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Una relazione stabile con più di un partner in cui tutti sono al corrente della presenza dell'altro. Secondo una ricerca internazionale una persona su cinque sperimenta questo tipo di rapporto nella propria vita
21 LUGLIO 2022 ALLE 07:30
La monogamia è la forma di rapporto amoroso più diffusa nelle società occidentali e in generale in tutto il mondo. Tuttavia una quota crescente di coppie sta sperimentando altri modi di essere consensualmente in relazione con più di un partner. Parliamo di poliamore, la possibilità di avere relazioni stabili con più persone. In genere c'è un partner principale e un secondo, il cosiddetto 'amante'. Ma la differenza è che tutti sono al corrente della situazione e l'hanno accettata. Non ci sono segreti. Un'utopia? Non sembrerebbe.
Secondo la psicologa americana Rhonda Balzarini, che ha coordinato una ricerca effettuata dai dipartimenti di Psicologia di varie università statunitensi e canadesi su oltre 1.300 persone impegnate in relazioni non monogame consensuali, fino a una persona su cinque sperimenta una situazione del genere nella propria vita.
Le coppie non monogame risultano ugualmente soddisfatte e coinvolte dal loro partner rispetto a quelle monogame e anche alcuni parametri come la gelosia, la frequenza dei rapporti sessuali, la longevità della coppia, il grado di felicità o di depressione non sembrano variare significativamente.
Come cambia la monogamia
Il poliamore è una forma particolare di non monogamia, nella quale i membri della coppia non sono genericamente 'aperti' ad altre esperienze sentimentali e sessuali, ma stabilmente e intensamente coinvolti in una vera e propria relazione amorosa con più di un partner, in genere due.
Talvolta i due partner vengono percepiti diversamente: c'è quello 'primario', con cui si convive (spesso è il coniuge), si condividono progetti e finanze ed eventualmente la cura dei figli, e un partner "secondario", con il quale c'è minor coinvolgimento per quanto riguarda la vita quotidiana ma c'è una maggiore intesa sessuale.
SALUTE AMORE
La gelosia tuttavia sembrerebbe essere più spiccata verso il partner primario, soprattutto per le donne, che tendono maggiormente a pensare che il loro partner primario non le ingannerebbe mai. Non tutte le situazioni di poliamore prevedono questa sorta di gerarchia tra i diversi partner, e il sesso non è sempre centrale nella costruzione di nuovi legami sentimentali fuori dal matrimonio.
Coppie stabili
La monogamia è una questione sociale e culturale ma anche biologica: alcune specie animali sono portate a formare coppie stabili che durano anche oltre l'allevamento della prole e altre no. La biologa Sue Carter, docente emerita di biologia presso l'Università dell'Indiana a Bloomington, ritiene che il comportamento monogamico delle singole persone non abbia tanto a che fare con l'amore ma più con alcuni fattori neuro ormonali specifici, in particolare variazioni individuali nella sensibilità all'azione dell'ossitocina, ormone prodotto in occasione degli stimoli affettuosi che favorisce l'attaccamento a un partner, della vasopressina, prodotta durante i rapporti sessuali e che favorisce l'aggressività maschile verso i rivali in amore, del testosterone e dei glucocorticoidi, ormoni dello stress che riducono la mascolinizzazione e favoriscono il comportamento sociale accudente.
Il conflitto interiore
La consuetudine monogamica, fondata su basi biologiche, sociali, culturali ed etiche, può rappresentare un motivo di grande conflittualità interiore per le persone coinvolte in una relazione poliamorosa e diventare una sfida anche per i terapeuti di coppia, le cui convinzioni morali potrebbero interferire con la valutazione e il trattamento psicologico delle persone impegnate in relazioni non monogamiche.
