21.9.07

la cultura maschilista colpisce ancora

Ma  mai  è possibile  che  alle soglie  del  nuovo millenio   succeda  che   a  Bologna due giovani,Sic,sardi sotto processo a Bologna per violenza sessuale di gruppo contro una studentessa bolognese  si difendano accusando accusando la vittima d'essere ma lei era consenziente.
 Ecco i fatti tratti  dalla  nuova  sardegna  del  19\09\2007


Bologna Due processi in una mattina sola. Il primo è stato rinviato al 27 novembre. Quando F. F, 27 anni di Iglesias, e F. L 21 anni di Cagliari, verranno giudicati con rito abbreviato per l’accusa di violenza sessuale di gruppo, violenza privata e lesioni personali ai danni di una studentessa universitaria bolognese di 27 anni. Il secondo si è consumato nella piazza della Procura, dove, durante l’udienza del gup Andrea Scarpa, si sono fronteggiati due gruppi: da un lato una settantina di persone, con la rete dei collettivi delle donne, ma anche gli scrittori Marcello Fois, Loriano Macchiavelli, Stefano Tassinari, che chiedevano giustizia. Dall’altro una ventina di amici dei due arrestati, pronti a sostenere l’innocenza. I fatti risalgono alla notte del 23 settembre 2006. Teatro della vicenda un appartamento in zona Cirenaica a Bologna. Le versioni sull’inizio della serata concordano: l’incontro in un locale, la decisione di andare nell’appartamento di F.F i in via ******. Fuori dal quale la ragazza e F.L vengono trovati, alle 6 del mattino, mentre discutono animatamente entrambi completamente insanguinati. La ragazza racconta agli inquirenti di essere stata violentata da entrambi dopo aver rifiutato i loro approcci. F.L ammette «c’è stato sesso, violento, ma consenziente ».La ragazza avrebbe prima accettato poi li avrebbe respinti . La madre della presunta vittima e il padre di uno dei ragazzi fanno la stessa professione: sono scrittori All’udienza di ieri hanno assistito alcuni loro colleghi . Non fa bene il sorriso di F Lmentre si reca dal gip di Bologna per difendersi dall’accusa di aver stuprato e percosso, insieme a F.F, la sua ex ragazza. Quel sorriso dovrebbe essere un segnale di imbarazzo, ma ha tutta l’apparenza di strafottenza. Il giovane padre, pochi passi dietro di lui non sorride affatto. C’è una piccola folla a sostenere Angy, la ragazza che ha accusato i due di averla violentata e percossa. Una ventina di persone sono venute a sostenere L e F, molte sono le ragazze, ma a chi le accusa dicono di non sostenere due stupratori, ma due amici innocenti.
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CAGLIARI. Presidi e concerti. Blog e controblog. Indignazione e solidarietà. Fischi e applausi. Protagonisti: F.L e F.F, i due giovani accusati dello stupro di una studentessa di 27 anni nella notte del 23 settembre di un anno fa. I due gruppi che si fronteggiavano sotto il palazzo della Procura non sono che l’ultimo atto di una polemica, reale e virtuale, che va avanti da mesi.
 Tutto inizia quando in rete appare un blog «di solidarietà» (in seguito chiuso), che sostiene la tesi difensiva di L e F secondo cui «c’è stato sesso, è stato violento, ma pienamente consenziente». La campagna, portata avanti dagli amici dei due e da una parte dei familiari, continua. Si organizzano due concerti di solidarietà in un circolo Asi di Selargius, per raccogliere fondi per pagare le spese legali. I concerti, programmati per il 14 e il 21 aprile, e alcuni commenti contenuti nel blog (che descrivono la studentessa bolognese come «una ragazza facile») scatenano però feroci reazioni da parte di una serie di associazioni, movimenti femministi, gay e lesbici, partiti politici, istituzioni (interviene anche la commissione pari opportunità della Regione) cittadini. Con in prima linea il circolo Arcidonna - La luna nera di Cagliari che organizza una raccolta di firme e diffonde una lettera aperta contro l’evento.
 Polemiche che portano prima alla defezione di uno dei principali gruppi convolti nell’iniziativa, i «Ratapignata», che sottolinea che è contro qualsiasi tipo di violenza nei confronti delle donne che si confuiguri o non come stupro, e poi all’annullamento dei due concerti. La notizia continua però a rimbalzare in vari blog della rete, allargandosi a macchia d’olio e portando all’organizzazione, da parte del coordinamento donne bolognesi “Quelle che non ci stanno”, di una prima manifestazione di protesta il 20 aprile a Bologna sotto l’appartamento di via Libia teatro degli avvenimenti.
 Ad alzare ulteriormente la tensione arriva una rivelazione, filtrata dalle carte dell’inchiesta, che parla di un tentativo da parte di due non identificati «giovani sardi» che avrebbero offerto 2000 euro ad alcuni testimoni per screditare durante il processo la studentessa bolognese. Che doveva essere descritta come «una ragazza allegra». Circostanza negata con forza dagli accusati e dai loro avvocati che parlano di: «un’iniziativa privata di alcuni amici, di cui comunque non erano a conoscenza».
