Ai Ai, l'arte senza più artisti

nonostante la resistenza di alcuni artisti i cosidetti muralisti come stefano ne ho parlato nel precedente post : << Stefano Pani il principe dei muralisti ha dipinto la Sardegna : 300 opere, la tradizione protagonista  >>   o witer  si sta  diffondend  sempre   di  più un  arte  fatta  di algoritmi  o meglio un arte senza  più  artisti   per  parafrasare  il titolo  dell'articolo  dell'ultimo n   del venerdi di repubblica  . 
  << Lo scandaletto di qualche giorno fa riguarda un tipo che ha vinto un premio per un'opera d'arte ,[ ne ho parlato sulla  mia bacheca  di   facebook corsivo mio]   , che però non era fatta da lui, ma da un software. Benvenuti, in ritardo, nel fantastico mondo dell'Ai Art, l'arte generata dall'intelligenza artificiale (Ai).
Il Venerdì di repubblica ne aveva parlato nel dicembre dell'anno scorso quando, dedicando una copertina alla moda già parzialmente sfiorita degli Nft, avevo incontrato Karan4d. Ex studente di teologia di origini indiane, per contrastare la tristezza da lockdown si era buttato sui tutorial di Youtube per imparare a programmare. Più specificamente aveva familiarizzato con i Generative adversarial networks (Gan), delle forme di Ai specializzate nella creazione di nuove immagini a partire da moltitudini di altre. Oppure da istruzioni testuali. Tu scrivi "astronauta a cavallo nello spazio" e lui, il motore, assemblando milioni di immagini che ha setacciato su internet, ti crea un'immagine che risponde a quella descrizione.  >>





L'esempio riportato dal settimanale non è casuale perché è uno di quelli che campeggiano sulla home page di Dall-E 2. Una foto altamente realistica di una situazione che non lo è affatto, creata da un algoritmo. Oggi, per usare Dall-E serve mettersi in fila per ottenere un invito. << All'epoca del pezzo >> sempre seconda l'articolo del venerdi << avevo fatto degli esperimenti piuttosto divertenti usando Runway ML (dove ML sta per machine learning, un altro sottoinsieme dell'Ai essenziale in questa vicenda) ma, poiché consumava parecchia capacità di calcolo, il sito ha smesso di fornire il servizio agli utenti. In compenso Google ha messo a punto Imagen, la sua versione di Ai Art ancora, però, appannaggio di pochi fortunati. È vera arte? A voler cavillare già la scelta dei termini da giustapporre è un atto creativo. Così come lo è quello di scegliere la più bella tra le innumerevoli iterazioni offerte dal software. Jason Allen, il programmatore che ha vinto il premio contestato, ha usato Midjourney. Per buttare un po' d'acqua sul fuocherello dello scandalo ricordo l'ammontare del premio: 300 dollari, una miseria.>>

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