Nota, anche le immagini mentonoo vengono strumentalizzate
La foto usata per illustrare l’articolo è forse la più utilizzata per rappresentare il massacro delle foibe, si trova sul siti di Rai Storia ed è utilizzata nelle locandine di eventi commemorativi promossi dallo Stato. Tuttavia si tratta di un falso. Come ricostruito da Piero Purini, i fucilati sono slavi e non italiani, si tratta di cinque ostaggi sloveni uccisi da un plotone fascista. Abbiamo volutamente scelto di usare una foto falsa allo scopo di sottolineare quanto grande sia l’inganno che la retorica patriottarda ha ordito e continua a farlo su un tema così importante, e delicato, come quello delle foibe. e del confine orientale
Nella domanda si mettono insieme tre fatti ed eventi storici diversi e non connessi tra di loro. Vanno ricordati nella giusta dimensione, una dimensione che deve partire come minimo dalla disgregazione dell’Impero Austro-Ungarico, ai 25 anni di occupazione italiana coincisi praticamente con il fascismo che porteranno a realizzare in questa zona di Europa un vero unicum che non ha conosciuto eguali e non sarà un caso che proprio a Trieste nel ‘38 verranno proclamate le leggi razziali perché de facto già anticipate contro “gli slavi” con loro vi erano state le prove generali di quella pulizia etnica che si scaglierà poi in particolar modo contro gli ebrei. Quando si parla di foibe si pensa, nell’immaginario collettivo a persone gettate vive per odio nazionalistico da parte dei comunisti “titini” come vengono chiamati gli aderenti alla Jugoslavia socialista, vincitrice nella seconda guerra mondiale al pari degli USA e dell’Inghilterra ad esempio. Sono state ingigantite a dismisura rispetto alla loro reale portata e pensando a quelle del ‘45, intendendosi episodi di giustizia sommaria, di rappresaglia o vendetta, che ha comportato uccisione prevalentemente di nazifascisti i cui corpi poi sono stati gettati in queste cavità carsiche naturali, sono conseguenze di una guerra atroce e vanno inquadrate in tale contesto. Di vittime innocenti sicuramente ve ne sono state, ma oggi quando si parla genericamente ed indistintamente dei “martiri delle foibe” si mettono insieme vittime innocenti e nazifascisti e ciò ha comportato la riabilitazione dei nazifascisti, senza dimenticare che alla fine della guerra ovunque si sono verificati casi diffusi e non isolati di “giustizia del popolo” di vendette in dimensioni similari a quelli di cui ora si discute, ma ciò non ha fatto notizia e non potrà fare notizia perché non funzionale al revisionismo storico ed a chi accecato da odio antislavo, anticomunista continua a professare menzogne strumentalizzando sofferenze famigliari per altri fini. I campi di concentramento di Tito? Immagino che fai riferimento agli episodi relativi alla rottura della Jugoslavia con Stalin. Fanno parte di una storia difficile, aspra dal punto di vista politico e vanno inquadrati come tali e nella loro dimensione, ci si deve interrogare perché alla morte di Tito la quasi totalità dei capi stranieri mondiali hanno partecipato al suo funerale, ivi incluso il Presidente della Repubblica italiana, se effettivamente era stato questo gran criminale come lo vorrebbero presentare alcuni. Anzi, come viene riconosciuto da tanti è grazie a Tito se si è evitata la terza guerra mondiale che nel mondo rischiava di avere la sua miccia proprio sulle vicende del confine orientale, e paradossalmente questa verrà evitata proprio con la rottura avvenuta con il regime di Stalin . Tito non era sicuramente un santo, di errori ne sono stati commessi, chi non ne compie? Di vittime innocenti ve ne saranno state, purtroppo, ma non si nota lo stesso fervore e la stessa attenzione verso i campi di concentramento italiani, di cui si è persa memoria ed anche traccia fisica perché salvo forse quello di Visco, sono stati letteralmente cancellati dalla faccia della terra. Ci si deve chiedere il perché? Visto che le dimensioni di quelli italiani sono stati ben superiori nella loro atrocità e portata rispetto a quelli incriminati in Jugoslavia.
2) Visto che nel vostro contro convegno a Torino il 10 febbraio è stato considerato , oltre le solite accuse idiote , revisionista e negazionista , inopportuno anche se su basi giuste perchè si mettono sullo stesso piano i morti creati dal fascismo e queli creati dopo l'8 settembre 1943 . Ora perché avete scelto proprio il 10 febbraio e non prima o dopo per celebrarlo ?
