Ieri dei ( è a dir poco ) criminali hanno buttato dal finestrino , per poi vigliaccamente come si è soliti in questi casi fuggire , un cucciolo ( foto a sinistra ) . Vista la mia incazzatura nonostante il cane sia stato salvato e gli autori denunciati da dei turisti spagnoli appne a sbarcati ad Alghero , preferisco , piuttosto che impappinarmi nel raccontare la vicenda , lasciare che a farla sia l'articolo della nuova sardegna ( il più letto fra i quotidiani con le sue 5 edizioni dei tre --- l'unione sarda , e le due del giiornale di sardegna --- ) del 19\08\2006
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SASSARI
Non si sono neanche fermati per scaricarlo sul ciglio della strada. Hanno preferito lanciarlo direttamente dal finestrino, con l’auto in corsa. Il cane, un cucciolone di cinque mesi, è rotolato per alcuni metri sull’asfalto. Una scena incredibile a cui ha assistito una coppia di spagnoli a bordo di un’altra auto. I due hanno recuperato il cane e sono andati direttamente in questura per raccontare quanto accaduto.
L’episodio è avvenuto giovedì sera, poco dopo le 23, nel primo tratto della superstrada che da Alghero porta a Sassari. I turisti spagnoli, due giovani sui 35 anni, che erano appena sbarcati all’aeroporto di Fertilia con un volo Ryanair, viaggiavano a bordo di un’auto presa a noleggio. Quando hanno visto la povera bestia volare dal finestrino, non hanno esitato un attimo per fermarsi a soccorrerla. Illuminando il ciglio della strada con i fari dell’auto, la coppia si è avvicinata al cucciolo temendo il peggio. Ma il piccolo, un bell’incrocio di Labrador color nocciola, era sano e salvo. Una bella fortuna, visto il modo in cui è stato «abbandonato» dai padroni. «Lucky Pablo», con quale altro nome potevano battezzarlo i due spagnoli? Meno fortuna, molto probabilmente, avranno gli ex proprietari del cucciolo. I turisti, infatti, hanno fatto in tempo a segnare alcuni numeri della targa dell’auto sulla quale viaggiava il cane, e hanno riconosciuto anche il modello.
Dopo avere caricato in macchina Lucky, gli spagnoli si sono diretti a Sassari e hanno raggiunto la questura per denunciare l’episodio. Un racconto complicato dal fatto che il turista che ha parlato con i poliziotti non capiva l’italiano. A gesti e con qualche disegno, il giovane è riuscito a spiegare come si sono svolti i fatti.
Dalla questura è stato chiamato il veterinario di turno della Asl, Stefano Grassi, che ha visitato il cucciolo (non ha avuto bisogno di cure) e l’ha poi affidato alla guardia zoofila della Lida, Costantino Delrio. Lucky Pablo è stato subito trasferito nel canile dell’associazione di difesa degli animali, a Caniga, dove attenderà un nuovo padrone.
Sul grave episodio di maltrattamento degli animali sta indagando la squadra volante della polizia, guidata dal dirigente Giusy Stellino.
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Sono d'accordo con quanto dice l'analisi ( sempre sullo stesso quotidiano ) di Antonello palmas sul fenomeno degli animali : << Il vero animale spesso è l’uomo >> e quando propone ; << Anche noi volontari possiamo dare una mano, ad esempio segnalando delle studentesse che per fare qualche soldo fanno (e molto bene) le dog-sitter. Devo dire che, nonostante le apparenze, c’è più sensibilità da parte di chi non ti aspetti, da chi ha problemi personali anche grossi”.>> .
Ora poichè la nuova sardegna ---- di cui ho la password di mio zio ----e l'unione ( eccetto i giornale di sardegna ) sono a pagamento . riporto qui l'articolo citato prima .
