30.3.13

umiltà


Il Vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio, più rimpicciolisce e più si eleva. Forse perché solo stesi a terra possiamo contemplare tutto il cielo. Con sguardo ampio, senza ostacoli, come mi capita di considerare il suo, quando lo vedo in certe foto, d'una certa dolenza infantile, libero da sopracciglia. E solo stesi ai piedi dell'uomo possiamo abbracciare tutto l'uomo: anche quando, soprattutto quando, e' donna.
In fondo, ieri a Casal del Marmo, Francesco non ha fatto altro che restituire. Non ha donato. Si è effettuato uno scambio di ruoli. È stato Vangelo nel momento in cui l'ha ribaltato e attualizzato.
Nella Sacra Scrittura una donna lava i piedi di Gesù e li asciuga coi suoi capelli. Ieri è toccato al Vescovo di Roma compiere lo stesso gesto con due ragazze, di cui una musulmana. 
Era la prima volta ed è stato scandalo. Non più Pietro, ma ben più vicino al Maestro, Francesco ha compiuto lo stesso rito che lo accompagnava in Argentina: la lavanda dei piedi a uomini e donne. 
Ha restituito. Ha chiuso un'ingiustizia che durava da duemila anni: l'esclusione delle donne, non tanto e non solo dai ruoli ministeriali, ma dal disegno di salvezza. Gesù e' morto anche per loro? Si', la liturgia ora lo insegna: ma nei fatti, nei cuori, nelle menti, esse semplicemente non esistono. L'umanità si declina sempre e soltanto al maschile. "Non c'erano donne con Gesù in quei momenti", sono le parole con cui si tenta sbrigativamente, e maldestramente, di chiudere la questione. C'erano, c'erano.
Francesco ha reso palese il "non detto" del Vangelo. Ha squarciato persino la reticenza degli evangelisti, nominando quelle che allora non potevano nemmeno essere nominate. È tornato alla verità del piano di Dio: "In origine non era così: l'uomo lascerà la sua casa e si unirà alla donna per sempre". 
La vera blasfemia è, semmai, essercene dimenticati. Aver accettato l'ingiustizia come naturale. L'esclusione delle donne come cosa ovvia. 
Non conosco l'identità delle detenute. Chissà perché, le ho immaginate due ladre; forse influenzata dai ladroni evangelici che nei riti del Venerdì santo vengono ricordati accanto a Gesù; forse perché proprio un ladro è stato il primo santo della storia del cristianesimo.
Una delle donne è donna; è detenuta; è islamica. Un "triangolo maledetto" per i tradizionalisti d'ogni sponda.
Sappiano oggi che per loro nella Chiesa e, speriamo, nell'intera societa', non c'è più posto. Perché essi stessi se ne sono allontanati. Quelli che hanno escluso le donne come "naturalmente" inferiori e tentatrici (chi non ricorda don Corsi?). Quelli che hanno brandito il Crocifisso come clava per l'affermazione della supremazia bianca. Quelli che hanno identificato la Croce con la Crociata, e non stupisce se ne siano allontanati con repulsione, quando hanno scoperto che la Verità di Cristo non configge con la Rivelazione di Dio in altre lingue. Che la moltitudine può essere Babele, ma anche e soprattutto mosaico di pace.
Questa Verità immensa, adesso, li acceca. Imprevedibile per loro. Troppo vasta. Abituati a reggersi sulla punta dei piedi, hanno perso il contatto con la terra. Ma solo li' si trova l'adam vero, solo da li' si può ripartire. Adam è uno in due: a questa dualità, a questo "Adamo" riunito finalmente a "Eva", un "Adamo" fuori dell'Eden, un "Adamo" peccatore e quindi bisognoso più che mai di misericordia, alla disperata ricerca del suo se' fanciullo, ieri Francesco si è prostrato.

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