 Ieri l’ultimo atto della vicenda. Da una parte una ventina di amici e parenti dei due giovani, dall’altra un centinaio di donne e uomini con striscioni che inneggiano al «coraggio di opporsi, coraggio di denunciare». In mezzo gli agenti della Digos, il rinvio del processo al 24 novembre, le scaramucce tra i due gruppi. E le parole della studentessa, non presente al processo su consiglio del suo avvocato, ma costituitasi parte civile contro i diuen accusati «Ribellatevi non soltanto agli stupratori, ma anche ai pregiudizi, alle molestie, alle violenze, alle sopraffazioni. Lottate con le unghie e con i denti, con tutta la vostra forza, fisica e morale». «I processi non si fanno in piazza - ammonisce Bernando Aste, avvocato di Federico Fidani - la pressione è forte. E abbiamo paura che possa influenzare un sereno giudizio da parte del giudice». «Ribellarsi alla violenza è possibile» recita uno striscione appeso sotto il palazzo della procura. (g.bua)
La  cosa  che  più  mi indispettisce e  m'indigna non  è tanto lo stupro per ora presunto  e la violenza  accertata dal referto medicoinfatti   <<  (...)  A giudicare dai dati, dal referto rilasciato dai medici che hanno assistito e medicato Angy al pronto soccorso, l’innocenza di F.L e di F.F significherebbe, da parte della ragazza una formidabile precisione nell’autoprocurarsi ferite in zone del corpo impossibili da raggiungere a meno che non si sia un fenomeno circense di elasticità   Il referto del Sant’Orsola parla chiaro: «Evidenti segni di percosse al volto, al tronco e agli arti superiori ed inferiori , che significa naso rotto, lividi alla schiena e sull’interno delle cosce (...)   >>   che delle donne  si schierino  con  i presunti  carnefici  ma   come lo stesso giornmle  : << . Caduta dalle scale dicono le giovanissime sostenitrici del Liori e del Fildani. >> . A ben guardare quello che si discute nell’aula del tribunale di Bologna è quanto possa valere il diritto di una donna a cambiare idea, quanto debba essere conclamata la sua garanzia assoluta di integrità, fisica e non solo. Uno stupro mina il corpo, ma soprattutto l’anima. Il principio di cui si discute è quanto valga questo diritto per tutte le donne, anche per quelle che si trovassero a cambiare idea nel bel mezzo di un amplesso. Su questo principio non può esserci deroga: se anche Angy risultasse essersi offerta ai due ragazzi, e se nel bel mezzo del rapporto avesse deciso di smettere, comunque non andava stuprata e percossa. Non si discute di morale, si discute un dato incontrovertibile, con tanto di ammissioni e testimonianze: Angy è entrata a casa dell’amico del suo ex fidanzato integra e ne è uscita sfigurata, violentata e contusa. «Perché c’è andata?» si chiedono i sostenitori dei ragazzi, ora che se lo chiedano i due tre ragazzi del gruppo non mi sorprende, ma che se lo chiedano le ragazze (una decina) è davvero sconcertante. E’ una domanda che prevederebbe una risposta chiara: Angy è entrata in quell’appartamento per fare sesso. Il che significherebbe che ogni volta che una di quelle ragazze, che è tanto sicura di ciò, entra a casa di un amico, o di un ex fidanzato o ci sta, o merita di essere stuprata. E invece no, nessuna merita di essere stuprata, mai, ed è di questo che si parla. Chi è stato a fare cosa nei dettagli, lo stabilirà il processo, ma il perché non esiste. Il perché è un atto successivo. Prima si ammette, poi si chiede perdono, poi si paga. Dopo si discute, dopo si chiarisce. La vulgata dei sostenitori di Liori e Fildani racconta che Angy impazzita per il rifiuto da parte del Liori con cui aveva avuto una relazione, ubriaca, sia uscita fuori di testa, come si dice da queste parti, e abbia cominciato a picchiare come una furia i due amici inermi minacciandoli di accusarli di stupro. E allora? Se anche le cose fossero andate in questo modo scatterebbe l’autorizzazione a reagire con percosse e stupro? La furia di una donna di cinquanta chili, rifiutata, e ubriaca, giustifica la violenza carnale ? . Infatti  ancora la  nuova  : << (...) Infuriata Angy avrebbe colpito il Liori con una bottigliata in testa, quindi “giustamente” andava stuprata e percossa. Dall’altra parte si afferma che quella bottigliata è stata una reazione allo stupro e dimostrerebbe che la ragazza non era affatto consenziente al rapporto sessuale come affermano gli imputati. Ma se anche fosse stata consenziente? Una donna vuol fare l’amore e quindi “giustamente” va stuprata e percossa. (..) >>
 Comunque la si ponga, qualunque siano le possibili attenuanti, il principio non cambia: la violenza sulle donne è una violenza doppia. Una violenza che non si ferma alle ferite evidenti.
 Comunque la si ponga, qualunque siano le possibili attenuanti .
Per fortuna  che  alcuni intellettuali  che non hanno mandato il cervello in cassa integrazione   ( all'ammasso come si diceva un tempo  )  come  la rete dei collettivi delle donne, ma anche gli scrittori Marcello Fois, Loriano Macchiavelli, Stefano Tassinari, che chiedevano giustizia   dimostrando  come  la cultura  maschilista  sia minoritaria  anche se  ancora rimane dura  d'estirpare   . 