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Coccolati (anche troppo) ed erroneamente trattati da bambini quando rappresentano un regalo per gli ancora più viziati cuccioli d’uomo. Seviziati e nella migliore delle ipotesi abbandonati quando diventano un peso, limitando la libertà dei loro proprietari. Che sempre più spesso non esitano a libersi degli «animali da compagnia», nonostante gli spot pubblicitari con testimonial famosi e messaggi anche forti (”il vero animale sei tu”) e una coscienza civile sempre più diffusa. Solo in apparenza, a quanto sembra. L’auspicato inasprimento delle sanzioni penali, a sentire i volontari delle associazioni animaliste, non avrebbe prodotto i risultati sperati. Gli abbandoni e le violenze proseguono senza sosta e nonostante certi episodi avvengano tutto l’anno (e non soprattutto d’estate) negli ultimi mesi viene segnalato un aumento dei casi. “Sì, è un periodo tremendo, una cosa mai vista - spiega il presidente della Lida di Sassari, Maria Carboni -; siamo chiamati di continuo da poliziotti di quartiere e semplici cittadini che ci segnalano ogni genere di fatti. Tra quelli più recenti: alcuni cagnetti appena nati sono stati picchiati; un tossico nella zona del Sert ha ridotto in brutte condizioni il suo cane perché lo seguiva... E’ un meticcio che ora è con noi. Al centro storico un cane tenuto costantemente chiuso e alla catena è stato tolto al possessore. E poi gli abbandoni, tantissimi. In pochi giorni una trentina soltanto quelli segnalati alla nostra associazione”. E se aggiungiamo quelli degli altri enti che si occupano di proteggere gli animali, come a Sassari fanno Qua la Zampa e Amico Cane, e quelli di cui non si saprà mai niente, i numeri sono certamente preoccupanti e fanno pensare che sia vero ciò che segnalano molti turisti, stupiti soprattutto dalla grande presenza di randagi nelle strade e nelle campagne rispetto ad altre zone d’Italia: in Sardegna l’attenzione per le condizioni di vita degli animali è da Terzo Mondo. E’ un problema culturale, ma anche di organizzazione e reale volontà di risolvere il problema.
Le tecniche messe in atto da chi vuole disfarsi di Fido sono le più disparate e vigliacche nei confronti non solo dell’animale, ma anche di chi non se la sente di voltare la faccia dall’altra parte in presenza di un animale che chiede aiuto. E proprio su questo fanno leva i nostri ”eroi”. C’è il classico abbandono sulla strada: una breve sosta (a volte nemmeno quella), uno sportello che si apre e buona fortuna. Sempre più spesso i cani non più desiderati vengono legati ai cancelli dei canili delle associazioni di volontari, tutti disperatamente strapieni. Ma c’è addirittura chi, infischiandosene delle conseguenze, getta i cuccioli (a volte con le mamme) in terreni dove sono presenti altri cani che spesso, non accettando l’intrusione, li fanno a pezzi. C’è poi il sistema della scatola di cartone, a volte chiusa ermeticamente e lasciata anche per tutto il giorno sotto il sole, a volte fuori dei cancelli delle associazioni o di privati. A volte nella zona dei cassonetti della nettezza urbana. A volte dentro gli stessi. Ci sono finite cucciolate intere.
“L’estate sembra far impazzire la gente - dice Maria Carboni -, almeno quella senza coscienza. Perché se ci tieni una soluzione la trovi, quando devi partire. Anche noi volontari possiamo dare una mano, ad esempio segnalando delle studentesse che per fare qualche soldo fanno (e molto bene) le dog-sitter. Devo dire che, nonostante le apparenze, c’è più sensibilità da parte di chi non ti aspetti, da chi ha problemi personali anche grossi”.
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Proprio in virtù di questi fatti ho fatto un sogno , forse ispirato o consegente alla lettura fatta prima di coricarmi della storia la rivolta dele macchine " n° 106 di Dylan Dog ( vedere foto a sinistra e qui per la trama in cui pero a ribbellarsi non erano, come avviene nella storia in questione le macchine , ma i cani ed i gatti che gettavano dal finestrino o facevano a quelle persone ( se tali si posso chiamare ) le stesse cose che quotidianamente subiscono talvolta anche nell'indiffeenza generale .
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SASSARI
Non si sono neanche fermati per scaricarlo sul ciglio della strada. Hanno preferito lanciarlo direttamente dal finestrino, con l’auto in corsa. Il cane, un cucciolone di cinque mesi, è rotolato per alcuni metri sull’asfalto. Una scena incredibile a cui ha assistito una coppia di spagnoli a bordo di un’altra auto. I due hanno recuperato il cane e sono andati direttamente in questura per raccontare quanto accaduto.
