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7.4.25

donne che reagiscono e donne che sono sopravvissute Non si muore perché si rivendica troppa indipendenza: ..... [ reprise ]

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Non si muore perché si rivendica troppa indipendenza: come non si racconta un femminicidio Siamo ancora fermi ad una narrazione sbagliata  . 



  da  Lorenzo  Tosa  

Questo è il volto di Gaia, 25 anni, di Bacoli.

Gaia è una sopravvissuta.Per mesi è stata vittima delle violenze fisiche, verbali e psicologiche del suo ex. È stata presa a calci e pugni, pedinata con l’aiuto di due due complici, sequestrata. L’uomo - se così si può chiamare - ha anche tentato di ucciderla gettandola dal Belvedere di Pozzuoli.Gaia è una vittima di femminicidio che solo per miracolo, per tenacia, per fortuna, il suo femminicida non è riuscito a portare a termine.Porta sul volto solo una minima parte dei segni dell’orrore che ha subito da parte dell’ennesimo maschio che non si rassegna al rifiuto, alla fine di una relazione.Lui è stato arrestato (ma non i complici. E poi per quanto tempo?)Lei con estremo coraggio ha deciso di mostrare pubblicamente i suoi lividi apparenti perché tutti possano vederli. Non essere morta, per Gaia, significa essere e sentirsi ancora un bersaglio, vivere nel terrore. Anche questa è una forma di femminicidio.Certa gente, certi ministri del nulla, certi negazionisti, certi mestatori d’odio, davanti a questo volto, a questa storia, a questa dignità, dovrebbero solo vergognarsi.Dobbiamo rovesciare tutto.

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Stanca di ricevere quotidianamente una valanga di odio in rete, insulti sessisti, caricature sessualizzate, violenza verbale a palate, la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha fatto una cosa semplicissima. Ha deciso di denunciare tutti.
Stamattina ha presentato alla Polizia postale una denuncia ufficiale nei confronti di tutti i suoi hater, con conseguente richiesta di risarcimento danni per sé e l’istituzione che rappresenta. Il tutto sarà devoluto in beneficenza.
È ora che questo letamaio da tastiera sia trattato per quello che è e risponda della propria miseria. Non le perdonano di avere vinto, di essere capace, di sinistra e pure donna.Quattro cose che la destra-destra non riesce proprio a tollerare, in una delle poche regioni d’Italia in cui (per fortuna) non governa. Massima solidarietà e vicinanza alla Presidente Proietti. Vada fino in fondo.

6.3.17

Educare al rispetto attraverso le canzoni

Femminicidio, stalking, abuso sessuale, violenza fisica e psicologica, omofobia, bullismo, sono termini che purtroppo, negli ultimi anni, sono entrati prepotentemente e tristemente nella nostra realtà quotidiana. Il ruolo dei media è stato determinante per far emergere questi fenomeni che, ci rendiamo conto, sono sempre esistiti ma solo attualmente sono diventati un’emergenza pressante e improrogabile, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Sebbene negli ultimi anni sono state realizzate delle iniziative pubbliche finalizzate a sensibilizzare e informare su tali fenomeni, istituite delle giornate per condannare ogni forma di abuso e di violenza, purtroppo, giornalmente ci ritroviamo a dover fare in conti con notizie a dir poco inquietanti. Nel mondo vi sono ancora tante donne vittime di violenza fisica o sessuale, una violenza che spesso, nei casi più drammatici, sfocia nel femminicidio: la manifestazione più crudele della sopraffazione da parte dell’uomo sulla donna. E ancora, se da un lato prosegue a livello giuridico una propensione all’inclusione degli omosessuali (vedi legge Cirinnà), purtroppo ancora nel 2017 l’omofobia è una piaga sociale e culturale ancora ben radicata. Non vi sono dubbi, è di fondamentale importanza promuovere costantemente e attuare interventi specifici per prevenire e ridimensionare il manifestarsi di tali fenomeni. Inoltre, sarebbe opportuno attuare nelle scuole interventi destinati ai giovani e finalizzati a educarli a conoscere, capire e gestire le proprie emozioni, aumentare l’empatia, gestire i conflitti, accrescere il rispetto per se stessi e per gli altri così da costruire e mantenere relazioni di qualità, tutte caratteristiche fondamentali dell’Intelligenza Emotiva di Goleman (1995). Lo scrittore Porcino nel suo libro ci fornisce un quadro ben strutturato dei fenomeni sopraccitati, inoltre, riserva la parte finale del testo ad un progetto educativo destinato a studenti di scuola media inferiore e superiore. Nel libro l’autore affronta argomenti forti come violenza sulle donne e omofobia, e lo fa proponendo un’analisi dei testi di alcune note canzoni. Porcino vuole arrivare al cuore delle persone e, in particolare, alla loro coscienza, e si affida alla musica per farlo, una preziosa arte in grado di scatenare emozioni pure. D'altronde come diceva Picasso: “La musica è una meravigliosa bugia che dice la verità”.

Giovanna Prestianni 
(Criminologa e Dottoressa in Psicologia Clinica)


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