6.8.06

Senza titolo 1395

EMERGENZA LIBANO


Appello internazionale Per un immediato e incondizionato “Cessate il fuoco”


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Oggi, 30 luglio, un altro massacro è stato perpetrato in Libano: più di sessanta civili, fra loro 37 bambini, sono stati uccisi dalle bombe di Israele mentre stavano dormendo nei loro rifugi nel villaggio di Qana. Sono morti non molto lontano dalla tomba collettiva che contiene i corpi di 106 civili che sono stati bruciati da un precedente attacco israeliano nell’aprile del 1996, dentro un riparo fornito da un battaglione dell’ONU.

Reagendo a queste terribili notizie, 'unica decisione sensata che deve essere presa immediatamente è quella di un cessate il fuoco.

Un cessate il fuoco permetterebbe al soccorso umanitario di raggiungere le vittime innocenti, di dare sepoltura ai cadaveri invece di lasciarli mangiare dai cani, e di negoziare e finalmente risolvere tutti i problemi di fondo. Più vittime possono produrre soltanto più odio.

Negli ultimi giorni, al Libano è stato promesso dall'UE, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti aiuto nella ricostruzione delle infrastrutture e come sussidio umanitario per aiutare gli ottocento mila profughi interni, insieme a "corridoi umanitari", ma bruscamente si sono fermati di fronte alla richiesta di un cessate il fuoco, cosa che ha incoraggiato Israele a continuare con la sua "missione" di fare rispettare unilateralmente la risoluzione che chiede il disarmo di Hezbollah. Con la stessa logica, Hezbollah ha potuto argomentare che ha la missione di fare rispettare le molte risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU che richiedono a Israele di ritirarsi dai territori palestinesi occupati ed applicare il diritto al ritorno dei rifugiati palestinese.

Il 27 luglio, il Ministro israeliano della giustizia Haim Ramon ha detto che Israele aveva dato ampio tempo ai civili perché lasciassero il Libano del sud. "Tutti quelli ora nel Libano del sud sono terroristi che sono collegati in qualche modo a Hezbollah", ha detto, secondo la BBC. La stessa strategia è adesso utilizzata nella Striscia di Gaza dove si chiede ai campi profughi e alle aree vicine di lasciare le proprie abitazioni. Questo rappresenta una punizione collettiva inflitta a intere popolazioni.

L’escalation di violenza in Libano non può essere risolta unilateralmente sulla base di un’auto-proclamata giustizia da alcun parte. La pace è negoziata fra nemici, non con amici. Ed il primo passo di qualunque trattativa è un cessate il fuoco. Oppure si pensa che ogni bambino debba morire per evitare che diventi un " terrorista"?

Un anno fa, il Primo Ministro britannico ha sostenuto la causa di includere nel mandato dell’ONU la "responsabilità di proteggere le popolazioni da genocidi, crimini di guerra, pulizia etnica e crimini contro l’umanità". Finora ONU, Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito sono venuti meno alla loro responsabilità di proteggere i bambini libanesi e palestinesi. E persino a quella di condannare chiaramente questi atti criminali.

La società civile internazionale ed i movimenti sociali stanno alzando la loro voce e si stanno mobilitando nel mondo intero per esprimere non soltanto la loro indefettibile solidarietà con la popolazione libanese, ma anche per costruire una enorme barriera internazionale contro la guerra globale di ricolonizzazione del mondo.
Noi richiediamo:
- un cessate il fuoco immediato ed incondizionato, nel Libano così come nei territori occupati palestinesi!
- lo stabilimento di una piena sovranità nel Libano ed i diritti nazionali per la gente palestinese!
- nessuna forza NATO sul territorio libanese!

Sosteniamo la convocazione da parte della delegazione internazionale di solidarietà in Libano di una giornata internazionale di protesta e solidarietà il 12 agosto.

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