14.7.06

Senza titolo 1366



Ah...il gioco del calcio.
Un affanno dietro l'altro
per un pallone che rotola.
La gloria e la tragedia,
in comune,
il risultato di una vita.
Perdere o vincere,
gira e rigira
la palla entra qui e lì.
Così fieri di essere i campioni,
così grandi..
..da non accettare
di essere piccoli, per una volta.
Chi sa vincere dovrebbe saper perdere.
Non esiste l'uomo che vince e
non perde mai.
L'uomo, che tutti dicono sia vero,
si vede nella sconfitta e non,
nel non sempre semplice, successo.
D'altronde cosa ci si aspetta
da piccoli uomini in
mutande che giocano a palla.
Molto meno che da quello che ci aspettiamo
dai tifosi...
Sempre forza,
griderò..
..e i campioni celebrerò.
Anche senza coppa.
Perchè ho visto 23 leoni,
giocare per passione, per un amico
e per una nazione..
..non per il soldo.
E le paroline fuori posto...
...ci stanno.
Chi non ha mandato a fanxxxo
i francesi quella sera?
Tutti.
Da una parte e dall'altra.
C'è chi, non contento,
ha usato caratteri neri su pagina bianca..
..per i parassiti.
E chi vuole cancellare
i cugini per
due palle e una testata.
Ora si cerca il colpevole..
..chi è?
Chi fa o chi dice?
Lo siamo tutti...
Lo sport non c'è più.
Ciò che è campo deve rimanere campo,
son uomini e non educande..
..non son lì a raccogliere fiori
ma a lottare,
a mettere un pallone farfalla
in una rete.
Tutto questo pietismo,
tutta questa commozione,
tutto questo fair play...
...ma dove siamo?
Su un campo di calcio o tra
piccole suore in vena di cortesia.
Forza campioni,
le educande sono a stendere i panni,
dopo averli lavati in pubblico.
Ma si asciugheranno...
a se si asciugheranno....
...al vento creato da
58.000.000 di palle
che girano.

By Lapò

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