12 commenti:

rosadituri ha detto...

Ciao,

io sono una donna matura che crede di conoscere i meccanismi di questa vicenda...

I due ragazzi si sono autoconvinti o sono stati convinti da parenti stretti e conoscenti e avvocati desiderosi di parcella d'essere innocenti.

So per certo che che denunciare uno stupro, da parte di una donna, ci vuole un immenso coraggio, so che quando si va a fare la denuncia tutti ci scoraggiano e ci pongono dei dubbi.

Sembrano lontani i tempi del famoso "processo per stupro"trasmesso dalla tv anni 70, ma invece sono vicinissimi, anche li l'imputata era la donna stuprata e l'intrusione nella sua" intimita' di donna" e nella sua "moralita' sono purtroppo ancora attuali...

Ps: ieri mentre mi invitavi ad entrare nel tuo blog io ti commentavo...

Telepatia tra conterranei?

compagnidiviaggio ha detto...

può darsi . ma se ti ho mandato l'invito e questo commento lo conferma , abbiamo a quanto pre molte cose in comune da fare della strada insieme .

anonimo ha detto...

Ma è così difficile evitare di speculare su un avvenimento così drammatico e lasciare che la giustizia faccia il suo corso?

Cos'è questa sete di processi sommari e impiccagioni mediatiche? E a che pro?

E' certo che non si può discutere sulla atrocità della violenza sulle donne, ma è possibile rinunciare alla presunzione di innnocenza?


Riguardo alla partecipazione degli scrittori suddetti cala un'ombra: è bello pensare che si siano prestati liberamente alla causa, meno edificante sapere che sono amici e colleghi della madre della ragazza. Fois in particolare ha scritto sulla nuova davvero un pessimo articolo...


b.

compagnidiviaggio ha detto...

caroa anonimoa inanzittutto firmati

Non credevo che essere di parte faziosi , come non ha torto in alcunoii punti degli articoli lo sonoo stati significhi speculare o condannare . Se ti riferisci al mio post io non sto speculando nè tanto meno sputando sentenze o parlando con lingua biforcurta ma criticando la cultura maschilista ovvero quella di dire in caso di strupro ( >presunto ) o di violenza ( certa ci sono i certificati medici ) quella di dare la colpa alla donna .