La maggior parte delle ricerche sul tema dimostra che le coppie non monogamiche possono essere altrettanto stabili e soddisfatte di quelle monogamiche. La comunicazione sincera e il consenso reciproco sono però fattori decisivi perché tutti i componenti della relazione possano raggiungere benessere e soddisfazione. In questo modo anche il problema della gelosia potrebbe essere attenuato o superato: in un'ulteriore ricerca su oltre 3800 persone coinvolte in una relazione monogama o poliamorosa Balzarini ha notato che le reazioni all'interesse del proprio partner per un'altra persona possono anche essere positive, soprattutto quando la coppia ha già attraversato un'esperienza di poliamore.
Amore mi sono innamorata di un altro
Comunicare al proprio partner 'primario' la presenza di un'altra persona può essere molto difficile, soprattutto quando la coppia è partita da una relazione monogamica e il desiderio di aprirsi ad altri rapporti riguarda solo uno dei due membri. A ricordarcelo anche il divertente film del 1969: 'Amore mio aiutami' con Alberto Sordi e Monica Vitti. Sono passati anni dall'uscita di quella pellicola, ma le cose non sono molto cambiate: in amore non accettiamo facilmente la condivisione. Vogliamo essere "gli unici", ma qualcuno però è di opinione diversa e sceglie il poliamore.
I consigli
Ma cosa fare se vogliamo prendere questa strada e temiamo di ferire chi ci sta accanto? Sarebbe opportuno comunicare quanto prima al partner il proprio coinvolgimento emotivo o sessuale in un'altra relazione, perché quanto più dura la clandestinità di un amore tanto più è difficile superare il risentimento del partner per essere stato ingannato, soprattutto se è lui a scoprirlo. La fedeltà, poi, non è esclusa dalle relazioni poliamorose: esiste infatti il concetto di 'polifedeltà', secondo il quale i membri del rapporto di poliamore sono fedeli tra di loro, differenziandosi così dalle coppie aperte e da quelle che cercano al di fuori del matrimonio gratificazioni sessuali.
La morale tradizionale non aiuta, perché la riprovazione genera sensi di colpa e può spingere a nascondere o a negare il fatto che a volte si possono realmente amare due persone contemporaneamente e che, molto più spesso di quanto vogliamo ammettere, un solo amore non ci basta.
Psichiatra, Dipartimento di Salute Mentale, Viterbo
21 LUGLIO 2022 ALLE 07:30
La monogamia è la forma di rapporto amoroso più diffusa nelle società occidentali e in generale in tutto il mondo. Tuttavia una quota crescente di coppie sta sperimentando altri modi di essere consensualmente in relazione con più di un partner. Parliamo di poliamore, la possibilità di avere relazioni stabili con più persone. In genere c'è un partner principale e un secondo, il cosiddetto 'amante'. Ma la differenza è che tutti sono al corrente della situazione e l'hanno accettata. Non ci sono segreti. Un'utopia? Non sembrerebbe.
Secondo la psicologa americana Rhonda Balzarini, che ha coordinato una ricerca effettuata dai dipartimenti di Psicologia di varie università statunitensi e canadesi su oltre 1.300 persone impegnate in relazioni non monogame consensuali, fino a una persona su cinque sperimenta una situazione del genere nella propria vita.
Le coppie non monogame risultano ugualmente soddisfatte e coinvolte dal loro partner rispetto a quelle monogame e anche alcuni parametri come la gelosia, la frequenza dei rapporti sessuali, la longevità della coppia, il grado di felicità o di depressione non sembrano variare significativamente.
Come cambia la monogamia
Il poliamore è una forma particolare di non monogamia, nella quale i membri della coppia non sono genericamente 'aperti' ad altre esperienze sentimentali e sessuali, ma stabilmente e intensamente coinvolti in una vera e propria relazione amorosa con più di un partner, in genere due.
Talvolta i due partner vengono percepiti diversamente: c'è quello 'primario', con cui si convive (spesso è il coniuge), si condividono progetti e finanze ed eventualmente la cura dei figli, e un partner "secondario", con il quale c'è minor coinvolgimento per quanto riguarda la vita quotidiana ma c'è una maggiore intesa sessuale.
