3.11.19

l'italia che si apre e l'italia che si chiude. il caso scuola del Trotter a Milano, la storia raccontata dalla maestra Antonella Meiani ed altre storie


Purtroppo nel  nostro paese   ci sono ancora  ,  SIC , sacche  resistenza e di chiusure  , ormai  sempre  più ottuse ed illogiche  in  un mondo che  cambia , mi   sanno di  (  un ricordo indiretto  basate  su letture      e testimonianze  )    le reazioni   di chiusura   del partito  comunista  della vecchia  Germania  est    la  Ddr   ed  Ceausescu  leader  del partito comunista    romeno   alle  riforme     di Gorbaciof  e  al Wind of Change  \vento di libertà ( vedere  anche  sotto fra  la  colonna  sonora )  che nel 88\89 sta  influenzando   tutti gli stati satelliti dell'est europa e    rimettendo  indiscussione    dittature  di pensiero  unico .  Come sta  avvenendo   oggi    con la  la  chiusura    avvenuta  con (   se  non da prima  )     con l'11 settembre   2001 .   Basta  vedere  quanto sta  succedendo  con  quanto ho riportato recentemente  su   questo  sito  a  l'ultimo Dylan Dog  per  una  copertina  particolare


repubblica  Milano 

I bambini scrivono il vocabolario arabo-italiano per la loro maestra: "Così impariamo a comunicare"


Nella scuola del Trotter a Milano, la storia raccontata dalla maestra Antonella Meiani: "Nella mia classe ci sono sette bambini egiziani, due appena arrivati: così gli altri, che parlano benissimo le due lingue, mi insegnano le parole principali per farmi capire da loro"
di ORIANA LISO

29 ottobre 2019

Una classe multietnica, come tante, tantissime in tutte le scuole. E dei bambini appena arrivati dall'Egitto che fanno ancora un po' fatica a parlare e capire l'italiano e, quindi, quello che dice la maestra. La morale di questa storia potrebbe però essere: "Non esistono problemi, ma soluzioni": perché mentre i bambini imparano l'italiano, è la maestra che cerca di farsi capire con qualche parola in arabo. E a insegnarle la lingua, compilando un piccolo vocabolario delle parole più utili, sono proprio i suoi alunni, quelli di origine egiziana ma nati in Italia, che sanno districarsi benissimo tra le due lingue, quella che usano in famiglia e quella che usano a scuola, per strada, tanto da diventare piccoli interpreti tra i loro nuovi compagni e gli insegnanti.

Antonella Meiani è una maestra elementare dell'istituto compresivo Giacosa di Milano, quello che tutti conoscono come la scuola del Parco Trotter. Ed è lei che, su Facebook, mostra le foto del "vocabolario arabo per la maestra Antonella": fogli di quaderno a righe riempiti prima di parole 'gentili' - ciao, come stai, grazie, va bene - e poi di parole e frasi altrettanto necessarie, come colora, studia, aspetta, hai finito?. Tutte le parole sono scritte in arabo e in italiano e, a fianco di ognuna, c'è anche la pronuncia. "Nella mia classe, la Quinta E, ci sono sette bambini egiziani, tre di loro sono appena arrivati in Italia e quindi facciamo ancora un po' fatica a capirci, tanto che due bambini, che parlano benissimo sia l'italiano che l'arabo, mi fanno da interpreti". Da lì è nata l'idea, e i due bambini si sono divertiti per una volta a redarguire la loro maestra scrivendo sulla prima pagina: "Imparare l'arabo (Studiare").
"Ora sto cercando di imparare a pronunciare correttamente le prime parole, e quando dico "mashi", che vuol dire "va bene", gli occhi dei miei nuovi bambini si illuminano". Insomma, come scrive la stessa maestra (che tre anni fa ha scritto il libro'Tutti i bambini devono essere felici, storia di un maestro e della sua scuola'), "un'idea da brevettare".
Il parroco lancia incontri sull’Islam, è polemica



Seravezza, fanno discutere le due sedute di formazione sul Corano a cui sono invitati "specialmente gli islamici"


Seravezza (Lucca), 1 novembre 2019 - Quell’invito, rivolto «specialmente agli islamici», ha colpito non poco. La parrocchia di Seravezza ha promosso due incontri di formazione («per giovani e adulti») nella sala in via Scalette 47, pubblicizzati nella bacheca del Duomo: l’11 novembre alle 21 l’argomento sarà «Il Corano» mentre il 18 novembre «L’Islam», con un caloroso appello alla partecipazione anche dei non cristiani cattolici: «tutti sono invitati, specialmente gli islamici».Un’iniziativa che ha già spaccato la comunità, tra favorevoli a quelle sedute di impronta storica e contrari ad una divulgazione ben lontana dalla promozione evangelica. L’idea è del parroco don Luca Volpi, non nuovo a scelte «in controtendenza»: nell’agosto scorso salì alla ribalta della cronaca per i volantini-appello con cui si richiedeva a ogni famiglia un contributo di mille-2mila euro per sostenere i lavori di rifacimento dei luoghi di culto a Seravezza («altrimenti alcune chiese sarà meglio venderle»), allegando l’iban per il bonifico come «dovere cristiano». Sempre don Luca, poche settimane dopo, dall’altare lanciò la prospettiva dei funerali collettivi, risollevando l’attenzione pure su quella posizione così originale.Stavolta i due incontri di formazione appaiono materia assai più ‘spinosa’. A tenere entrambe le conferenze sarà il professor Massimo Salani, docente di storia delle religioni e patrologia allo studio teologico interdiocesano di Camaiore e di storia delle religioni patrologia all’istituto superiore di scienze religiose di Pisa. Un docente-scrittore che ha fatto del suo libro «A tavola con le religioni» il fil rouge del proprio pensiero, ritenendo il cibo «strettamente legato al dialogo interreligioso, unico percorso plausibile ed auspicabile nell’epoca che viviamo e compito preciso di tutte le religioni». «Il cibo – si legge in una dichiarazione del professor Salani – è uno strumento assolutamente privilegiato per conoscersi, dialogare, vivere la convivialità».Stringatissimo il commento di don Luca, interpellato sulle ragioni di sedute su Islam e Corano e sul taglio che avranno tali iniziative. «Anche a ottobre abbiamo fatto degli incontri. Questo è un argomento come tanti


 colonna  sonora  
wind Change - Scorpion
Oltre la guerra e la paura Modena City Ramblers
Mio fratello che guardi il mondo Ivano Fossati

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