24.9.22

L'influencer musulmana e vegana salva l'agnellino dalla festa del Sacrificio. "Combatto per una religione cruelty free

repubblica  24 SETTEMBRE 2022AGGIORNATO ALLE 13:29 
                                             di Valentina Ruggiu


L'attivista Sveva Basirah Balzini ha salvato l'agnello Mido da un sacrificio rituale islamico e lo ha 
l’attivista musulmana e vegana Sveva Basirah Balzini
liberato nel Rifugio Hope di Castel Sant'Elia, nella provincia di Viterbo grazie all'aiuto della Lav: "Chiediamo al prossimo Parlamento e Governo di introdurre lo stordimento preventivo obbligatorio per tutte le macellazioni: da quelle rituali a quelle domestiche"
"Tutti, a prescindere dalla religione che si segue, possiamo vivere la Fede senza sacrifici animali". Ne è convinta l’attivista musulmana e vegana Sveva Basirah Balzini che, insieme alla Lega anti vivisezione (Lav), nella provincia di Viterbo ha assistito alla liberazione di un agnello il cui destino sembrava essere già scritto: ucciso, senza stordimento e per sgozzamento, per celebrare l'Eid Al Adha, la festa islamica del sacrificio.
"Gli attivisti della Lav mi hanno raccontato che era tenuto in condizioni pietose da una famiglia di Lanciano, in Abruzzo, e che quando sono andati i carabinieri forestali a sequestrarlo lo hanno trovato incaprettato, probabilmente pronto per essere ucciso". Una macellazione illegale, ha spiegato la Lav in un comunicato, perché per legge la macellazione rituale non può avvenire fuori da un macello specificatamente autorizzato e senza il controllo dell'autorità veterinaria. Così dopo il recupero, avvenuto a fine luglio, l'animale è stato affidato in custodia alla Lega anti vivisezione.
Oggi l'agnellino ha circa 3-4 mesi e vive libero nel Rifugio Hope a Castel Sant'Elia, circondato da altri animali salvati dallo sfruttamento e dall’affetto dei volontari che lo gestiscono. "Per accoglierlo sono arrivata da Livorno, città in cui vivo, ed è stato davvero emozionante. Lo abbiamo chiamato Mido e il nome l'ho scelto io - spiega Balzini - trasformando in un nome quella che è l'abbreviazione di Mohammed o di Ahmad. L'ho fatto nel ricordo della Fede e anche perché nella mia vita privata è una parola che mi ricorda liberazione e catarsi".



Mido nel Rifugio Hope, in provincia di Viterbo (Crediti: Lav)



La speranza è che l'incontro tra Mido e Sveva possa aiutare a diffondere la visione di un Islam 'cruelty free', come già da anni avviene per il Cristianesimo, con le tante attività di sensibilizzazione svolte dagli attivisti nei giorni che precedono la Pasqua cristiana.
"Mi sono convertita all'Islam quando avevo 16 anni - racconta Balzini, che oggi di anni ne ha 23 - ma sono diventata vegana poco più tardi, nel 2019, dopo aver fatto un anno da vegetariana. Una decisione che è arrivata dopo che sono stata più volte vittima di violenza sessuale. Per me è stato naturale fare un collegamento tra il corpo di quella che è socializzata come una donna e il consumo della carne. Capire che ero stata trattata come un pezzo di carne mi ha permesso di fare un salto di comprensione e di passare dalla teoria alla pratica. Il giorno in cui ho smesso di mangiare carne è stato proprio il giorno dell'Eid Al Adha e per me è stata una coincidenza simbolica perché mi ha permesso di ripensare la Festa del sacrificio da un altro punto di vista e di rivedere anche il senso stesso del sacrificio".

