"Chi ha detto che chi non è normale non potrà mai essere felice. Io mi permetto di dissentire. Pensieri ed esperienze di un 28enne abituato a parlare poco. Ma che racconta la sua vita e le sue emozioni scrivendo

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<< Innanzitutto questi normali felici io non li vedo. Molti mi sembrano oppressi e molti spenti, privi di gioia di vivere. Anche se >>quanto riferisce  ilDiario di un ragazzo autistico  riportato , vedi articolo sotto,   da repubblica    << sempre secondo hanno qualche abilità in più di me autistico, come ad esempio parlare o guidare una automobile, non sembra che ciò gli sia di grande aiuto. La felicità non va conseguita ma difesa >>

https://www.repubblica.it/salute/ 06 LUGLIO 2022 ALLE 06:54

 di  Federico De Rosa

Diario di un ragazzo autistico, Federico: "Puntate all'essenziale per essere felici"di Federico De Rosa
I sogni e le esperienze di un giovane abituato a parlare poco. Ma che racconta la sua vita e le sue emozioni scrivendo


(Credit: Green Chameleon/Unsplash) 

Oggi vorrei parlarvi del mio cammino verso la felicità, verso la mia personale realizzazione. Credo sia importante parlarne, perché nella società regna sovrana la convinzione che solo gli autoproclamati normali possano perseguire la felicità
mentre io autistico e noi portatori di diversità potenzialmente limitanti, possiamo al massimo sopravvivere non troppo male. Chi non è normale non potrà mai essere felice. Io mi permetto di dissentire.Innanzitutto questi normali felici io non li vedo. Molti mi sembrano oppressi e molti spenti, privi di gioia di vivere. Anche se hanno qualche abilità in più di me autistico, come ad esempio parlare o guidare una automobile, non sembra che ciò gli sia di grande aiuto.Invece a me sembra di aver ben tracciato un percorso che dal mio diversamente abile conduce al mio diversamente felice e mi sembra di aver già fatto della strada e di impegnarmi ogni giorno per fare un nuovo passetto in avanti
Il percorso è il seguente. La felicità non va conseguita ma difesa perché tutti si nasce felici per l'amore di una mamma ma questa felicità è facile perderla per delle aspettative negate. Nella vita io non voglio costruire nulla ma piuttosto demolire  dentro di me ciò che ostacola la mia realizzazione. Il vuoto che faccio demolendo, naturalmente si riempie di ciò che è in sintonia con la mia missione profonda. Non ho sogni per il mio futuro che sono pericolose pretese di ciò che il mondo dovrebbe fare per me ma cerco di avere una missione, ossia ciò che io posso fare per il mondo. La missione aggiunge senso alla mia vita mentre il sogno andrebbe a sottrarne sostenendo che io abbia bisogno di qualcosa per essere felice. Ogni giorno perseguo una essenzialità sempre più radicale. Desidero tanto ma mi alleno a lasciare andare i desideri che non si realizzano per riposizionarmi a desiderare altro. Si può essere felici di un vasetto di yogurt a colazione? Secondo me sì, è questione di allenamento.Riducendo le proprie pretese, la vita di suo inizia a portare più cose di quelle che si pretendono, il di più viene concepito come dono gratuito ricevuto e scatena la gratitudine alla vita, un potente anticipatore della gioia.Ecco, io autistico sto vivendo questo. Da oggi in poi, quando incontrate un autistico non verbale che come me sembra sempre un po' perso nel suo mondo, aspettate un attimo a compatirlo. Siamo tutti diversamente abili per qualcosa perché tutti abbiamo dei limiti. Considerarsi superiori solo perché noi siamo diversamente abili professionisti, forse potrebbe non essere una buona idea.

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