Autismo, in sala il road movie 'Sul sentiero blu': sulla via Francigena con 12 ragazzi speciali, tra falsi miti e vita vera

 Il documentario diretto da Gabriele Vacis racconta il cammino di nove giorni di un gruppo di giovani autistici verso Roma, dove incontrano papa Francesco, cercando di proporre un punto di vista diverso sulla loro disabilità, oltre ogni stigma e pregiudizio


Un "road movie" per raccontare l'autismo da un punto di vista diverso, finalmente libero da luoghi comuni e pregiudizi. Esce oggi nelle sale (con Wanted Cinema, in

collaborazione con CAI - Club Alpino Italiano) Sul sentiero blu, il documentario diretto da Gabriele Vacis che accompagna il viaggio di un gruppo di 12 giovani autistici sulla via Francigena.

Il film

segue i protagonisti, insieme a medici ed educatori, nel loro percorso a piedi di nove giorni e oltre duecento chilometri lungo l'antica - e splendida - strada  dei pellegrini. Fino all'arrivo a Roma, dove incontreranno papa Francesco. Una piccola grande "avventura" che è soprattutto un cammino di crescita - tra stanchezza, momenti di sconforto ma soprattutto di grande divertimento - in cui i ragazzi si trovano a dover gestire emozioni e difficoltà con l'ausilio di specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali. La pellicola, infatti, è anche il racconto di un progetto scientifico, "Con-tatto", lanciato lo scorso anno dal Rotary International Distretto 2031 e curato dalla Asl di Torino - Centro Regionale Per I Disturbi Dello Spettro Autistico In Età Adulta.

"Questo film rappresenta un vero cambiamento di paradigma per quanto riguarda gli interventi sull'autismo", spiega a Repubblica Roberto Keller, direttore del Centro Regionale per i Disturbi dello spettro autistico in età adulta della Asl di Torino. "I trattamenti che di solito vengono attuati nel chiuso degli ambulatori, qui sono invece messi in atto nella vita vera e portati avanti nelle 24 ore, con la presenza degli operatori insieme ai ragazzi. E questo serve proprio a rafforzare quelle competenze sociali di cui le persone autistiche sono più carenti". La risposta dei giovani protagonisti a questa "sfida" è stata persino migliore delle aspettative: "Siamo andati anche al di là di quanto avevamo previsto. Durante il viaggio sono nate profonde interazioni umane, di complicità e solidarietà. Una piccola comunità viaggiante grazie alla quale i giovani hanno potuto affrontare meglio le difficoltà che si presentavano durante il cammino, anche su un piano fisico".

Sul sentiero blu è un film toccante, ma anche un'occasione per guardare all'autismo con occhi diversi: "Si vede che cos'è davvero", spiega ancora il dottor Keller. "Nell'immaginario comune pensiamo a una persona autistica come chiusa, anaffettiva, isolata dagli altri. Invece, grazie a questo film, si capisce come queste persone siano ricche di emozioni. Sono solo un po' inadeguate nel modo di comunicarle e di leggerle negli altri, ma questo può essere loro insegnato". Una pellicola che sfata tanti falsi miti e che probabilmente in molti farebbero bene a vedere. "È anche un po' una lotta contro lo stigma che spesso c'è nei confronti della disabilità - conclude Roberto Keller - perché è un documentario molto divertente, i ragazzi sono simpatici, a loro modo ironici. E soprattutto si ammira la grande forza con la quale riescono a superare le difficoltà". Il film è prodotto da Michele Fornasero per Indyca, con il sostegno di MIC e Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund. Ecco l'elenco delle sale dove è possibile vederlo

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