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28.7.24

per allungare il brodo la stampa pubblica un coloquio fra turetta e il padre in cui il padre sminuisce le responsabilità del figlio

IL settimanale  giallo e   il corriere  dela sera  pubblicano  le dichiarazioni del padre di filippo turretta La conversazione, intercettata dagli investigatori e all'interno del fascicolo processuale. Lo so  che    nei post recedenti  m0ero promesso di non riportare  più nessuna news  sulla  vicenda    in quanto   non s'aggiuge  niente   di nuovo  che  non si  sapia  già   . Ma    riporto quest'ultima  novità  , rischgiando di  di predicare bene  ma   razzolare male . Ma  non lo  faccio   per youverismo mediatico   in quanto non aggiunge niente se non che la cultura patriarcale e misogena anticamera dei femminicidi \ violenza di genere è diura a morire talmente è radicata  , ma per dovere di cronaca .

Turetta,il padre:"Momento di debolezza"
"Hai fatto qualcosa, però non sei un  mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista.Devi farti  forza.Non sei l'unico. Ci sono stati  parecchi altri. Però ti devi laureare". 


ma è ancora più grave l'ipocrisia e l'indignazione censoria delle autorità . Infatti oltre a criticare i giornali ed invitarli al rispetto delle parti coinvolte perchè in questo caso la vicenda è un dramma per le due famiglie si dovrebbe fare autocritica , non rendere pubblicabili imponendo il segreto istruttorio o
processurale o se non attinenti alle indagini distruggerle , Ma soprattutto sorvegliare meglio : avocati , cancellieri , segretari delle procure e dei tribuali che passano con o senza € ai giornalisti o loro amici l carte evitrando o riducendo fughe di notizie . E' notizia di ieri che il il segretario dell'Unione Camere Penali, Rinaldo Romanelli, ha commentato

"Grave diffusione parole padre Turetta.La pubblicazione delle intercettazionidei genitori di Turetta è un fatto grave. Non aggiunge nulla alle indagini né alla cronaca,si tratta solo di voyeurismo fuori luogo che rischia peraltro dimettere a repentaglio la stessa incoluumità di due persone che, non solo non hanno commesso alcun reato, ma si trovano a vivere un'atroce sofferenza".

la pubblicazione delle intercettazioni tra il padre e Filippo Turetta durante un colloquio in carcere. Scusate ma come ci si può stupire di quello che ha detto il padre di Turetta? Ciò che ha fatto il figlio è il risultato di quel tipo di genititorialitá in cui si mette il figlio al centro del mondo come essere perfetto e speciale, non gli si insegna ad accettare e metabolizzare un NO e un rifiuto, si trova sempre una scusante a determinati atteggiamenti senza responsabilizzare e se qualcosa non va, non è mai colpa del figlio ma degli altri che sono brutti e cattivi.

21.4.22

IDIOZIE DEL POLITICAMENTE CORRETTO O BUONISMO d'accatto VERSO GLI ALTRI ed PORTATORI DI DEMOCRAZIA MA NON DEMOCRATICI IN CASA LORO

     ecco  le  due   mie  riflessioni dìoggi 

   IDIOZIE  DEL POLITICAMENTE  CORRETTO O BUONISMO

 Una  risata    ci  seppellirà  o almeno cosi  dovrebbe  . IL  fatto  segnalato     nell'articolo   sotto   è come   quello mdi noi italiani (  almeno la maggior  parte  )   vanno all'estero per le  vacanze   o per  lavoro   ed anziché provare  la cucina   del luogo    chiedono la  nostra  .  


Ideona del Miur: “Ai profughi gare di zuppe ucraine”

ACCOGLIENZA LO STRAMPALATO VADEMECUM DEL MINISTERO PER INTEGRARE GLI STUDENTI UCRAINI

Attenzione italiani, ché la solidarietà non basta. Dove non arriva l’accoglienza, arrivano le zuppe. Per non far sentire a disagio gli ucraini nel nostro paese, mettiamoli ai fornelli.

