se abortire oppure no, un luogo dove il colore della pelle non determina quanto vali, un luogo dove crediamo nella medicina e nella scienza". Tolardo di professione fa il medico e nel video spiega qualche concetto scientifico a Povia: "Queste posizioni sono diametralmente opposte (e lontane) da quelle di Giuseppe Povia, al quale non abbiamo certo tolto la libertà di parola (ha spiegato a tutta Italia cosa pensa del suo quarantesimo concerto annullato, proprio a Nichelino). L'artista in questione avrebbe dovuto far parte della giuria di un contest di talenti durante i festeggiamenti di San Matteo, santo patrono cittadino, ma quando ho scoperto che si sarebbe anche esibito, cantando, tra gli altri brani "Luca era gay", lo stesso Luca che ora si dice "guarito" e che porta a Medjugorie altre persone omosessuali promettendo di "guarirle" ho scelto di annullare la sua presenza". Per il primo cittadino la questioni prima che politica è umana: "Non è una questione di destra, di sinistra, o di centro storico, del quale si professa l'artista - continua - i diritti civili rappresentano una delle nostre battaglie storiche e non siamo disposti ad accettare che qualcuno faccia discriminazioni nella nostra città".
Solidarietà al sindaco
Scontata ma doverosa la difesa del sindaco da parte dell'associazione Arcigay: “Con coraggio ha deciso di non far esibire Povia col patrocinio del comune - dichiara Lara Vodani, presidentessa di Arcigay Torino “Ottavio Mai” - l'arte e la musica sono un importante mezzo comunicativo e formativo, quindi persone che portano avanti messaggi omolesbobitransafobici e discriminatori non devono esibirsi sui palchi dei nostri comuni. Vannacci parla di censura, noi parliamo di libertà d'espressione, valore costituzionale che non può andare a ledere le soggettività marginalizzate e permettere a tutti di partecipare al dialogo pubblico in maniera dignitosa e rispettosa. Se la libertà di espressione diventa metodo di discriminazione non può essere tutelata sotto l'articolo 21".