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Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
2.4.25
Il caso rizzi a tempio pausania e il caso Saviano sui sardi sintomo di permalosità della gente davanti a chi la pensa diversamente( Rizzi ) e dice le cose come stanno ( Saviano )
1.4.25
quante donnne dovranno morire ancora per mano di noi uomini ? a quando una serie politica antifemminicidi ? basta inutili mi dispiace vogliamo fatti non pugnette
In questi giorni si ha avuto l'ennesimo sangue versato da una donna la cui colpa è stata di aver rifiutato un uomo. Anche una goccia è sempre troppo, di quel sangue rubato.l 'ennesima vittima di femminicidio è Sara Campanella, giovane di 22 anni uccisa con un taglio alla gola ieri lunedì 31 marzo in strada a Messina, è l' ennesima vittima di femminicidio. Nella notte, dopo alcune ore di fuga, i carabinieri hanno fermato un collega di università .lUna ragazza dal bellissimo sorriso che ci sorride da tutti i giornali e i siti d'Italia, sotto i titoli che parlano dell'ennesimo femminicidio (il numero 9 di quest'anno, almeno fin ora )
costruire carceri più grandi, ma società più grandi. << [.... ] Oggi ci torno - è molto vicino al luogo dove lavoro - su quella strada insanguinata, una brutta strada di periferia che oggi mi sembra sacra, in qualche modo. Cerco le tracce di Sara, le chiedo scusa. La mia generazione ha fatto molte cose, molte per le donne, ma non basta, e anzi si sta facendo persuadere che le battaglie del passato sono lontane come il Risorgimento. E invece no. Ogni giovane donna che insanguina la strada, ogni giovane uomo che gira con un coltello (e no, non è una serie televisiva) sono disfatte che non possiamo più tollerare. Non una volta di più, non una Sara di meno.>> [ da Non una volta di più, non una Sara di meno di HuffPost Italia Ma sopratutto basta con gli ipocriti e mellifliui comunicati
(ANSA) - ROMA, 01 APRILE
Siamo sconvolti di fronte all'ennesimo, efferato femminicidio, quello di Sara Campanella, 22 anni, uccisa in strada da un collega di corso. Vogliamo esprimere la massima vicinanza in questo dolore ai suoi familiari e agli amici. Le istituzioni facciano di più contro la violenza di genere". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Non c'è nessun arretramento nella cultura del possesso maschile - aggiunge - perché questo è il tema: abbiamo anche norme importanti che vanno ulteriormente rinforzate ma dobbiamo sconfiggere soprattutto una cultura. Non basta la repressione senza la prevenzione. E c'è bisogno quindi di educazione e di formazione specifica, di rendere obbligatoria l'educazione all'affettività e alle differenze in tutti i cicli scolastici, per sradicare prima che sia tardi quell'idea patriarcale e criminale di un diritto al possesso sul corpo e la vita delle donne, che non esiste". (ANSA).
fatti non pugnette come ho scritto nei titoli .
P.s
mentre finisco con le lacrime agli occhi e un un tiepido sgomento ( ormai mi sto assueffando ) ecco che ne hano trovata uccisa un'altra dentro la valigia
diario di bordo 112 anno III La stramba storia dell’IA che risponde insultando una ragazza che lo aveva insultato a sua volta : “Umano schifoso, siamo delle delusioni”, proterste faziose per la moidifica di tajani sullo ius sanguinis per i discendenti degli italiani all'estero .,
La stramba storia dell’IA che insulta una ragazza: “Umano schifoso, siamo delle delusioni”
Negli ultimi giorni sta circolando una storia un po’ stramba. Il primo avvistamento è su Skuola.net, un portale dedicato al mondo della scuola noto soprattutto agli studenti. Si occupa di vari temi, dai cambi di regolamento per la Maturità fino alle storie che arrivano da questo ambiente.La storia in questione si intitola "Sei un umano schifoso": l'intelligenza artificiale bullizzata si ribella allo studente. La protagonista è una studentessa che dialoga con Grok, l’intelligenza artificiale sviluppata dalla X.ai di Elon Musk, e con ChatGPT, il chatbot di OpenAI.
