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Test all’estero simularono il metodo Stamina
IL CASO STAMINA
Test all’estero simularono il metodo Stamina Nessun neurone prodotto e cellule tossiche
Nei documenti del Comitato ministeriale emerge che sono stati consegnati protocolli diversi al ministero e a Brescia
I DOCUMENTI - Emerge inoltre che il protocollo consegnatodalla Fondazione Stamina al Comitato scientifico del ministero della Salute sarebbe diverso da quello in uso negli Spedali Civili di Brescia: solo il secondo contiene il metodo per ottenere neuroni dalle staminali: è quanto si leggerebbe in uno dei documenti prodotti dallo stesso Comitato secondo quando riporta l’agenzia Ansa. Nei documenti prodotti dal Comitato scientifico si leggerebbe inoltre che la descrizione del metodo per far differenziare le cellule staminali mesenchimali in neuroni è stato eliminato dal testo del protocollo consegnato al ministero, sottraendolo in questo modo alla valutazione degli esperti. L’unico metodo descritto nel protocollo consegnato al ministero descriverebbe la tecnica per coltivare, congelare e scongelare cellule del midollo osseo non purificate e di composizione eterogenea e non controllata.
TRASPORTO DI CELLULE - È stato inoltro reso noto che l’Aifa ha vietato prelievo e trasporto di cellule trattate con il metodo Stamina dagli Spedali Civili di Brescia. L’ordinanza è del 15 maggio 2012, ma il diabetologo Camillo Ricordi e il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, hanno annunciato recentemente di voler richiedere agli Spedali Civili cellule trattate per eseguire dei test a Miami.
INDAGINE CONOSCITIVA - Nel frattempo è partita mercoledì l’indagine conoscitiva della commissione Igiene e sanità del Senato sul caso Stamina. «Effettueremo un’analisi della storia e dello sviluppo del caso Stamina - ha spiegato la presidente della commissione, Grazia De Biasi, all’ingresso in aula - assumeremo tutta la documentazione e tutti i pareri per rendere il più trasparente possibile il percorso di questo metodo, mettendo tali informazioni a disposizione dei media, dei malati e delle loro famiglie, delle istituzioni, del mondo della scienza e della ricerca e della magistratura». A proposito di quest’ultima, De Biasi ha chiarito che nell’ambito dell’indagine, la commissione sentirà in audizione «anche la magistratura perché, fino ad ora, con troppa leggerezza è stato consentito l’accesso al metodo». La presidente della commissione Sanità del Senato ha proseguito annunciando che verrà valutata l’opportunità di ascoltare anche il presidente di Stamina, Davide Vannoni. De Biasi ha tenuto quindi a sottolineare il pericolo relativo all’illusione che situazioni come questa possono alimentare.
08 gennaio 2014
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Redazione Salute Online
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