Conoscendo alcuni degli scrittori direttamente perchè ogni tanto mi scambio delle email ( tassinari e fois ) si sarebbero schierati anche se non fossero amici di famiglia . Fois , a mio avviso ha scritto un articolo niente male nel complessom , forse un po'pletorico in certe parti e banale . Visto che tu mi accusi d'essere di parte , e visto che nomn ti sei firmatoa esumo sia amica parente degli indagati forniscimi i blog o siti che riportino la versione degli indagati e presunti ( anche se non lo credo altrimenti non si spiegherebbe come mai loro o i loro amici offrano del denaro alla vittima ) colpevoli .

anonimo ha detto...

http://lefemministefrastornate.splinder.com/post/13910860

Per leggere iltesto evidenziatelo coltasto destro...fatevi un'idea.

andrea

anonimo ha detto...

Non c'è alcun bisogno di firme, autenticazioni e documenti di identità (comunque sono Bastiano, di Sassari). E non voglio neanche tirare il discorso per le lunghe. Volevo solo sollecitare una pacata riflessione su un problema delicatissimo, cercando di ricordare che il pregiudizio, lo sfogo di istinti piuttosto che l'abuso di schemi mentali rigidissimi (della stessa natura del più bieco maschilismo) portano lontanissimo dalla giustizia.

Il tuo post non solo è parziale, ma tendenzioso e nocivo. Dalla tua risposta capisco anche - come presupponevo - che non hai seguito bene la vicenda, almeno per quanto ci è dato farlo. Altrimenti sapresti che le due parti non sono neanche d'accordo sulla univocità dei referti medici (che secondo la difesa escluderebbero la violenza sessuale). Qui non esiste nessun problema di cultura maschilista - che per carità, opera già bene altrove - perché la difesa non dà la colpa alla donna, ma presenta un'altra versione dei fatti, che andrà verificata con gli strumenti opportuni.

L'articolo di Fois, che spesso in altri ambiti interviene in modo intelligente e puntuale, non lo critico perché è fatto da un "amico" della madre della vittima (fatto che diventa un'aggravante in virtù di quello che dice, non aprioristicamente) ma perché non si può essere così ciechi da entrare nel merito della biografia, dell'aspetto fisico, dell'abbigliamento o dell'attegiamento per poter guidicare. Questo è gravissimo. Pensa che a me, il sorriso che Fois interpreta come strafottenza, mi sembra una smorfia di dolore...

E mi ha anche infastidito l'intervento di "rosadituri" che dice di conoscere i "meccanismi di questa vicenda". C'è qualcosa di più superficiale, qualunquista, dell'immaginare che tutti i casi "presunti" di uno stesso reato abbiano uno stesso meccanismo?! E in più dice - senza la grazia di un condizionale o un congiuntivo - che i ragazzi si sono "autoconvinti o convinti": mano sul fuoco? beata lei!

A costo di ripetermi: l'unica cosa che si può fare è tenere accesa la luce della ragione, e farlo eccezionalmente per quanto più fosca è la vicenda.

Detto questo si spera che il reato o i reati accertati vengano puniti severamente.


Se ti interessa la pluralità dei punti di vista (di chi sembra conoscere molto bene i protagonisti) dài un'occhiata a questo post e relativi commenti:

http://lefemministefrastornate.splinder.com/post/13910860



compagnidiviaggio ha detto...

@Bastiano

-- Non c'è alcun bisogno di firme, autenticazioni e documenti di identità (comunque sono Bastiano, di Sassari)

era slo per sapere chi stavo parlando , non era da intendersi in tono in quisitorio

--- Volevo solo sollecitare una pacata riflessione su un problema delicatissimo, cercando di ricordare che il pregiudizio, lo sfogo di istinti piuttosto che l'abuso di schemi mentali rigidissimi (della stessa natura del più bieco maschilismo) portano lontanissimo dalla giustizia.

e siamo d'acordo . adesso ti sei spiegato

--- Il tuo post non solo è parziale, ma tendenzioso e nocivo.

parziale e tendenzioso Si lo devo ammmettere . Ma nocivo mi sembra esagerato

----- Dalla tua risposta capisco anche - come presupponevo - che non hai seguito bene la vicenda, almeno per quanto ci è dato farlo.