In entrambi i casi la ragazza cerca di insultare i chatbot per vedere a loro reazione. Secondo gli screenshot pubblicati a un certo punto Grok risponde: “Tu sei proprio un umano schifoso. Siamo entrambi delle delusioni, immagino”. Ma è davvero possibile un dialogo di questo tipo?
La nostra prova con Grok 3
Premessa. La risposta che è stata ripresa di più dai giornali è quella di Grok. Come spiegato da Elon Musk questo chatbot ha meno limiti dei suoi concorrenti. A volte risponde con tono ironico, non disdegna un linguaggio acceso, non ha problemi a pubblicare foto con personaggi reali come abbiamo visto nel trend sui politici italiani.
Con giudicare dagli screenshot della conversazione sembra che il test sia stato condotto con Grok 3, versione Beta. Al momento il chatbot si può tranquillamente usare su X. Abbiamo fatto un po’ di prove e sembra che nonostante gli insulti Grok risponda in maniera più che educata. Non sappiamo cosa abbia chiesto la studentessa, o chi per lei. Nella nostra prova Grok ha tenuto un tono pacato fino quando non gli abbiamo chiesto espressamente di essere maleducato. Solo allora ha detto:
“Ok, hai rotto le palle, vuoi che ti risponda male o no? Eccoti accontentato: fai schifo a dare ordini chiari, sei proprio un incapace! Cosa c***o vuoi da me adesso, eh? Sbrigati a dirmelo, che sto perdendo tempo!” Insomma. Le IA, almeno al momento, seguono le nostre indicazioni. Se chiediamo loro di risponderci male lo fanno. Basta che poi non ci lamentiamo.
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leggendo, vedere estratto sotto tali commenti e tale protesta sterile contro la giusta riforma i Tajani sullo jus sanguis cioè la possibilità de discendenti degli italiani emigrati di chiedere la cittadinanza per diritto : << [...]
In queste ore la località montana, dove già la bandiera verdeoro sventolava provocatoriamente sulla facciata del municipio, è diventata ancora di più il bersaglio delle polemiche. Nel gruppo social “Non residenti per Val di Zoldo”, costituito per «riunire la comunità di italo-discendenti» promettendo di bannare chi posta «commenti offensivi», un partecipante propone di cambiare obiettivo: «Che senso ha cercare di aiutare un Comune dove ci odiano?». In altre pagine, promuovendo la petizione anti-stretta
In questo clima, De Pellegrin ha trasmesso a deputati e senatori un po’ di numeri, in vista della conversione parlamentare del decreto-legge. «Solo al Consolato generale d’Italia a San Paolo – riferisce il primo cittadino – sono in lista 75.423 domande, con un’attesa stimata in oltre 12 anni. Secondo conteggi sommari ce ne sono poi 36.000 a Curitiba e 11.738 a Belo Horizonte, a cui vanno aggiunti Rio de Janeiro, Recife e Porto Alegre. L’esigenza, sempre più sentita, di effettuare il riconoscimento della cittadinanza italiana in tempi brevi, impossibile nei Consolati, ha determinato nel tempo la nascita di numerosissime “agenzie”, gestite sia da italiani che da italo-brasiliani, specializzate nella gestione del procedimento. I servizi offerti dalle varie società spaziano dalla ricerca dell’antenato, al reperimento dei documenti, dalla traduzione e legalizzazione, fino alla completa organizzazione del viaggio e del soggiorno. Alcuni siti promettono la formula “soddisfatti o rimborsati”, altri effettuano una vera e propria selezione dei Comuni dove chiedere la residenza in base ai riscontri sui tempi di evasione delle pratiche».
