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22.12.25

La vita nel bosco no, il cambio di sesso a 13 anni sì Ogni giorno un po' di veleno sulle cose del mondo

 
come  volevasi    dimostrare  pur  d'attaccare    i  giudici  e  giustificare se  pur  indirettamente  la  riforma    sulla  giustizia  e  fare   campagna  per il Si  al referendum   questa  destra  e  i loro  fans   si mettono  a  fare    dei    paragoni idioti e  bambineschi \ puerili     del  tipo : « [...]  Ma perché far vivere i bambini nel bosco non va bene e imbottire una tredicenne di triptorelina sì? E se do da bere un caffè al bimbo, cosa faranno i giudici? Mi condanneranno perché fa male? »  ( da  https://www.nicolaporro.it/  in  La vita nel bosco no, il cambio di sesso a 13 anni sì ) .
 Per  quanto  riguarda    i  bambini  del  bosco   mi    sono  già  espresso    più volte  vedere   post  precedenti  in particolare  l'ultimo .  Ora  per    quanto   rigiuarda il  fatto  di  La Spezia, cioè della ragazza ( la più giovane d'italia ) di 13 anni che ha cambiato sesso   Sarà  vero che  come  dice  sempre  la Newsletters   di Nicola  porro 
 

A La Spezia, il tribunale autorizza una ragazzina di 13 anni, con l’assenso dei genitori, a cambiare sesso. Era già finita nella rete degli psicoterapeuti del Careggi di Firenze, uno degli ospedali dove il ministero doveva mandare gli ispettori perché pareva che, lì, si desse il via libera alle terapie ormonali per i minori, presunti affetti da disforia di genere, con troppa leggerezza. Fatto sta che lei i bloccanti della pubertà li ha assunti. E gli esperti dicono che non è come accendere e spegnere un interruttore: una volta iniziato questo percorso, tornare indietro è quasi impossibile. Può ben darsi che quello della bimba/bimbo ligure fosse uno dei rarissimi casi in cui, a tutela della persona, si doveva veramente intervenire così. E che la decisione delle toghe sia giusta.


Ma     qui   si  omette   in  malafede   che   nel fatto in questione    non   c'è solo l'assenso   dei  genitori   o  meglio  della  famiglia visto   che  la  prima  ad  accorgesi  del travaglio interiore  è stata la  gemella  e  poi  i genitori ,  il  cui assenso è avvenuto  dopo   un percorso  psicologico  in  cui  «L’adolescente ha maturato piena consapevolezza dell’incongruenza tra il suo corpo e il vissuto d’identità» ( da Vanity Fair Italia   )  e il giudice    ha  deciso   di conseguenza      ritendo  favorevole  il  responso    del medico . Quindi   ecco che  l'accusa ai  giudici   è  strumentale   e il  paragone   dei casi   :  

Però poi vediamo che, per molto meno, i giudici applicano un metro diverso: i bambini del bosco vengono tenuti ancora nella struttura protetta, non si sa se riuniti con padre e madre per Natale, perché, secondo i magistrati, hanno una tinozza al posto della doccia, non sanno fare bene la divisione in sillabe e non sono bravi a socializzare.


in  opportuno   come i cavoli  a merenda  visto che  sono  due  casi differenti   tra  loro  

fedeli all'arma da quattro generazioni continua la tradiuzione della famiglia contini

   credevo      fosse  uno stereotipo   ironizzato   da  checco zalone   in un  suo film     . Invece    ....     nuova  sardegna   22\12\20...