Perchè il 10 febbraio è il giorno in cui si parla delle più complesse vicende del confine orientale, ed è quello che facciamo ed abbiamo sempre fatto, come vuole quella legge istitutiva del Giorno sul Ricordo, che andrebbe solamente abrogata per i danni enormi che ha comportato in Italia in chiave di revisionismo storico, riabilitazione di nazifascismi e nazionalismi beceri e sentimenti antislavi.
3) come ricordare la complessa situazione dei confine orientale senza cadere né nel negazionismo fascista \ nazionalista né il quello comunista ?
Non so cosa sia il negazionismo comunista, so solo che esiste un documento chiuso nel cassetto da parte italiana ed invece pubblicato ad esempio sul sito dell’Ambasciata slovena in Italia, quello della commissione italo-slovena, composta da vari storici, che può essere una buona base di partenza per comprendere cosa è realmente successo e quali le reali responsabilità, cause e conseguenze.
4) qualcosa d'aggiungere rettificare a quanto dice quest'ottimo articolo https://www.wumingfoundation.com/giap/2015/02/foibe-o-esodo-frequently-asked-questions-per-il-giornodelricordo/
E’ un buon post, che può essere utile per tutti coloro che non conoscono quanto successo nel Confine Orientale, soprattutto nella società di oggi dove le informazioni passano prima di tutto tramite la rete. Qualcosa da aggiungere? Direi di no visto che ci sono 24 punti scritti da un figlio di un esule istriano, poi ci sono commenti ragionati, come sempre accade su GIAP diventato il sito di riferimento per una comunità enorme e che cresce ogni giorno in modo impressionante
Poi la nostra chi la nostra chiaccherata è continuata
IO per negazionismo comunista intendo quando il pci ( ed in patrte molti continuo oggi ) definirono quelli che fuggivano da foibe , dittatura di tito , ecc come fascisti
Marco Che gli italiani vennero in parte identificati come fascisti è vero perché fu lo stesso mussolini a dire che gli italiani erano fascisti e la presenza italiana in quelle terre è coincisa con il fascismo. Ma migliaia furono gli italiani che rimasero lí senza partecipate al processo emigratorio chiamato esodo e si inserirono bene nella nuova Jugoslavia così come furono tanti gli italiani che si aggregarono in Slovenia, Croazia ecc alla resistenza in loco e ancora oggi vengono ricordati con monumenti, cippi e cerimonie..
IO
vero l'ultima parte . cosi e cosi la prima in quanto durante una dittatura è impossibile discernere chi vi aderi per coerenza o chi non ( paura , opportunismo , tornaconto personale ) e chi vi aderiri acriticamente o criticamente . Eil falso mito della "vendetta contro i fascisti", che viene tuttora perpetuato, in alcuni ambiti, anche in senso riduzionista: non si negano dei massacri ma si tende a ridimensionare il fenomeno.Perchè come giustamente si nota la situazione de cnfine orientale è complessa . sopratutto le foibe . è riduttivo vedere queste ultime solo come il falso mito della "vendetta contro i fascisti", che viene tuttora perpetuato, in alcuni ambiti, anche in senso riduzionista: non si negano dei massacri ma si tende a ridimensionare il fenomeno.. che certamente ci fu . . ma : << ( ... L’arrivo delle truppe dell’Armata popolare jugoslava in Istria, nel goriziano e a Trieste portò a violente repressioni, epurazioni, e rese dei conti. Le repressioni colpirono persino esponenti del Comitato di Liberazione italiano, ovvero ideali alleati nella lotta antifascista. Ma il nascente regime titino doveva fare tabula rasa di nemici e alleati scomodi, tutti etichettati come “nemici del popolo“.(...) Si trattò essenzialmente di collaborazionisti del regime: podestà, amministratori, giudici, carabinieri, militari e paramilitari ma anche civili accusati di essere spie o collaborazionisti. Non solo italiani, però. Finirono nelle foibe anche quegli sloveni e croati che appoggiarono il regime fascista italiano o quello ustascia in Croazia. Non è da escludere che a venire infoibati fossero anche persone poco o nulla complici dei crimini del regime, ma – come sottolineato prima – il periodo di terrore aveva esacerbato gli animi portando ad associare tutti gli italiani con il fascismo.(...) >>da
http://www.eastjournal.net/archives/70115 e poi furono anche gli slavi in izialmente gente comune esaperata dalla politica d'italianizzazione forzata e di terrore fascista 194\1\3 E poi le forze titine . Bastava essere anche essere sospettato d'essere fascista o semplicemente contratrio a tito . Non credo sia bello che due vengano catturate , legate insieme , uno ucciso con un colpo alla nuca , e che quell'altro vivo finisca gettato in sieme a quello morto
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