Riflettori sulla MAFIA

Minacce al cronista della sede palermitana dell'«Ansa» e corrispondente de «La Stampa» Lirio Abbate, già sottoposto a intimidazioni nei mesi scorsi a causa del suo libro «I complici- Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento», scritto in collaborazione con Peter Gomez .
Nelle loro analisi Abbate e Gomez hanno descritto una trama (per altro tratta da documenti delle inchieste dei magistrati, ma correlati da inchieste svolte da bravi giornalisti e soprattutto messi insieme da una filo logico che percorre il libro dall'inizio alla fine) che non risparmia nessuno: e tanto per essere chiari fanno nomi e cognomi di chi ha avuto rapporti di favori e scambio con i boss mafiosi.
E' proprio scrivendo quei nomi e cognomi che Lirio Abbate ha pestato i piedi a chi oggi comanda in Cosa Nostra.Sabato scorso, a Palermo, c'erano tutti alla passeggiata di solidarietà che si è trasformata in una manifestazione: non solo sindaci e giornalisti a “passeggiare”,ma anche quelle persone di Palermo che vogliono vivere senza gioghi di sorta, senza ombre e combattere apertamente la Mafia.

'La libertà d'informare,
senza dovere temere per la propria vita o incolumità,
è un patrimonio prezioso che appartiene a tutti i cittadini.
In Sicilia e nel Mezzogiorno, poi, questa libertà
si lega alla lotta per la liberazione dal giogo mafioso e dell'illegalità in generale.'
Bloggers, uniamoci
affinchè i riflettori restino accesi,
con uguale dignità e serietà
perché non è assolutamente normale morire
mentre si cerca e si racconta la verità
e perché non diamo alcun alibi
né ombre
alla violenza.




Siate con noi.






Commenti

bernardop ha detto…
aldilà delle apparenze...con voi sono

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