19.3.08

iniziative per il tibet


La rivolta in Tibet si sta estendendo; per lunedì, il governo  cinese ha dichiarato un ultimatum ai manifestanti e si teme una  strage come quella del 1989 in piazza Tienanmen. A conferma di ciò si stanno cercando di allontanare giornalisti e fotografi ed  alle organizzazioni non governative è stato chiesto di lasciare il Tibet proprio entro domani.

www.repubblica.it/2008/03/dirette/sezioni/esteri/tibet/tibet-domenica/index.html


Quest’onda di protesta che sta attraversando il web, credo possa sfociare in manifestazioni reali anche fuori dal web ed in ogni città in cui ci troviamo... a cosa possono servire? A fare pressioni sulla politica, sull’opinione pubblica ed affinché possa arrivare un messaggio di sostegno ai manifestanti ed alle autorità affinché non prendano decisioni sconsiderate.
Credo che se spontaneamente questo dissenso e questa protesta dal “basso” troverà la giusta via in delle manifestazioni diffuse e contemporanee in diverse città italiane, quelle in cui ci troviamo, questo potrebbe avere un peso sensibile nelle decisioni e nella pressione che il governo “deve” decidersi ad esercitare in quanto “alleato” commerciale e partner dello sviluppo della Cina, insieme a tanti altri paesi. [Diffondete questo messaggio, se sentite di farlo, a blog amici, per e-mail, forum ed a tutti i vostri conoscenti.
Tu che leggi da Roma, Milano, Bari, Torino, Napoli, Palermo, etc... se vuoi potresti trasmettere questa iniziativa ad amici, conoscenti, tramite il web ed anche direttamente, così attraverso successive conferme (basterebbero commenti nei blog o e-mail), possiamo renderci conto delle adesioni e decidere di comune accordo le azioni
So che esistono già diverse manifestazioni organizzate; l'obiettivo è proprio quello di farle conoscere ed in loro occasione di organizzarne spontaneamente e contemporaneamente altre nelle diverse città italiane, anche i giorni successivi.


"NON LASCIATECI SOLI!" ha chiesto il DALAI LAMA


Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani”. (Kiu Jingmin)Con queste parole, nell’aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato olimpico di Pechino, riuscì a convincere il Comitato olimpico internazionale ad assegnare alla Cina i Giochi olimpici 2008.Questo nuovo Rapporto di Amnesty International analizza il divario tra quel solenne impegno e la realtà dei diritti umani in Cina.
Quattro, in particolare, sono le forme di violazione dei diritti umani prese in esame da Amnesty International: le limitazioni alla libertà di stampa off line e on line, le continue vessazioni e minacce nei confronti dei difensori dei diritti umani, la sempre massiccia applicazione della pena di morte e l’ampio uso della detenzione senza processo.
da www.amnesty.it/campagne/pechino2008/pubblicazioni/index.html


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ASSOCIAZIONE AMICI DEL TIBET[/b][/color]


Comunicato Stampa


Sosteniamo pienamente le proteste dei monaci buddhisti e del popolo tibetano in atto in queste ore a Lhasa, in Tibet, per il rispetto dei Diritti Umani, delle libertà fondamentali (libertà di parola, di opinione, di assemblea) e per l'autodeterminazione.
Condanniamo duramente la brutale repressione militare cinese che con decine d'arresti, lacrimogeni e l'uso di armi da fuoco (al momento si ha notizia di almeno due morti e di un numero imprecisato di feriti) sta rispondendo alle manifestazioni dei tibetani che si susseguono in questi giorni in tutto il Tibet e nei grandi monasteri di Ganden, Sera e Drepung.
Uno dei maggiori problemi della Repubblica Popolare Cinese è la mancanza di legittimazione del suo governo in Tibet. Come ha appena affermato il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace 1989, da Dharamsala in India, con l'uso della forza delle armi non si otterrà nessuna stabilità duratura.
Oggi è veramente sotto gli occhi di tutti in che modo Pechino si sta preparando alle sue Olimpiadi, tradendo gli ideali olimpici di pace, amicizia, comprensione globale. Infatti in Cina si moltiplicano gli arresti e le torture dei reporter, dei sostenitori dei Diritti Umani, dei loro avvocati, dei dissidenti e sono già stati oscurati quasi tremila siti Internet.
In Tibet la Cina da mezzo secolo sta perseguendo una politica di annientamento dell'identità e cultura tibetane, anche attraverso l'emarginazione linguistica e i massicci trasferimenti di
popolazione cinese (genocidio per diluizione) assieme alla distruzione e al saccheggio del 90 % del patrimonio artistico e architettonico tibetano, all'uso devastante, anche fino alla morte, delle torture fisiche e psichiche sui prigionieri politici, monache e monaci buddhisti, arrestati spesso solo perché in possesso di una foto del Dalai Lama o per aver gridato la loro voglia di indipendenza e la loro lealtà al Dalai Lama.
Del resto il regime autoritario cinese è il più grande stato killer del mondo, con circa 10.000 condanne a morte l'anno (più del 77% delle esecuzioni accertate sul totale mondiale).
La Cina è il principale sostenitore della giunta militare birmana, occupa illegalmente il Tibet, il Turkestan Orientale e la Mongolia Interna, supporta il Sudan nella tragedia del Darfur: in una totale mancanza di etica della politica e dell'economia, nella corsa ai profitti derivanti basilarmente dallo sfruttamento di manodopera a basso costo, si continua a chiudere gli occhi.