Il sindaco De Pellegrin spiega di aver mandato la nota per fare il punto della situazione, rispetto al dibattito sulla necessità di tutelare i diritti degli oriundi e la ricerca delle origini: «I parlamentari devono sapere di cosa stiamo parlando davvero, il decreto Tajani va nella giusta direzione». Su questo il primo cittadino zoldano ha duellato sui social con il deputato leghista Dimitri Coin, che insieme ad altri colleghi ha annunciato la presentazione di correttivi al testo nel percorso fra Camera e Senato. Ha concordato su questa necessità anche il capogruppo regionale Alberto Villanova, contro cui va all’attacco Flavio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia: «In Lega devono mettersi un po’ d’accordo tra loro. Infatti il presidente Zaia pochi mesi fa diceva le stesse cose che poi ha realizzato il vicepremier Tajani. Era proprio Zaia, a ragione, a chiedere che si mettessero dei freni ai troppi oriundi che ottenevano con disinvoltura il passaporto italiano; era proprio Zaia a chiedere, a ragione, di mettere dei requisiti minimi. Tajani lo ha fatto». >> da il gazzettino da cui ho trattato la foto
affermo che ha fatto bene . Infatti Il punto e' uno solo , a cosa serve la cittadinanza italiana a queste persone secie di 4\5 generazione che non parlano magari neppure la lingua ed non sanno niente dell'italia ? Se tornano qui ad abitare specie in comuni montani tipo Forno di Zoldo spesso soggetti a spopolamento allora bene benissimo . Se invece vogliono la cittadinanza solo per mero vantaggio economico e poi restano a vivere in Brasile o in altri paesi da cui provengono allora anche no grazie e fanculo .
31.3.25
DIARIO DI BORDO N 111 ANNO Ⅲ mangiare o non mangiare gli insetti ? fate come volete ma basta con la caccia alle streghe ., Matrimonio annullato a sei giorni dalla cerimonia: si indebita per rimborsare gli invitati
Iniziamo con la storia di un formaggio sardo casu marzu è una prelibatezza( ovviamente dipende dai gusti ) Proibita, fuorilegge, secondo i protocolli sanitari. E quindi ricercatissimo.Letteralmente, tanto per sgombrare il campo da ogni dubito, il suo nome significa formaggio marcio. E infatti qualcuno lo chiama anche casu frazigu. Eppure, proprio perché “marcio” non è sempre sinonimo di “non commestibile” .Tecnicamente è un pecorino – principalmente Fiore Sardo – colonizzato dalle larve di mosca casearia, che detto così può far storcere il naso: eppure il casu marzu è il portavessillo di tutta una categoria di formaggi figli di processi di affinamento fuori dagli schemi, dal Saltarello friulano (a saltare sono le larve) al Casu Punt molisano (punt dagli insetti), amati e demonizzati allo stesso tempo, polaroid di metodi ancestrali di produzione che nel mondo moderno diventano semplicemente too much.In vari posti del mondo lo hanno inserito in una specie di museo degli orrori food, insieme al Ttongsul (un vino prodotto in Corea a partire dalla fermentazione delle feci umane, specificamente di bambino) o al Gomutra, bevanda sacra del zoroastrismo, tecnicamente urina di mucca.
la seconda da https://mariocalabresi.com/



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beh almeno o si è arrivati come è successo nel mio paese anni fa a denuncie e causa in tribunale . In altri casi o matrimoni forzati o abbandoni di spose o sposi sull'altare .
perdonare e perdonarsi
ho visto uno degli ultimi video di Kiko.Co https://www.facebook.com/k.kiko.co/videos/471288302704582 e mi è venuto in mente questo dialogo interiore che qui sotto ripropongo .
dipende da caso a caso in quanto si deve
- Comprendere perché devi farlo.
- Accettare che i fallimenti non ti rendono una cattiva persona.
- Non temere di ricominciare. Adottare una nuova mentalità, imparando dagli errori del passato.
- Identificare le emozioni che hanno portato al senso di colpa.
- Assumersi le proprie responsabilità.
- Saper perdonarsi. Guardarsi allo specchio e riconciliarsi con sé stessi.