L'attivista musulmana e vegana: "Dobbiamo creare una versione della nostra fede cruelty free"

Mido è un agnello che è stato salvato da morte certa: quando i carabinieri forestali l'hanno trovato in una casa di Lanciano, in Abruzzo, era già legato, pronto per essere macellato clandestinamente in occasione della festa islamica di Eid Al Adha. Dopo aver recuperato l'animale, le autorità lo hanno affidato in custodia giudiziaria alla Lega anti vivisezione (Lav) e oggi Mido ha cominciato una nuova vita nel Lazio, ospite del Rifugio Hope di Castel Sant'Elia, in provincia di Viterbo. Ad accoglierlo c'era anche l'attivista musulmana e vegana Sveva Basirah Balzini, promotrice di una versione "cruelty free" dell'Islam. "Dobbiamo creare una versione della nostra fede senza sacrifici - ha spiegato - sapere che questo agnello si è salvato è quasi catartico. È molto bello sapere che c'è chi ce la fa e che le cose possono cambiare". Con la liberazione di Mido, Lav ha lanciato nuovamente un appello alle istituzioni affinché l'Italia segua l'esempio di altri paesi europei - Belgio, Austria, Danimarca, Svezia - che hanno previsto almeno lo stordimento preventivo obbligatorio per le macellazioni effettuate con rito islamico ed ebraico e chiedono che questo obbligo possa essere esteso a tutti i tipi di macellazione, anche quelle per "consumo familiare". "Mido - spiega Lav - è la testimonianza che ogni fede può e deve essere rispettosa degli animali. Perché ognuno di noi, indipendentemente dalla propria fede, può scegliere di non mangiarli, di non sfruttarli, di non farli soffrire".

Di Valentina Ruggiu


Mido (Crediti: Lav)



Facendo riferimento all’importanza che l’Islam conferisce agli animali e alla Terra, la 23enne livornese si inserisce in un nascente movimento di praticanti musulmani che si astengono dai sacrifci animali e dal mangiare carne: "In Italia non siamo tanti, ma ci sono attivisti musulmani sparsi per il mondo che da decenni si prodigano per sensibilizzare su questi temi. C’è anche chi dice che se il Profeta rinascesse adesso, di questi tempi, sarebbe sicuramente vegano o vegetariano perché ad esempio gli allevamenti intensivi, per la sofferenza che causano agli animali e alla Terra, sono completamente contrari all'ottica di questa Fede".

Il recupero di Mido, prima del trasferimento al Rifugio Hope (Crediti: Lav)



Per Balzini oggi si può pensare al sacrificio in modo diverso: "Ad esempio in questo giorno di festa io dedico del tempo alla mia comunità di riferimento, ma c’è anche chi, non avendo possibilità economiche, anziché donare vestiti o cibo dona il sangue".
Ma a ostacolare questa visione alternativa, secondo l'attivista musulmana, non c'è solo l’attaccamento a una tradizione: "Rinunciare alla carne halal (ovvero macellata e lavorata garantendo il rispetto dei precetti islamici ndr) per molti è faticoso perché è un segno identitario a ci si aggrappa soprattutto quando si vive fuori da paesi a maggioranza musulmana e in cui magari l'identità è spesso minacciata dall’islamofobia".
A prescindere dalla cultura e dalla religione di appartenenza, la Lega anti vivisezione lancia nuovamento un appello alle istituzioni affinché l’Italia segua l’esempio di altri paesi europei - Belgio, Austria, Danimarca, Svezia - che hanno previsto almeno lo stordimento preventivo obbligatorio per le macellazioni effettuate con rito islamico ed ebraico (possibilità prevista dal Regolamento europeo 1099 del 2009). Non solo: "Lav - si legge nel comunicato - auspica inoltre che i prossimi Parlamento e Governo estendano questo obbligo a tutte le macellazioni, anche quelle non rituali di volatili e conigli, cosiddetti animali "da cortile", che oggi purtroppo possono essere realizzate senza stordimento preventivo, aumentando così la sofferenza degli animali che vengono macellati per "consumo familiare".
"Mido - concude Lega anti vivisezione - è la testimonianza che ogni fede può e deve essere rispettosa degli animali. Perché ognuno di noi, indipendentemente dalla propria fede, può scegliere di non mangiarli, di non sfruttarli, di non farli soffrire" . "Sapere che questo agnello si è salvato - aggiunge Balzini - è quasi catartico, è molto bello sapere che c'è chi ce la fa e che le cose possono cambiare".

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