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1.4.25

quante donnne dovranno morire ancora per mano di noi uomini ? a quando una serie politica antifemminicidi ? basta inutili mi dispiace vogliamo fatti non pugnette


In questi  giorni  si  ha   avuto l'ennesimo sangue versato da una donna la cui colpa è stata di aver rifiutato un uomo. Anche una goccia è sempre troppo, di quel sangue rubato.l 'ennesima vittima di femminicidio è Sara Campanella,  giovane di 22 anni uccisa con un taglio alla gola ieri lunedì 31 marzo in strada a Messina, è l' ennesima vittima di femminicidio. Nella notte, dopo alcune ore di fuga, i carabinieri hanno fermato un collega di università .lUna ragazza dal bellissimo sorriso che ci sorride da tutti i giornali e i siti d'Italia, sotto i titoli che parlano dell'ennesimo femminicidio (il numero 9 di quest'anno, almeno  fin  ora )


Sorride e ci dà una fitta, quel sorriso. Scatena un moto di ribellione all'ingiustizia, all'assurdità di questa morte. Non si può morire a 22 anni accoltellata per strada: lui sarebbe stato un suo stalker, ma - s'affrettano a dirci - non così tanto insistente da far pensare al pericolo. E qui verrebbe da chiedersi: ma perché, le mille altre volte in cui al pericolo si pensava, eccome, cosa è accaduto ?E no, non credo proprio che se pure il suo assassino finirà all'ergastolo sarà fatta giustizia per Sara, né saremo tutte più al sicuro. E' un problema molto più grande dello strazio di Sara e della sorte suo assassino, e   dobvrebbe  riguardare tutte e tutti. E, purtroppo per chi ritiene che aumentare le pene sia l'unica risposta (a tutto, mica solo a questo), il punto è che bisogna mettere mano all'educazione, sentimentale e sessuale. E quello è il difficile, perché ci vuole molto tempo, e cultura, e pazienza, e investimenti infiniti, e vigilanza sociale e senso della comunità e del futuro.Ma  soprattutto   mettere  da paerte   i  ta buù  del cosietto  gender  Proteggere le donne dal femminicidio (che, ripetiamo per non udenti  è una definizione che non indica il sesso della vittima ma la natura del movente) non vuol dire
costruire carceri più grandi, ma società più grandi.  << [.... ] Oggi ci torno - è molto vicino al luogo dove lavoro - su quella strada insanguinata, una brutta strada di periferia che oggi mi sembra sacra, in qualche modo. Cerco le tracce di Sara, le chiedo scusa. La mia generazione ha fatto molte cose, molte per le donne, ma non basta, e anzi si sta facendo persuadere che le battaglie del passato sono lontane come il Risorgimento. E invece no. Ogni giovane donna che insanguina la strada, ogni giovane uomo che gira con un coltello (e no, non è una serie televisiva) sono disfatte che non possiamo più tollerare. Non una volta di più, non una Sara di meno.>> [ da Non una volta di più, non una Sara di meno di HuffPost Italia Ma sopratutto basta con gli ipocriti e mellifliui comunicati


(ANSA) - ROMA, 01 APRILE 

Siamo sconvolti di fronte all'ennesimo, efferato femminicidio, quello di Sara Campanella, 22 anni, uccisa in strada da un collega di corso. Vogliamo esprimere la massima vicinanza in questo dolore ai suoi familiari e agli amici. Le istituzioni facciano di più contro la violenza di genere". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Non c'è nessun arretramento nella cultura del possesso maschile - aggiunge - perché questo è il tema: abbiamo anche norme importanti che vanno ulteriormente rinforzate ma dobbiamo sconfiggere soprattutto una cultura. Non basta la repressione senza la prevenzione. E c'è bisogno quindi di educazione e di formazione specifica, di rendere obbligatoria l'educazione all'affettività e alle differenze in tutti i cicli scolastici, per sradicare prima che sia tardi quell'idea patriarcale e criminale di un diritto al possesso sul corpo e la vita delle donne, che non esiste". (ANSA).


  fatti  non  pugnette   come      ho  scritto   nei  titoli  .

P.s

mentre  finisco  con le  lacrime agli  occhi  e   un  un tiepido  sgomento  ( ormai  mi  sto assueffando  )   ecco che ne  hano  trovata  uccisa  un'altra  dentro la  valigia




targa speciale degi alfieri della repubblica a una classe del Parini di Torino «Con gli occhi e un puntatore comunichiamo con il nostro compagno disabile»

I media nazionali parlando degli Alfieri della Repubblica si sono dimenticati o hanno fatto passare in secondo piano questa notizia...