25.4.08

Il mio 25 aprile



Carissimi amici, dove mi trovo? dentro un 'avatar', ossia nel l'immagine del mio avatar. Non ridete ma sono dentro quel trullo che vedete. Qui il mio pc, non funziona molto bene è lento, non mi fa postare le immagini. Nithael il mio bell' angelo si è messo a ridere e mi ha detto: "A cosa ti servono le immagini, se stai vivendo dentro l'immagine".

Con il mause sono tornata indietro e ho fatto un copia incolla di questo post, meritava di essere almeno ricordato nella nostra memoria, in questo giorno della Liberazione.
Comincia a piacermi quello che faccio, non mi sento inutile. Il mio blog inizia un percorso che a me piace molto. "Aiutare"! questo sarà il mio motto. Sì aiutare. Altrimenti trovo inutile continuare. Le nostre poesie, i nostri racconti li possiamo integrare con questo fine. Scusatemi se faccio spesso degli errori, voi tutti sapete che sono autodidatta, nessuno mi ha insegnato la metrica, quello che scrivo, è tutto frutto della mia mente e della mia anima. Ricordiamoci di Erika, ricordiamoci di Kassim, Nasim e i bambini poveri di Kabul,  che hanno chiesto anche scarpe usate, adesso aggiungo un nuovo caso: un libro che sta andando al macero, un libro che parla dei nostri parenti che hanno perduto la loro vita in un guerra assurda, assurde come lo sono tutte le guerre!
Il giorno 25 di aprile 2007 a Ceglie Messapica, è nata  la mia favola, ad una gita alla ricerca dei fiori e delle orchidee spontanee. E' nata qui la mia semplice favola. Perchè proprio a Ceglie? In questa Città ho ritrovato la mia infanzia e ho ritrovato gli odori delle erbe selvatiche, i profumi della mia cara Civita di Bagnoregio e la voce di mia nonna Betta, che mi raccontava le favole, per tranquillizzarmi quando mi nascondeva ai pericoli. Come un semplice profumo di terra bagnata, di finocchio selvatico, di mentuccia e la bellezza dei fiori, ti può trasportare in un mondo ormai a te sconosciuto. Grazie a questa gita  e a tutti gli amici, che in questo anno mi hanno spronato, aiutato a scrivere le mie emozioni, le mie sensazione e con la mia fantasia è nata la favola "Principessa Orchidea Cegliese".
Desidero donare  parte del ricavato ai bambini di Kabul, e piantare degli alberi. Se qualcuno desidera donare qualcosa, anche un gomitolo di lana colorata è sufficiente, gli spedirò la mia favola. Scrivetemi in privato il vostro indirizzo. Un filo di lana  gialla, come il sole, per  fare tornare a volare, un aquilone colorato nel cielo di Kabul, e per  regalare ancora ad un bambino un sorriso. Grazie.
Franca Bassi


copertina del libro

le due gemelle (elaborazione di Pino Santoro)



Prigioniera di un sogno
vorrei volteggiare
nell'azzurro cielo
come un delicato aquilone
per sfiorare tetti alberi verdi
impigliata ad un filo spinato
mi sono con forza dimenata
in un uccello mi sono tramutata
libera per sempre per volare via
portando con me il ricordo
di un aquilone colorato.
Franca Bassi



1 commento:

pietroatzeni ha detto...

L'aquilone, quello dell'anima, è l'unico mezzo che ci fa vincere la gravità e volare. Molto bella. Ciao, Pietro.

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