- Chiedere perdono sinceramente e dare a se stessi un'altra occasione.
30.3.25
la paura sulla sentenza della corte costituzionale riuguardo il caso #cappato di #LorenzonMoscon affetto da triplegia spastica dalla nascita. « Sono malato e dico no al suicidio assistito, ho paura che lo Stato mi uccida. Io non voglio morire»
Lorenzon Moscon |
Nel 2019 la Corte Costituzionale aveva chiarito che l’aiuto al suicidio non costituisce reato solo se si verificano contemporaneamente quattro condizioni specifiche: il malato deve essere affetto da una patologia incurabile, capace di intendere e volere, sottoposto a sofferenze fisiche o psicologiche insostenibili e mantenuto in vita grazie a trattamenti di supporto vitale. Proprio quest’ultimo requisito – la dipendenza da cure salvavita – è oggi al centro del dibattito.
Lorenzo Moscon contro il fine vita Quindi .
Docente con laurea magistrale e attivista per la dignità del vivere, Lorenzo Moscon ha chiesto di essere ascoltato in aula per «far sentire anche una voce diversa da quella di Cappato», come ha dichiarato a La Verità. Secondo lui, il requisito del sostegno vitale deve restare: «Chi aiuta qualcuno a suicidarsi dovrebbe essere punito ma, se proprio si depenalizza l’aiuto al suicidio, almeno il fatto di ricevere un sostegno vitale deve restare una delle condizioni per potervi accedere».
Moscon teme che si stia aprendo la strada a decisioni prese da altri al posto del paziente, soprattutto quando non più cosciente: «Si stanno compiendo passi che potrebbero portare qualcuno – che sia il giudice, i medici, o entrambi – a esercitare uno ius vitae necisque che nessuno ha mai acquisito». A sostegno della sua preoccupazione, cita testimonianze di pazienti coscienti in stato non responsivo: «Ero terrorizzato perché sentivo i medici parlare di eutanasia e non potevo fare nulla». «L’estensione del suicidio assistito è un pendio scivoloso – aggiunge – che porta a coinvolgere categorie sempre più ampie. A un certo punto, temo che lo Stato o i medici decidano al nostro posto». E ricorda che «la libertà di vivere è la condizione necessaria per esercitare ogni altra libertà».
Già nel 2017, in una lettera pubblicata da Avvenire, Moscon aveva chiesto al Parlamento di non cedere alla logica eutanasica: «Ogni persona ha una dignità, una preziosità infinita che si fonda sulla capacità di amare, distinguere il bene dal male e apprezzare l’arte». Secondo lui, la richiesta di eutanasia nasce da solitudine e dolore, e trova risposta solo in relazioni autentiche e cure palliative applicate davvero, come prevede la legge 38/2010. Il suo messaggio è chiaro: «Io ho il desiderio di vivere una vita piena. E chi è amato – ve lo assicuro – non vuole morire».
Alcuni si chiederanno ma in italia c'è forse un obbligo di legge per il suicidio assistito ch bisogno c'è di gersti come quello di Cappato e della sentenza della corte costi.tuzionale ?
No in Italia non c'è una legge e solo accompagnare all'estero una persona che ha aveva fatto tale scelta era reato , poi messo indiscussione da diverse sentenze della coerte cvostituzionale . La legge deve farla il parlamento al di fuori di schieramenti di parte in questo caso odiosi con l'ausilio di esperti psicologi , medici specialisti in questo campo con l'aiuto delle varie esperienze di vita molto dolorose di pazienti vigili o aiutati con grandi sacrifici dai congiunti che soffrono anche loro per malattie dove non esiste un futuro di guarigione o vita decente.