FERMIAMO SUBITO IL GENOCIDIO IN TIBET!


IL SILENZIO È SEMPRE COLPEVOLE


Associazione Amici del Tibet
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COMUNICATO STAMPA [



(...)


1. Noi Tibetani condanniamo la brutale repressione dei monaci che hanno solo manifestato per chiedere i diritti di cui non godono. Gli arresti in Tibet per una manifestazione anche pacifica comportano lunghe e disumane torture e la prigione a vita. Chiediamo che siano immediatamente liberati i monaci arrestati.


2. Chiediamo all'ONU e Unione Europea di condannare il Governo di Pechino e di mandare un inviato speciale in Tibet come hanno fatto per la Birmania.


3. Chiediamo alle redazioni dei giornali di mandare i loro giornalisti in Tibet.


4. Protestiamo al COI di non aver fatto nessuna pressione alla Cina per migliorare i Diritti Umani in Cina e di aver favorito il mercato degli sponsor e il regime totalitario. Inoltre chiediamo che siano liberati i prigionieri politici prima dei giochi olimpici.
5. Chiediamo agli individui, ai giornalisti e al mondo libero, civile e democratico di sostenere la lotta ...






ricevo  ed inoltro 


Difendi il Tibet - Sostieni il Dalai Lama FIRMA LA PETIZIONE su:
http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/

Dopo decenni di repressioni, i tibetani chiedono al mondo un cambiamento reale.In questo momento i leader cinesi stanno decidendo se intensificare la violenza o tentare il dialogo.

Tutti noi possiamo influenzare questa decisione critica, che potrebbe determinare il futuro del Tibet e della Cina. La Cina ha a cuore la sua reputazione internazionale, ma è necessario mobilitare il maggior numero di persone in tutto il mondo per ottenere l'attenzione del governo. Il Dalai Lama, leader spirituale tibetano, ha fatto appello alla moderazione e al dialogo: ha bisogno del nostro sostegno.

FIRMA LA PETIZIONE:
http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/

Petizione al Presidente cinese Hu Jintao:

Come cittadini del mondo le chiediamo di esercitare moderazione e rispetto nell'affrontare le proteste in Tibet e di dialogare in modo costruttivo con il Dalai Lama per risolvere la questione Tibetana. Soltanto dialogo e riforme porteranno a una stabilità duratura. Il futuro della Cina e le sue relazioni con il resto del mondo dipendono da uno sviluppo armonioso, dal dialogo e dal rispetto.

Agisci ORA per fermare la violenza!

Gyta









 



concludo con queste due  segnalazioni trovate  sul n g ( news groups  ) it.cultura.antagonista 


 


da   http://nelmezzo.splinder.com/


 


                                             tibet


avviso a chi volesse partecipare giovedì 20 marzo alle 16.30 in piazza della scala a milano, manifestazione per il tibet organizzata da cgl csl uil


CGIL    CISL




e  da    http://nexus7.splinder.com/


 


MANIFESTAZIONI A SOSTEGNO DEL TIBET


MERCOLEDì, 19 MARZO


FIRENZE - dalle 12:00 Consolato cinese (Via della Robbia, 89)


ROMA - ore 16:30 Campo de' Fiori (iniziativa dei Radicali)


VERONA - ore 18:00 Piazza Brà


TORINO - dalle 21 Piazza San Carlo (presidio silenzioso)


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GIOVEDI', 20 MARZO


MILANO -  ore 16:30 Piazza della Scala (iniziativa dei sindacati)


BOLOGNA - ore 18:30 Piazza del Nettuno (iniziativa popolare)


PADOVA - ore 19:00 Palazzo Moroni, via del Municipio 1


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SABATO, 22 MARZO


Cremona - ore 19:00 Piazza Stradivari


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Datevi da fare, se lo sentite, se volete, nelle vostre realtà. Manifestiamo tutti insieme il nostro dissenso ed il nostro sostegno per la causa tibetana, inviando un segnale forte anche al nostro governo.



Proteste di profughi tibetani davanti all'ambasciata cinese a Kathmandu, in Nepal (Prakash Mathema/Afp) 

Non lasciamoli soli, né ora, né quando i riflettori si spegneranno.


Se siete a conoscenza di manifestazioni in altre città italiane, commentate pure questo post e provvederò a diffonderle.


 




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