«Viaggiare vuol dire esplorare io insegno a farlo con lentezza» Filippo Altea, 22 anni, è @traveltoide: sui social racconta il giro in Europa «Il segreto è immergersi nei luoghi, conoscere le persone e la cultura

  da la nuova  sardega  del 10\7\2022


 Felicità è quando incontri una signora in treno, le dici “Kalispera” e il tuo viaggio prende un’altra direzione, bella e inaspettata. «Credeva che parlassi il greco, in realtà le ho detto l’unica parola che conosco ma per fortuna era un’insegnante di inglese e quindi siamo riusciti a chiacchierare e conoscerci». Ecco allora che i cinque giorni di Filippo in Grecia sono diventati nove, perché quella signora «stava andando a vedere un festival in onore di Sant’Elena e San Costantino che si conclude con il rito del passaggio sulle braci ardenti. Lei mi ha preso a fill’e anima e ci siamo andati insieme».


Era più o meno il 21 maggio e il viaggio di Filippo Altea, 22 anni, di Dolianova, adolescenza vissuta tra la Sardegna, Padova e Roma e incursioni Erasmus in mezza Europa, era iniziato da pochi giorni: partenza il 16 da Roma, poi in nave da Bari a Patrasso, e da lì il via per attraversare e visitare una ventina di paesi europei sino a raggiungere Capo Nord, in Norvegia, e poi rientrare in Italia, a Porto Torres, il 14 agosto. In giro per l’Europa Tre mesi in viaggio, grazie a un biglietto Interrail e un budget di circa 1600 euro al mese. Fondi arrivati da Aurora Fellows, il progetto europeo che aiuta ragazzi e ragazze a scoprire il proprio talento e li prepara alla sfide lavorative. Filippo Altea, già ambasciatore italiano nell’anno europeo dei giovani, grazie alla sua idea vincente ha ottenuto il sostegno economico e il supporto necessario per affrontare questo viaggio dal quale partire per costruire il suo progetto imprenditoriale. «Ho avuto il via libera da Aurora a marzo e non sarò mai abbastanza grato: questo lungo giro in Europa che faccio da viaggiatore e non da turista mi aiuterà a migliorare l’esperienza di viaggio dei ragazzi come me, che vogliono vivere appieno l’esperienza ma in moltissimi casi non sanno viaggiare. L’ennesima conferma l’ho avuta al rientro da Lisbona. Era il mio secondo viaggio da solo dopo Berlino, quella città mi ha conquistato, è stata una esperienza fantastica: tornato in Italia ho scoperto che negli stessi giorni erano lì due colleghe dell’Università che invece avevano vissuto giornate incolori, dicevano di avere speso tanti soldi ma non si erano divertite. Addirittura hanno definito Lisbona “noiosa”. In quel momento ho capito che chi viaggia ha bisogno di essere guidato per vivere davvero la nuova realtà in cui si immerge: io voglio essere l’amico che aiuta a trovare quello che stai cercando, ti fa scoprire i luoghi, la storia e le persone, segnala criticità, problemi ma anche le bellezze nascoste, quelle che non trovi nelle guide e negli itinerari pubblicizzati. Come è successo a me in Grecia, quando la professoressa conosciuta in treno mi ha portato a vedere un Festival spettacolare di cui ignoravo l’esistenza». Viaggio social Il progetto imprenditoriale di Filippo Altea inizierà a camminare al suo rientro ma nel frattempo ogni giorno sui social lui racconta quello che vede e quello che vive: foto, storie e incontri su TikTok e Instagram, dove Filippo è conosciuto come @traveltoide. In questi giorni le immagini arrivano da Riga, in Lettonia, dove Filippo è approdato, tra lunghi viaggi in treno o autobus dove non c’è Interrail, dopo le soste in Bulgaria, Ungheria e Lituania e in attesa di spostarsi (questa mattina) in Estonia. E tra le foto ecco che compaiono numerosi piatti tipici, come il borsch o la zuppa d’aglio, «perché viaggiare vuol dire anche assaporare la cucina dei i luoghi e allora almeno un pasto a base di cibo locale è essenziale». E poi gli ostelli, luoghi dove si dorme e si fa amicizia: «Posti assolutamente sottovalutati e invece straordinari – dice Filippo – perché sono agglomerati di viaggiatori e di esperienze che ti aiutano a scoprire altre parti del mondo distanti da te. E se arrivi solo, vai via con il ricordo e i contatti di tantissimi nuovi amici e nuove culture». Il segreto di un viaggio indimenticabile, dice Filippo, «è la filiera corta. Significa viverlo dal di dentro, conoscendo le persone e le usanze del luogo e andando oltre i circuiti canonici e i franchising, quelli che ti portano dentro i centri commerciali uguali ovunque o, se sei italiano, nei ristoranti a mangiare pasta e pizza per poi dire che fanno schifo». Ma la filiera corta vuol dire anche ecosostenibilità, che nel pensiero di Filippo si declina soprattutto in un viaggio più lento: «È chiaro che per raggiungere località molto lontane e se hai poco tempo a disposizione devi prendere l’aereo. Ma per godersi davvero una esperienza è preferibile il treno che in quei luoghi si ferma, li attraversa e ti aiuta a conoscerli». Zaino e skate Alla partenza lo zaino pesava 21 chili «ora siamo intorno ai 18» ma c’è anche lo skate «che mi serve per spostarmi agevolmente». Oltre a questo, l’equipaggiamento di ordinanza: «Sacco a pelo e materassino, vestiario poco, e poi pc, batterie, caricabatterie, tutte le cose tecnologiche che mi servono per raccontare, fotografare, ricordare. Perché un viaggio deve essere qualcosa da sfogliare e da accarezzare prima di ripartire»


Il percorso di formazione Da Dolianova a Sassari e poi alla Luiss di Roma

L’infanzia a Dolianova, poi la valigia fatta e disfatta più volte al seguito del padre che lavora nell’Esercito. Per Filippo Altea viaggiare è la normalità perché è difficile trovarlo nello stesso posto per più di tre anni di fila. «Il primo anno delle Superiori l’ho fatto a Bracciano, in provincia di Roma. Il secondo al Liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari, il terzo e quarto al Liceo Scientifico Spano di Sassari, il quinto a Padova». E proprio a Sassari Filippo, tra gli impegni con gli scout e la pallavolo, ha iniziato il suo percorso nell’imprenditoria quando ha partecipato al concorso nazionale “La tua Idea d’Impresa 2017”, vincendo su 240 progetti il premio migliore idea imprenditoriale. A Padova ha vinto con il Liceo Nievo il premio sostenibilità ambientale ed è arrivata la possibilità di fare il test di ammissione alla Luisss Guido Carli, che lo ha premiato con una borsa di studio completa per il percorso triennale in Economia e management. Nell’aprile del 2021 Filippo è inoltre entrato a fare parte di Aurora Fellows, il percoso di formazione fondato da Jacopo Mele nel 2016 e nato da Fondazione Homo Ex Machina, che ogni anno apre le porte a più di 200mila ragazzi in Europa e lungo le coste del Mediterraneo. In Sardegna One Ocean Foundation, l'iniziativa italiana di rilevanza internazionale per la salvaguardia dei mari, nata da un'idea dello Yacht Club Costa Smeralda, ha finanziato 500 percorsi in Aurora Fellows destiinati ad altrettanti studenti sardi tra i 15 e i 20 anni. 

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