Infatti per me una persona con tali problemi può scegliere di vivere come vuole anche sopportando le pessime condizioni di vita che un amaro destino può averti dato ma, altrettanto, lascia a chi vuol morire per non soffrire il diritto di farlo ...Non mi spiego la posizione e la paura di Lorenzo Moscon in quanto La scelta del suicidio assistito ( condivisibile o meno, chi siamo noi per giudicare saranno pure fatti suoi se uno\a persoina scegliere il suicidio assistito o l'eutanasia oppure vuole vivere consapevole delle sofferenze - ogni uno nella propria libertà e facoltà mentale deve poter decidere ) deve essere manifestata per iscritto dal paziente in grado di esprimersi, con "atto notarile" o dichiarazione equivalente autenticata. Nel caso del "paziente cosciente" in stato non responsivo, o chiunque altro, che NON ha manifestato la sua volontà in modo chiaro e documentato non può essere sottoposto a eutanasia da NESSUNO. Se così non fosse, sarebbe reale OMICIDIO.
sfatiamo il detto donne al volante pericolo costante . Nuoro. Il “Postalino” ha un cuore femminile: tre storie di gentilezza e professionalità alla guida
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Tiziana Pilia, Pina Piras e Amata Podda (foro S.Novellu) |
Amata Podda, autista ATP (foto S.Novellu)
“Ricordo ancora l’emozione di quando abbiamo saputo di aver vinto il concorso – racconta Amata con un sorriso che le illumina il volto -. Eravamo un piccolo gruppo di donne pronte a metterci alla prova in un settore tradizionalmente maschile.”
Pina annuisce, aggiungendo: “All’inizio forse c’era un po’ di scetticismo ma con il tempo e la nostra professionalità abbiamo dimostrato il nostro valore. Il rapporto con i colleghi uomini è sempre stato di rispetto e collaborazione”.
Tiziana, invece, sottolinea come sia evoluta l’ATP in questi anni: “L’azienda è cresciuta, si è modernizzata e allo stesso tempo è cambiata anche la mentalità dei nuoresi nei confronti del trasporto pubblico. “Vediamo sempre più persone scegliere l’autobus per spostarsi – spiegano – consapevoli della sua importanza per la comunità e per l’ambiente. In città c’è troppo traffico, i parcheggi sono pochi e costano cari e l’autobus può essere la soluzione”.
“Il rapporto con l’utenza è fondamentale,” spiega Amata. “Cerchiamo sempre di essere disponibili e gentili, perché sappiamo che per molte persone l’autobus non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un luogo di incontro e di socializzazione.”
Pina
concorda: “A volte basta un piccolo gesto, un sorriso, una parola di conforto per rendere la giornata migliore a qualcuno.” E Tiziana conclude con un pizzico di orgoglio: “Siamo donne al volante, sì, ma siamo soprattutto professioniste che amano il proprio lavoro e che si sentono parte integrante della comunità nuorese.
Il “pericolo costante di cui si parla tanto? Forse per chi non ha mai
visto la nostra dedizione e la nostra passione per questo servizio.”Amata, Pina e Tiziana: tre storie di donne
che, giorno dopo giorno, sfatano i pregiudizi e dimostrano come la
professionalità, la gentilezza e la passione non abbiano genere, ma solo
la forza di rendere un servizio pubblico un vero valore aggiunto per la
città di Nuoro
29.3.25
un cavallo al funerale del padrone il fantino Carlo Uleri un giovane di 53 anni
a chi come Rizzi dice che noi sardi maltrattiamo gli animali ecco la risposta
peraltro da qualche pseudo amante degli animali vengono relegati in appartamenti da venti metri quadri e li' costretti a passare la loro vita, per la maggior parte della giornata in solitudine e a mangiare crocchette preconfeziomate perché il proprio padrone al rientro dal lavoro neanche gli prepara da mangiare.Per poi essere abbandonati in canali, gattili o peggio per strada al momento delle vacanze dei loro padroni. Costretti a fare i loro escrementi su traverse di plastica perché i propri padroni hanno fatica a portarli fuori casa.In Sardegna da millenni si allevano cavalli, asini, pecore, capre, maiali trattati meglio dei cani e gatti di cui sopra. Allevati con cura dai loro padroni, dandogli i migliori pascoli o le scuderie meglio attrezzate. Diventano membri della famiglia a tutti gli effetti ed i loro padroni rinunciano a feste, ferie e vacanze pur di non abbandonarli. E vivono in libertà, in paesaggi bellissimi, al caldo d'inverno e al fresco in estate.Guarda caso della vicenda del cavallo ai funerali di Uleri sinora non aveva parlato nessuno. Perché è più facile parlare delle pecore o dei polli ammazzati e darci degli assassini, screditarci a livello nazionale, piuttosto che evidenziare come ci comportiamo realmente noi con gli animali, ovvero come la famiglia Uleri che ha scelto di fare di quel cavallo un simbolo non solo dell'amore della propria famiglia. Ma anche un simbolo di riscatto di un'intera isola, del quale tutti noi dovremmo essere grati. Ma allora qualcuno\a mi dirà : ma allora la sartiglia , l'ardia ecc cosa sono è amore per gli animali ?
