sembrerà banale , di poco conto . Ma è sempre un bel gesto .
Mantova, l'eredità che non ti aspetti: lascia 5 milioni al Comune per assistere gli anziani
Morta a 94 anni senza eredi, la donna ha donato contanti e titoli anche a 17 tra enti di ricerca ed associazioni di volontariato
repubblica online del 24 marzo 2018Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, ha dato notizia del lascito
Un lascito da oltre sei milioni di euro tra contanti e titoli. E' l'eredità che un'anziana di Mantova, morta ai primi di marzo a 94 anni, ha devoluto al Comune di Mantova e a 17 tra enti e associazioni di volontariato che si occupano di assistenza agli anziani e ai bisognosi. L'annuncio è stato dato dal sindaco di Mantova, Mattia Palazzi.
Carla Alberti, moglie di Waifro Cattelani, ex vice direttore generale della Banca Agricola Mantovana tra gli anni '50 e '70, è morta di recente all'età di 94 anni. Senza figli, la signora ha lasciato 5 milioni di euro in titoli al Comune di Mantova, vincolati all'assistenza agli anziani, e oltre un milione in contanti a vari enti tra cui l'Airc, l'istituto oncologico mantovano e alcune fondazioni che gestiscono case di riposo nel Mantovano .
Invece http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2018/03/24/news/
Mantova, dona 6 milioni al Comune e ad altri enti
Carla Alberti, morta a 94 anni, ha lasciato tutto all’assistenza agli anziani. Al capoluogo la fetta più consistente, compresi sei quadri dell’800 e ‘900
di Sandro Mortari
Carla Alberti, morta a 94 anni, ha lasciato tutto all’assistenza agli anziani. Al capoluogo la fetta più consistente, compresi sei quadri dell’800 e ‘900
di Sandro Mortari
MANTOVA. È morta a 94 anni, il 4 marzo scorso, in casa di riposo. Prima di esalare l’ultimo respiro ha deciso di lasciare tutto il suo ingente patrimonio mobiliare, valutato in oltre 6 milioni di euro, al Comune di Mantova e a 17 tra enti e associazioni che si occupano di assistenza agli anziani e alle persone bisognose. La benefattrice è Carla Alberti di Mantova che con il marito Waifro Cattelani, vice direttore generale della Banca Agricola Mantovana tra il 1940 e il 1976, ha passato una vita a fare del bene per gli altri sino al lascito finale. A dare l’annuncio oggi (24 marzo) dell’eredità ricevuta il sindaco di Mantova Mattia Palazzi con Gianfranco Lodi, colui che per decenni ha amministrato il patrimonio Alberti-Cattelani.
«Solo venerdì sono stato informato dal notaio. Rendo omaggio alla grande generosità della signora Alberti e al suo attaccamento alla comunità mantovana» dice il primo cittadino elencando i beneficiari della prima tranche del lascito, un milione e 10mila euro in contanti: 100mila euro a testa all’associazione italiana per la ricerca sul cancro di Milano, all’Istituto oncologico mantovano, all’Associazione Sherpa di Curtatone, alla Casa del Sole, all’Associazione San Lorenzo di Curtatone, alla Croce Verde di Mantova (serviranno per la nuova sede); 50mila euro a testa alla Fondazione Mazzali, all’Aspef per la casa di riposo Isabella d’Este, alla coop la Provvidenza che gestisce la casa di riposo Villa Aurelia di San Michele in Bosco, al centro socio-sanitario Villa Carpaneta di Rodigo; 30mila a testa alle Fondazioni contessa Rizzini di Guidizzolo, casa di riposo Pietro Sissa di Moglia, casa di riposo Isidoro Cappi di Poggio Rusco, Nuvolari di Roncoferraro, casa di riposo Luigi Boni di Suzzara, casa di riposo Belfanti di Ostiglia e Rsa Scarpari Forattini di Schivenoglia.Al Comune capoluogo la signora Alberti ha lasciato titoli per un valore di 5 milioni di euro «per utilizzarli - dice Palazzi - per l’assistenza domiciliare di anziani e bisognosi. All’ente locale virgiliano sono andati anche sei quadri di pittori mantovani dell’800 e ‘900 che saranno donati al museo civico della città. Due immobili, uno a Mantova e uno San Zeno di montagna, sono andati invece ai legatari menzionati nel testamento.Ora si pone il problema di come utilizzare tutto quel ben di Dio. «Mi confronterò con la giunta, con chi opera nel settore dell’assistenza agli anziani e, soprattutto, con Lodi - assicura Palazzi -. Faremo in modo che le risorse non svaniscano in pochi anni, ma lascino alla comunità qualcosa che rimanga nel tempo. Penso ad un servizio o ad un presidìo per i bisognosi, soprattutto nel campo dell’assistenza ai malati di Alzheimer. I tempi non saranno brevi perché ci sono da rispettare le procedure di successione. Poi, troveremo il modo per ricordare la generosità della signora Carla». Lodi ha avuto il compito di gestire l’ingente patrimonio Alberti-Cattelani, frutto di una vita modesta nonostante l’invidiabile posizione sociale per l’epoca, (Waifro era un top manager), senza figli, ma sempre aperta agli altri: «Lavoravo in Bam - spiega Lodi - e l’allora vice direttore generale mi prese in simpatia. Mi disse che quando sarebbe andato in pensione sarebbe toccato a me seguire lui e la moglie, casalinga dopo che col matrimonio aveva lasciato il lavoro in Bam. Mi diede la procura e cominciai a gestire i loro risparmi, una grossa responsabilità da far tremare le vene ai polsi, ma che sono riuscito a portare a termine con successo. Nell’aprile 2008 Cattelani è venuto a mancare e da allora mi sono occupato di Carla, persona generosissima, che negli ultimi anni si era ritirata ai Melograni di San Giorgio dove è morta».
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