Gian Paolo Ghisetti
E dopo il cupo inverno,
innevato, ma ormai stanco,
arrivò la primavera,
stagione lieve e dolce
come l’ armonioso suono di violino.
Ritmo, diverse volte impalpabile,
altre, quasi tangibile
come il tocco leggero di un bacio.
Con l’arrivo delle rondini
tornasti tu amore.
Cantasti per me le melodie più tenere.
Mi accarezzasti come piuma
che si posa delicata sul dorso di mano.
Copristi le mie carni di tenere carezze,
di morbidi sguardi.
Non fu ironia
la mia incapacità d’amare
resti di altri tuoi amori finiti.
La mia certezza non eri più tu.
Silvana Bilardi
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