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Violenza, Martina Evatore: "Non c'entrano i vestiti" | Radio Capital
storia tratta da Cronache Dalla Sardegna
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Trovato dentro una valigia il corpo senza vita di Ilaria Sula, 22 anni. La ragazza era scomparsa da Roma il 25 marzo.
non si fa in tempo ad indignarsi ed a piangere per una ( vedere post su #SaraCampanella ) che ne hanno ammazzata un altra . E poi c'è chi dice che non è un emergenza . Oltre a tale commento , mi chiedo ma non sarà il caso di assueffarsi e smettere di scrivere e parlare dei femmicidi e fare come si faceva un tempo i cui era proibito parlare e scrivere di cronaca nera ?
Ma poi mi accorgo che questa mia elucubrazione interrogativa è inutile . In realta l'origine di questo mio sfogo e qualcosa profondo che tocca un tema molto delicato. Quando si tratta di fenomeni gravi come il femminicidio, o violenza di genere come la chiamano ipocritamente , il bilancio tra parlarne e il rischio di emulazione o assuefazione è una sfida. Non parlarne potrebbe contribuire a perpetuare il silenzio che a volte circonda questi temi, rendendo più difficile affrontare le cause profonde e sensibilizzare che ancora si limita ad indignarsi . Tuttavia, parlarne in modo sensazionalistico o poco responsabile potrebbe aumentare il rischio di emulazione.Forse, come dico io ai miei genitori ( generazione pre boomer ) che mi rimproverano perchè guardo o leggo fatti di cronaca nera una via di mezzo è affrontare il tema con un approccio educativo e costruttivo. Mettere in luce le storie di resistenza, le soluzioni e le risposte concrete come faccio riportando le puntate del manuale di autodifesa del settimanale gialllo potrebbe essere più utile per creare consapevolezza e ispirare cambiamenti positivi. L'importante è continuare a promuovere una cultura di rispetto e supporto reciproco.
Sensibilizzazione pubblica: Campagne informative e culturali che rendano visibile il problema e scardinino il silenzio che spesso circonda le vittime
Promozione della parità di genere: Educare al rispetto reciproco e combattere gli stereotipi di genere attraverso programmi educativi nelle scuole e campagne sui media.
Supporto alle vittime: Offrire assistenza psicologica, legale ed economica per aiutare le donne a uscire dal ciclo di violenza.
Formazione degli operatori: Preparare i professionisti che lavorano con le vittime a riconoscere i segnali di violenza e fornire supporto immediato.
Rafforzamento delle leggi: Garantire l'applicazione rigorosa delle normative contro la violenza di genere e introdurre misure di protezione più efficaci.
Queste strategie richiedono un impegno collettivo e sistematico per essere realmente efficaci. E quyindi si ricorre solo al carattere repressivo cioè al 5 punto e al 1 punto il 25 novembre per pulirsi la coscienza , mentre gli altri che dovrebbero essere praticati giorno per giorno vengono laasciati all'improvvisazione e alla libera iniziativa privata
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«Parole gravi e fuori luogo quelle pronunciate in un video da Roberto Saviano a commento dell'assalto al furgone portavalori in Toscana, in cui offende tutti i sardi» dice Michele Pais, ex presidente del Consiglio regionale -. Penso che sia obbligo delle Istituzioni sarde difendere l'onorabilità di un Popolo che merita rispetto sempre, non solo durante le dorate vacanze estive per godere della bellezza della nostra Terra e della generosità di cui siamo capaci. Verso tutti. Anche di chi si permette di offenderci. Ma ancora più insopportabile è la circoscrizione di categorie criminali nei confronti dei Sassaresi e Desulesi, come se fossero ceppi antropologici criminali o clan di organizzazioni malavitose. Mi chiedo come si possa permettere fare simili affermazioni. Da sardo e da sassarese mi sento profondamente offeso. Mi attendo delle scuse, secche, senza giustificazioni, per delle parole pronunciate con eccessiva leggerezza. Anche se non cancellerebbero l'offesa, sarebbe il gesto minimo di educazione che Saviano, con umiltà, dovrebbe fare».
Assalti ai portavalori, Roberto Saviano: «La Sardegna produce criminali, non mafia»Queste le parole di Michele Piras, segretario di Sinistra italiana per la provincia di Nuoro nonché deputato: «Perché potete pensare ciò che volete di lui, ma potrete constatare voi stessi che non ha descritto tutti i sardi come criminali, nemmeno tutti i sassaresi né tutti i desulesi, così come non ha puntato il dito contro tutti i cerignolesi e i foggiani. Ragionando sul caso di Livorno ipotizza semmai una tecnica di assalto ai portavalori che caratterizza le azioni di questo tipo condotte da bande isolane e traccia un profilo quasi criminologico sull’approccio dei sardi alla criminalità, escludendo che si possa configurare come fenomenologia mafiosa e che vi siano rapporti strutturati fra la criminalità sarda e le mafie. Insomma sostiene che esiste una tecnica e un approccio “sardi” alla rapina ai portavalori, così come a suo tempo gli studi criminologici distinsero il sequestro di persona in Sardegna da quello delle bande calabresi, per fare un esempio non positivo. non positivo.
«Oggi il mio paese ha avuto un risalto nazionale,
Non entro nel merito di indagini e di vicende delle quali si occuperanno le istituzioni competenti», scrive Giuseppe Frau, desulese, vice presidente consiglio regionale.
«Da desulese però, a maggior ragione di chi in questo momento siede nelle istituzioni, mi preme sottolineare il fatto che non si possa e non si debba mai generalizzare, mi sento dunque di difendere l’onorabilità di Desulo e della comunità dove sono nato e cresciuto, fatta di gente onesta e laboriosa, orgogliosa delle proprie radici e dell'identità».
(ANSA) - ROMA, 01 APRILE
Siamo sconvolti di fronte all'ennesimo, efferato femminicidio, quello di Sara Campanella, 22 anni, uccisa in strada da un collega di corso. Vogliamo esprimere la massima vicinanza in questo dolore ai suoi familiari e agli amici. Le istituzioni facciano di più contro la violenza di genere". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Non c'è nessun arretramento nella cultura del possesso maschile - aggiunge - perché questo è il tema: abbiamo anche norme importanti che vanno ulteriormente rinforzate ma dobbiamo sconfiggere soprattutto una cultura. Non basta la repressione senza la prevenzione. E c'è bisogno quindi di educazione e di formazione specifica, di rendere obbligatoria l'educazione all'affettività e alle differenze in tutti i cicli scolastici, per sradicare prima che sia tardi quell'idea patriarcale e criminale di un diritto al possesso sul corpo e la vita delle donne, che non esiste". (ANSA).
fatti non pugnette come ho scritto nei titoli .
P.s
mentre finisco con le lacrime agli occhi e un un tiepido sgomento ( ormai mi sto assueffando ) ecco che ne hano trovata uccisa un'altra dentro la valigia
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