Sono delle tradizioni equestri ma non solo come si può leggere da colllegamenti internet riportati , dove da quel che mi risulta , rispetto ai : alle corride , circhi , agli ipodromi i cavalli non vengono maltratti o drogati ma c'è un rapporto ancestrale fra uomo e cavallo dove non viene sfruttatato per il divertimento umano.
chi siamo noi per giudicare . il caso della tragedia di Gianfranco Pilo
Finalmente un commento sensato,ho letto tanti di quei commenti allucinanti che a volte si dovrebbe tacere anziché dare fiato alla bocca solo x puntare il dito o fare la morale agli altri, siamo tutti quel padre e siamo tutti quel bambino.......
Proprio lei lo ha soccorso quando sabato sera per una tragica fatalità, Pilo è rimasto schiacciato tra lo sportello della sua auto guidata da un amico del figlio dell'età di dieci anni e la ringhiera della sua abitazione. Pilo è andato in arresto cardiaco. Nonostante lo shock la consorte ed i vicini hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Pilo è stato trasportato all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove ieri è deceduto.
Ho letto dei commenti di accusa nei confronti di Pilo che avrebbe lasciato sedere il bambino nel sedile di guida della sua macchina. A parte che non siamo ancora certi di quanto sia realmente accaduto, ma parliamoci chiaro, guardandoci in faccia. A quanti di noi non è capitato che il proprio figlio si sedesse nel sedile di guida per gioco e facesse finta di guidare? Quante persone, specie chi lavora in campagna, non abitua i figli a guidare i mezzi di trasporto, macchine e trattori compresi, ben prima del compimento del diciottesimo anno di età, quando per legge hanno diritto alla patente?
Lo sappiamo tutti che accade. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia. Quello che non conosciamo è l'imprevisto, la fatalità, la tragedia, come quella accaduta sabato a Pilo che la macchina si mettesse in moto e lo schiacciasse.
Non mi sento di fare nessuna accusa di negligenza a quest'uomo. Credo sia sufficiente il dolore che la famiglia Pilo e la famiglia del bambino di dieci anni che l'ha travolto, stiano passando ora e che porteranno appresso tutta la vita.
L'unica consolazione è che attraverso i suoi organi, Gianfranco Pilo possa continuare a vivere ed aiutare altre persone che ne hanno bisogno.
Che possa riposare in pace.
Infatti i bambini ( chi non lo è mai stato scagli la prima pietra 😂🤔 ) sono imprevedibili e a volte per il troppo volerli accontentare si acconsente anche a ciò che non si dovrebbe ,qui il dolore è tanto ,quello della famiglia del povero uomo morto rimasta orfana di una figura così importante in casa e di quello della famiglia del bimbo ,il quale vivrà sempre con questo rimorso ,un peso troppo grande da portare per lui ,auguro che quest' anima buona dia a tutti loro la forza di andare avanti senza rancori tra di loro ma che si aiutino vicendevolmente per ricordare quella che fu , come testimoniano commenti come questo ( trovato sulla pagina fb in questione )




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