SALUTE AMORE
La gelosia tuttavia sembrerebbe essere più spiccata verso il partner primario, soprattutto per le donne, che tendono maggiormente a pensare che il loro partner primario non le ingannerebbe mai. Non tutte le situazioni di poliamore prevedono questa sorta di gerarchia tra i diversi partner, e il sesso non è sempre centrale nella costruzione di nuovi legami sentimentali fuori dal matrimonio.
Coppie stabili
La monogamia è una questione sociale e culturale ma anche biologica: alcune specie animali sono portate a formare coppie stabili che durano anche oltre l'allevamento della prole e altre no. La biologa Sue Carter, docente emerita di biologia presso l'Università dell'Indiana a Bloomington, ritiene che il comportamento monogamico delle singole persone non abbia tanto a che fare con l'amore ma più con alcuni fattori neuro ormonali specifici, in particolare variazioni individuali nella sensibilità all'azione dell'ossitocina, ormone prodotto in occasione degli stimoli affettuosi che favorisce l'attaccamento a un partner, della vasopressina, prodotta durante i rapporti sessuali e che favorisce l'aggressività maschile verso i rivali in amore, del testosterone e dei glucocorticoidi, ormoni dello stress che riducono la mascolinizzazione e favoriscono il comportamento sociale accudente.
Il conflitto interiore
La consuetudine monogamica, fondata su basi biologiche, sociali, culturali ed etiche, può rappresentare un motivo di grande conflittualità interiore per le persone coinvolte in una relazione poliamorosa e diventare una sfida anche per i terapeuti di coppia, le cui convinzioni morali potrebbero interferire con la valutazione e il trattamento psicologico delle persone impegnate in relazioni non monogamiche.
La maggior parte delle ricerche sul tema dimostra che le coppie non monogamiche possono essere altrettanto stabili e soddisfatte di quelle monogamiche. La comunicazione sincera e il consenso reciproco sono però fattori decisivi perché tutti i componenti della relazione possano raggiungere benessere e soddisfazione. In questo modo anche il problema della gelosia potrebbe essere attenuato o superato: in un'ulteriore ricerca su oltre 3800 persone coinvolte in una relazione monogama o poliamorosa Balzarini ha notato che le reazioni all'interesse del proprio partner per un'altra persona possono anche essere positive, soprattutto quando la coppia ha già attraversato un'esperienza di poliamore.
Amore mi sono innamorata di un altro
Comunicare al proprio partner 'primario' la presenza di un'altra persona può essere molto difficile, soprattutto quando la coppia è partita da una relazione monogamica e il desiderio di aprirsi ad altri rapporti riguarda solo uno dei due membri. A ricordarcelo anche il divertente film del 1969: 'Amore mio aiutami' con Alberto Sordi e Monica Vitti. Sono passati anni dall'uscita di quella pellicola, ma le cose non sono molto cambiate: in amore non accettiamo facilmente la condivisione. Vogliamo essere "gli unici", ma qualcuno però è di opinione diversa e sceglie il poliamore.
I consigli
Ma cosa fare se vogliamo prendere questa strada e temiamo di ferire chi ci sta accanto? Sarebbe opportuno comunicare quanto prima al partner il proprio coinvolgimento emotivo o sessuale in un'altra relazione, perché quanto più dura la clandestinità di un amore tanto più è difficile superare il risentimento del partner per essere stato ingannato, soprattutto se è lui a scoprirlo. La fedeltà, poi, non è esclusa dalle relazioni poliamorose: esiste infatti il concetto di 'polifedeltà', secondo il quale i membri del rapporto di poliamore sono fedeli tra di loro, differenziandosi così dalle coppie aperte e da quelle che cercano al di fuori del matrimonio gratificazioni sessuali.
La morale tradizionale non aiuta, perché la riprovazione genera sensi di colpa e può spingere a nascondere o a negare il fatto che a volte si possono realmente amare due persone contemporaneamente e che, molto più spesso di quanto vogliamo ammettere, un solo amore non ci basta.
Psichiatra, Dipartimento di Salute Mentale, Viterbo
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