Attenzione italiani, ché la solidarietà non basta. Dove non arriva con l’accoglienza, possono arrivare con le zuppe. Per non far sentire a disagio gli ucraini rifugiati nel nostro paese, bisogna metterli ai fornelli, farli sfogare con una bella spadellata, lasciarli esprimere con un borsch o con un altro manicaretto tipico; una dolce madeleine della loro vita dilaniata.

A elaborare questa teoria, indubbiamente suggestiva, è l’autorevole Ministero dell’istruzione di Patrizio

Bianchi, che si sforza di regalare sorrisi, sebbene involontari, in questo periodo cupo. Il dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione ha elaborato un sofisticato vademecum per indirizzare le scuole nell’accoglienza degli “studenti profughi dall’ucraina”. Si intitola “Spunti per la riflessione didattica e pedagogica delle scuole” ed è già online, ma in continuo aggiornamento, dallo scorso 24 marzo. IL PREZIOSO  documento è articolato in una serie di capitoletti dai titoli intriganti: “I tempi convulsi dell’emergenza e il ‘tempo lento’ dell’educazione”; “Apprendere serve, servire insegna”, “La pedagogia della scala”; “Non fuggire il dolore dei bambini e... attenti al lupo”. Ma le riflessioni più avveniristiche sono quelle che danno sostanza al tema: “Ricchi di doni, non mendicanti”. Ora, l’argomento è serissimo, drammatico, ci sarebbe poco da scherzare. Proprio per questo, forse avrebbe fatto bene un po’ di cautela, prima di rendere pubbliche talune fantasie. “Nell’accoglienza, per sovrappiù, per eccesso di attenzione, può accadere di ‘dare’, senza chiedere nulla – si legge nel testo del Miur –. Sono situazioni da evitare, perché chi arriva deve sentirsi a sua volta portatore di doni, ricco di cose da dare agli altri. Non mendicante alle nostre porte”. Insomma, a questi poveri cristi di ragazzi che si trovano rifugiati e stranieri nelle nostre scuole, non ci si può limitare a dare una mano, sarebbe offensivo: bisogna anche chiedere. Chiedere cosa? “Ad esempio, l’ucraina ha un corpus di canzoni popolari tra i più ricchi al mondo. Con l’aiuto di adulti profughi o residenti potrebbero essere da loro ‘donati’ canti tradizionali”. Una schitarrata tra amici. Ma non basta, c’è una proposta ancora più sostanziosa: “Oppure, questo popolo ha infinite varianti di zuppe (il famoso borsch) che stanno al passo con le tante varianti italiane. Una bella gara di zuppe con le ricette delle nonne potrebbe essere una proficua attività, in collaborazione con il centro anziani del quartiere”. Una gara di zuppe. Agli studenti ucraini si propone una gara di zuppe: una specie di Masterchef del disagio, in cui bambini e adolescenti segnati da un trauma terrificante si sfidano ai fornelli con gli anziani del quartiere (!). “E non pensiamo di poter capire quello che provano – insiste il ministero –. Noi siamo qui, al caldo, al sicuro (auspicabilmente); soltanto pochi grandi vecchi che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale possono capire davvero quello che questi bambini e ragazzi hanno subito e subiscono”.

Nessuno può capirli. Sicuramente non li ha capiti il Miur, che vuole fargli cucinare zuppe e cantare canzoni, così capiscono subito che sono capitati in una gabbia di matti. Una risata ci seppellirà.

         PORTATORI  DI  DEMOCRAZIA  MA  NON DEMOCRATICI IN CASA  LORO 

Leggi   prima 

 Cari\e  Americani   o  filo Usa    senza  se  e  senza  Ma  
Qui non è   problema  d'essere Americani o Anti Americani   ma  essere   critici verso coloro     che si  dicono  e   giustificano le  loro  guerre(  o  sostegno a  regimi \  governi dittatoriali  )    dirette  o  per  procura   come democratiche  o per  poter portare  la  democrazia   quando   poi sono  carenti   e  non l'applicano   a casa  loro  . 


raccontare i femminicidi \ amori criminali di oggi con quelli del passato il caso Beatrice cenci

 Per  il 25  novembre   anzichè raccontare  le  recenti   storie di femminicidio \  d'amore criminale  che   in una società sempre  più ...