Lunedì 28 agosto alle ore 18.00 presso l'ufficio turistico a Tempio Pausania, per la rassegna "Incontri con l'autore" ,organizzata dala libreria di massimo dessena Marcello Fois presenterà il suo ultimo libro: Memoria del vuoto, Edizioni Einaudi introducono e presentano Daniele Carbini e Franco Fresi.
Ecco alcune news riguardanti l'ultimo libro riguardante l'autore :
Marcello Fois Foto al lato ) racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati - l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta - e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.
Per chi volesse saperne di più su tale autore trova qui ulteriori news
Ecco un articolo dela nuova sardegna edizione Gallura del 26\08\06
Marcello Fois e la solitudine dei banditi dei banditi
Lo scrittore presenta l’ultimo libro, ritorna il passato della Gallura
TEMPIO.
La memoria può essere un’arma dalla doppia virtù: grave e pneumatica. Grave perché i ricordi, quando riaffiorano, possono pesare come macigni, pneumatica, perché la lunga rimozione può anche averla svuotata, fiaccandola e rendendola inoffensiva. È questa, se si vuole, una delle tante, possibili chiavi di lettura dell’ultimo libro di Marcello Fois, «Memoria del vuoto», che per la rassegna «Incontri con l’autore» sarà presentato a Tempio lunedì 28 agosto. Lo scrittore nuorese incontrerà i lettori galluresi, alle 18, nel salone dell’ufficio turistico comunale. A tenergli compagnia e ad introdurne l’ultimo lavoro saranno Daniele Carbini e Franco Fresi, entrambi scrittori e soci fondatori dell’associazione culturale «Carta Dannata», che, in sinergia con la Libreria Max 88, programma e organizza la serie di incontri letterari.
Edito da Einaudi, il libro di Fois, racconta la vita di uno dei banditi più leggendari della storia della Sardegna: quel Samuele Stocchino che diede più di una gatta da pelare alla polizia del Fascio, costringendo Mussolini ad appioppargli la taglia più alta mai messa sulla testa di un fuorilegge. Scrittore noto in modo particolare per la saga narrativa incentrata sul personaggio di Sebastiano Satta, il poeta detective che viene a capo di intricati casi giudiziari, Fois racconta a suo modo una dimensione della Sardegna che gli è cara e di cui la vita del bandito leggendario, che uno strano e incontrovertibile destino sembrava aver marchiato sin dalla nascita, è la cartina di tornasole. Fois ripercorre la biografia di Stocchino, l’infanzia magicamente tragica precorritrice di un destino già avvertito dal protagonista, la partecipazione alla campagna di Libia, dove impara non solo ad imbracciare un fucile, ma ad uccidere, quindi la Grande guerra, la fuga da Caporetto e l’infelice ritorno al fronte. Dopo la guerra, lo attenderà una vita da spendere nella macchia, un’esistenza clandestina che farà parlare di sé le cronache dei giornali. Niente a che vedere, secondo Camilleri, con la mondanità di un Salvatore rispetto al quale la «disperata solitudine» di Samuele Stocchino racconta realmente di un altro mondo. (g.pu.)
Ecco alcune news riguardanti l'ultimo libro riguardante l'autore :
Marcello Fois Foto al lato ) racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati - l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta - e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.
Per chi volesse saperne di più su tale autore trova qui ulteriori news
Ecco un articolo dela nuova sardegna edizione Gallura del 26\08\06
Marcello Fois e la solitudine dei banditi dei banditi
Lo scrittore presenta l’ultimo libro, ritorna il passato della Gallura
TEMPIO.
La memoria può essere un’arma dalla doppia virtù: grave e pneumatica. Grave perché i ricordi, quando riaffiorano, possono pesare come macigni, pneumatica, perché la lunga rimozione può anche averla svuotata, fiaccandola e rendendola inoffensiva. È questa, se si vuole, una delle tante, possibili chiavi di lettura dell’ultimo libro di Marcello Fois, «Memoria del vuoto», che per la rassegna «Incontri con l’autore» sarà presentato a Tempio lunedì 28 agosto. Lo scrittore nuorese incontrerà i lettori galluresi, alle 18, nel salone dell’ufficio turistico comunale. A tenergli compagnia e ad introdurne l’ultimo lavoro saranno Daniele Carbini e Franco Fresi, entrambi scrittori e soci fondatori dell’associazione culturale «Carta Dannata», che, in sinergia con la Libreria Max 88, programma e organizza la serie di incontri letterari.
Edito da Einaudi, il libro di Fois, racconta la vita di uno dei banditi più leggendari della storia della Sardegna: quel Samuele Stocchino che diede più di una gatta da pelare alla polizia del Fascio, costringendo Mussolini ad appioppargli la taglia più alta mai messa sulla testa di un fuorilegge. Scrittore noto in modo particolare per la saga narrativa incentrata sul personaggio di Sebastiano Satta, il poeta detective che viene a capo di intricati casi giudiziari, Fois racconta a suo modo una dimensione della Sardegna che gli è cara e di cui la vita del bandito leggendario, che uno strano e incontrovertibile destino sembrava aver marchiato sin dalla nascita, è la cartina di tornasole. Fois ripercorre la biografia di Stocchino, l’infanzia magicamente tragica precorritrice di un destino già avvertito dal protagonista, la partecipazione alla campagna di Libia, dove impara non solo ad imbracciare un fucile, ma ad uccidere, quindi la Grande guerra, la fuga da Caporetto e l’infelice ritorno al fronte. Dopo la guerra, lo attenderà una vita da spendere nella macchia, un’esistenza clandestina che farà parlare di sé le cronache dei giornali. Niente a che vedere, secondo Camilleri, con la mondanità di un Salvatore rispetto al quale la «disperata solitudine» di Samuele Stocchino racconta realmente di un altro mondo. (g.pu.)
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