come i social ti fanno morire e resuscitare

foto  simbolo 
 L’altro giorno è successa una cosa strana. Sull'acount FB di una mia compaesana  ho letto un messaggio in cui dei suoi  "amici "  (    capirete  leggendo il perchè uso le  virgolette    ( dicevano che lei aveva avuto un grave incidente e che era in terapia intensiva. Sulla sua pagina Instagram invece c’era un video di una macchina cappottata con la scritta  *****is dead” ( ***** è morta). Ho pensato che si trattasse di un hacker-cretino, ma pur sempre hacker perché, mi sono detto, una persona non può avere degli amici così stupidi che su Instragram la danno per morta, su Facebook la danno per quasi-morta. O se  li ha    sono delle merde   come  quelli che   anni  fa   mi  chiesero il cell  per  giocare  e  poi  mandavano messaggi  di  pessimo gusto ad  i miei  contatti  , ma  questa  è un altra  storia 
Non avendo    il suo numero   e   la  vedo sempre  meno  visto  che   s'è  trasferita  nella penisola    per  lavoro  mi  sono spaventato      tsnto  che stavo per  contattare  la madre  e    chiedere  informazioni  . Ma  poi   ho preferito aspettare   perchè  è meglio   che lo  sappiano da  fonti ufficiali che    dal web  .  Nel frattempo, sotto il post di FB qualcuno la incoraggiava a riprendersi, qualcuno, scettico, provava a chiedere informazioni più dettagliate circa il suo ricovero per accertarsi che il post fosse veritiero. Io mi sono comportata da spettatrice, però in effetti è stata una notizia che mi ha tenuta impigliato e  preocupato  per un paio d’ore.Fino a  quando  on  è  intervenuta la  vera  lei   a  spiegare    il tutto .  La verità ? Lei ha veramente avuto un incidente, la sua macchina si è veramente cappottata, ma non è morta né finita in terapia intensiva.  ha   solo  avuto  uno  " schiaffo    dall'aiberg  " . Qualche ragazzo o adulto, chissà, ha ben pensato di entrare nella sua macchina cappottata, rubarle il cellulare e cominciare a diffondere false notizie attraverso i social, sia in pubblico, sia privatamente a familiari e amici. Che vivessimo in un mondo malato già si sapeva prima che la macchina di **** si cappottasse, ma a me vengono i brividi  e m'incazzatura   se penso che qualcuno (maschio o femmina, grande o piccolo) abbia potuto fare una cosa del genere: rubare il cellulare a una donna,  in questo caso ,  che è dentro una macchina cappottata e utilizzare i suoi profili per diffondere falsità sul suo stato di salute, arrivando addirittura a inviare in privato foto di lei dentro la macchina cappottata dicendo che fosse morta. Saranno stati ubriachi? Drogati? Annoiati? Probabile.Ma più che ubriachi drogati annoiati io li chiamerei con il loro vero nome: dei gran pezzi di merda a cui nessuno ne   genitore  ne  prof  ha insegnato la differenza fra vita reale e virtuale, tra videogiochi e realtà. La vogliamo chiamare “una ragazzata”? No. Una ragazzata è quando passi per le vie a suonare i citofoni e te ne vai. Una ragazzata è quando metti il dentifricio in faccia a un tuo amico che dorme. Una ragazzata è una chiamata anonima simpatica. ecc Questo è un gesto criminale che ha tenuto con il fiato sospeso i familiari e gli amici stretti di ****. e, devo dire, un po’ in pensiero anche me che non sono  cosi  intimo   \  stretto  con lei. Mi son chiesto quale possa essere la punizione esemplare per questi esserini che, dopo qualche ora di divertimento a scapito di persone che stavano rischiando un infarto, hanno buttato il cellulare da qualche parte con la spocchia di chi sa che la farà franca.Non so quale sia la punizione esemplare: forse qualche giorno in terapia intensiva da spettatori? Forse degli schiaffi? Non lo so, non sono un giudice e   non  mi va   d'esserlo .So solo che più mi guardo attorno e più credo fermamente che la vera pandemia che stiamo vivendo è quella legata all’uso malato e  acritico degli smartphone, dei social, di questo calderone di finzione  \  realtà, interessi, passioni, autobiografie, minchiate e buongiornissimi caffè ,e  buonattitssime ,   gattini  ., ecc .****  come  dicevo prima  , sta bene, ha preso solo uno schiaffo dall’airbag e se l’è cavata con un grande cerotto: morta e risorta più velocemente di Gesù Cristo! Per fortuna la realtà ci ha regalato una bella notizia quando ancora gli schermi mentivano.


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