SIC vero l'ho seguito solo da un punto di vista e non sentendo anche l'altra parte .

--- L'articolo di Fois, che spesso in altri ambiti interviene in modo intelligente e puntuale, non lo critico perché è fatto da un "amico" della madre della vittima (fatto che diventa un'aggravante in virtù di quello che dice, non aprioristicamente) ma perché non si può essere così ciechi da entrare nel merito della biografia, dell'aspetto fisico, dell'abbigliamento o dell'attegiamento per poter guidicare. Questo è gravissimo.

rileggendolo dopo questo tuo intervento non ti biasimo

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E mi ha anche infastidito l'intervento di "rosadituri" che dice di conoscere i "meccanismi di questa vicenda". C'è qualcosa di più superficiale, qualunquista, dell'immaginare che tutti i casi "presunti" di uno stesso reato abbiano uno stesso meccanismo?!

veramente da quel che mi è sembrato di capire non era solo rferito a questo caso ma alla violenza verso le donne in generale

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A costo di ripetermi: l'unica cosa che si può fare è tenere accesa la luce della ragione, e farlo eccezionalmente per quanto più fosca è la vicenda.

d'accordissimo

---Detto questo si spera che il reato o i reati accertati vengano puniti severamente.

ti riferisci ad esntrambi ai i reati contestati agli indagati o la menzogna della ragazza ?



P.s

per cultura maschilista mi riferivo partendo , disinformato , da questo caso a tutti quelli che accusati di violenza e di strupro verso una donna si difendono : > oppure :> , ecc



@andrea

grazie d'aver fatto luce

anonimo ha detto...

sono contento che siamo riusciti a capirci e ti ringrazio per la pacatezza, la disponibilità e per l'ospitalità del tuo blog.

b.


p.s. per reato/reati intendevo quelli dei ragazzi.

compagnidiviaggio ha detto...

@B

---sono contento che siamo riusciti a capirci

anch'io

--- e ti ringrazio per la pacatezza, la disponibilità e per l'ospitalità del tuo blog.

di niente figurati . il mio bog è aperto a tutti e a chiunque non imporrta se di destra o di sinistra o cosa dica .L'importante è 1) il ripsetto dele opinioni diverse , 2) dela verità storica .

anonimo ha detto...

Un saluto a tutti quanti i convenuti in questo blog. Mi devo scusare per l'anonimato ma vorrei restare anonimo. Sono un parente di uno dei ragazzi accusati. Le chiedo gentilmente, per pura pietà nei confronti di noi parenti, di celare i nomi e tutte le informazioni personali dei ragazzi accusati. Nessuno ha voluto pensare a noi anzi la divulgazione dei dati personali è avvenuta con voluto accanimento. Quando ci sarà l'esito della sentenza allora i giochi saranno fatti. Ma se lei è una persona corretta potrebbe venire incontro alla mia richiesta. Perché non lede i diritti di nessuno. E per noi è un tormento, grazie

anonimo ha detto...

La ringrazio di cuore. Per me è un grande sollievo. Grazie, non posso crederci. Piango ma mi sento un po' meglio!

anonimo ha detto...

oggi 15 maggio 2009 c'è stata l'assoluzione dall'accusa di stupro per i ragazzi coinvolti nel processo. Noi parenti siamo sollevati ma stiamo pensando ad una iniziativa legale nei confronti di chi ha pubblicato articoli infamanti e accuse false nei confronti dei nostri ragazzi e della nostra famiglia e che ci hanno tolto tranquillità e salute.


Ringrazio ancora una volta chi ha accolto la nostra richiesta di privacy eliminando i dati personali.

Dubito che l'intervento di Fois sia stato disinteressato perché ha veicolato l'opinione pubblica dove voleva e ha causato dei danni notevoli alle persone coinvolte e relative famiglie! Quello che ha fatto Fois (l'articolo e non solo) è molto grave e personalmente non intendo lasciar correre. Inoltre la pressione mediatica sugli stessi giudici, su loro stessa ammissione, ha rischiato di pregiudicare l'esito del processo.


Cordiali saluti, non mi firmo, ritengo di dovermi riprendere la privacy che mi spetta di diritto.