Il fondista colombiano rispecchia la figura dell'antieroe nel mondo dello sport, quel personaggio che entra nei cuori degli appassionati per la sua imperturbabilità nel coronare il proprio desiderio più grande, nonostante le evidenti difficoltà tecniche. Ma le Olimpiadi sono anche questo: non importa se parti col pettorale numero 97 e tagli il traguardo a quasi 18 minuti di distacco dal vincitore della gara, ognuno sarà in grado di riconoscere la tua caparbietà nel voler completare la gara.Ne abbiamo conosciute tante di queste storie alle Olimpiadi Invernali, alcune rimaste impresse nella leggenda come quella deibobbisti giamaicani di Calgary 1988, a cui è stato addirittura dedicato un film.Ad aver ottenuto il suo attimo di gloria a Pechino 2022, durante la15 km maschile di sci di fondo, è stato invece un 36enne colombianoche si è trasferito Oltreoceano pur di avverare il sogno olimpico. Appena gli schermi televisivi lo hanno inquadrato, non abbiamo potuto fare a meno di tifare per lui.
Il sorriso dello sport e delle Olimpiadi, la fatica e la gioia del colombiano Quintana
IL TRIATHLON PRIMA DI INNAMORARSI DELLO SCI DI FONDO
Già il luogo di nascita rispecchia perfettamente il tipo di persona che è Carlos Andres Quintana Morales, sesto atleta a rappresentare la Colombia nella storia delle Olimpiadi Invernali. Il territorio di Pereira, situato a circa 250 km dalla capitale Bogotà, presenta due climi completamente opposti: si passa dal torrido caldo della città al freddo umido nelle vaste aree forestali del luogo. Ma di neve neanche la traccia. Per inseguire il desiderio di partecipare ai Giochi Olimpici, Quintana si dedica dall'età di 16 anni al triathlon. Nonostante i buoni risultati a livello nazionale, capisce che è troppo complicato ottenere la qualificazione a cinque cerchi attraverso questo sport. Perciò decide di rimettersi in gioco, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa di completamente diverso, di così poco praticato da poter eccellere nel suo paese e sperare in un'allocazione da parte del CIO. La scelta non può che ricadere sugli sport invernali.
STAVO CERCANDO UN ALTRO SPORT IN CUI AVESSI QUESTA POSSIBILITÀ, HO GUARDATO ALCUNE DISCIPLINE ESTIVE, MA SICCOME NON TROVAVO QUELLO CHE VOLEVO, HO DECISO DI GUARDARE QUELLE INVERNALI E HO SCOPERTO CHE LO SCI ERA L'IDEALE, SI ADATTAVA ALLE MIE CONDIZIONI
La svolta definitiva nell'inverno del 2020, all'età di 34 anni. Come può allenarsi sugli sci e pretendere di trovare un maestro in grado di insegnargli se nel proprio territorio non cade nemmeno un fiocco di neve? Quintana decide allora di andare ad allenarsi Oltreoceano, dove viene accolto in Spagna per allenarsi insieme agli atleti del team iberico e dell'Andorra, dove poi ottiene la residenza.
In quella penisola disputa le prime gare di sci di fondo un mese prima che scoppiasse la pandemia. Una situazione imprevista che non ostacola il suo cammino: un anno dopo è ai Mondiali di sci nordico ad Oberstdorf, dove cerca un'improbabile qualificazione nella sprint e nella 15 km. Terminata la rassegna iridata, il colombiano si sposta in Libano per ottenere quei punti FIS che gli permettono qualificarsi Pechino 2022, dove riceve anche l'onore di portabandiera della Colombia durante la cerimonia d'apertura.
Carlos Andreas Quintana portabandiera della Colombia a Pechino 2022
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Ed eccolo, a pochi giorni dallo spegnimento delle 37 candeline, completare il suo grande sogno nella 15 km in tecnica classica di sci di fondo alle Olimpiadi Invernali 2022. Impacciato, con una tecnica ancora scolastica ma una forza di volontà fuori dal comune, viene acclamato e incoraggiato dallo speaker ad evento inoltrato. È l'ultimo della gara a raggiungere la linea d'arrivo, ferma il cronometro 17 minuti e 47 secondi in più rispetto a Ilvo Niskanen, medaglia d'oro, l'equivalente di un doppiaggio su una pista di 7,5 km come quella di Zhangjiakou. Ma chi lo ha visto in tv avrà sempre impresso nella mente il suo sorriso nell'affrontare la salita finale a spina di pesce.
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memoria una storia d'altri tempi, di prima del motore quando si correva per rabbia o per amore ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce ( da il bandito e il campione qui il resto del testo ) da http://blog.leiweb.it/novella2000/2012/07/09/ di Daniela Groppuso , 9 luglio 2012 - 18:24 in Vip Tv , Visti in tv Luce Caponegro ( Selen ) e Sara Tommasi Percorsi invertiti, destini che si incrociano. Luce Caponegro, in arte Selen, ex pornostar in auge negli anni ’90, si è sposata ieri. Lo ha fatto in chiesa con un vaporoso abito bianco, come tradizione impone. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti, indignati perché fa strano, perché “oddio, una pornostar in chiesa”, perché l’abito bianco è simbolo di purezza e illibatezza, che non sono proprio una peculiarità dell’hard core. In realtà tut
dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. Così l’altra sera ha preferito farsi arrestare dando vita a una sorta di sceneggiata: ha rubato un furgone nel cuore della città di Eleonora, poi ha raggiunto la questura e si è autodenunciato. In verità ci aveva provato anche poco prima, confessando un furto (900 euro) messo a segno nel Lazio. Ma non è stato creduto. Così ha optato per il furgone. Il motivo del suo singolare gesto? Eccolo: finire in carcere, piuttosto che varcare da solo i cancelli del palazzo di giustizia di Cagliari. Dove dovrà presentarsi la mattina di mercoledì 22 in veste di testimone in un processo già fissato. Processo al quale voleva andare solo se scortato dalla polizia penitenziaria. Con buona ragione, tenuto conto che il protagonista di questo episodio un po’ kafkiano è Carlo Dessì, 54 anni, cagliaritano doc, malavitoso di lungo corso e forse uno dei pentiti della prima
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una storia come dicono , molti , molto commovente. Un amore simile in questi nuovi tempi non si trova più. <iframe width="982" height="721" src="https://www.youtube.com/embed/Q5GbSD_twBc" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe> nuova sardegna 18 AGOSTO 2020 Era il 17 agosto 1975, il Corriere della Sera due giorni dopo dedicò una pagina alla tristissima storia, il cantante Ivano Michetti dei Cugini di campagna scrisse "Preghiera" LUIGI SORIGA SASSARI. Lui si chiamava Ettore Angioy, aveva 18 anni, era un ragazzone atletico e innamorato, con le gambe da terzino e la testa di un fantasista d’altri tempi. Lei si chiamava Jole Ruzzini, era sportiva, di una spensieratezza contagiosa, b
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