L’episodio è avvenuto giovedì sera, poco dopo le 23, nel primo tratto della superstrada che da Alghero porta a Sassari. I turisti spagnoli, due giovani sui 35 anni, che erano appena sbarcati all’aeroporto di Fertilia con un volo Ryanair, viaggiavano a bordo di un’auto presa a noleggio. Quando hanno visto la povera bestia volare dal finestrino, non hanno esitato un attimo per fermarsi a soccorrerla. Illuminando il ciglio della strada con i fari dell’auto, la coppia si è avvicinata al cucciolo temendo il peggio. Ma il piccolo, un bell’incrocio di Labrador color nocciola, era sano e salvo. Una bella fortuna, visto il modo in cui è stato «abbandonato» dai padroni. «Lucky Pablo», con quale altro nome potevano battezzarlo i due spagnoli? Meno fortuna, molto probabilmente, avranno gli ex proprietari del cucciolo. I turisti, infatti, hanno fatto in tempo a segnare alcuni numeri della targa dell’auto sulla quale viaggiava il cane, e hanno riconosciuto anche il modello.
Dopo avere caricato in macchina Lucky, gli spagnoli si sono diretti a Sassari e hanno raggiunto la questura per denunciare l’episodio. Un racconto complicato dal fatto che il turista che ha parlato con i poliziotti non capiva l’italiano. A gesti e con qualche disegno, il giovane è riuscito a spiegare come si sono svolti i fatti.
Dalla questura è stato chiamato il veterinario di turno della Asl, Stefano Grassi, che ha visitato il cucciolo (non ha avuto bisogno di cure) e l’ha poi affidato alla guardia zoofila della Lida, Costantino Delrio. Lucky Pablo è stato subito trasferito nel canile dell’associazione di difesa degli animali, a Caniga, dove attenderà un nuovo padrone.
Sul grave episodio di maltrattamento degli animali sta indagando la squadra volante della polizia, guidata dal dirigente Giusy Stellino.
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Sono d'accordo con quanto dice l'analisi ( sempre sullo stesso quotidiano ) di Antonello palmas sul fenomeno degli animali : << Il vero animale spesso è l’uomo >> e quando propone ; << Anche noi volontari possiamo dare una mano, ad esempio segnalando delle studentesse che per fare qualche soldo fanno (e molto bene) le dog-sitter. Devo dire che, nonostante le apparenze, c’è più sensibilità da parte di chi non ti aspetti, da chi ha problemi personali anche grossi”.>> .
Ora poichè la nuova sardegna ---- di cui ho la password di mio zio ----e l'unione ( eccetto i giornale di sardegna ) sono a pagamento . riporto qui l'articolo citato prima .
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Coccolati (anche troppo) ed erroneamente trattati da bambini quando rappresentano un regalo per gli ancora più viziati cuccioli d’uomo. Seviziati e nella migliore delle ipotesi abbandonati quando diventano un peso, limitando la libertà dei loro proprietari. Che sempre più spesso non esitano a libersi degli «animali da compagnia», nonostante gli spot pubblicitari con testimonial famosi e messaggi anche forti (”il vero animale sei tu”) e una coscienza civile sempre più diffusa. Solo in apparenza, a quanto sembra. L’auspicato inasprimento delle sanzioni penali, a sentire i volontari delle associazioni animaliste, non avrebbe prodotto i risultati sperati. Gli abbandoni e le violenze proseguono senza sosta e nonostante certi episodi avvengano tutto l’anno (e non soprattutto d’estate) negli ultimi mesi viene segnalato un aumento dei casi. “Sì, è un periodo tremendo, una cosa mai vista - spiega il presidente della Lida di Sassari, Maria Carboni -; siamo chiamati di continuo da poliziotti di quartiere e semplici cittadini che ci segnalano ogni genere di fatti. Tra quelli più recenti: alcuni cagnetti appena nati sono stati picchiati; un tossico nella zona del Sert ha ridotto in brutte condizioni il suo cane perché lo seguiva... E’ un meticcio che ora è con noi. Al centro storico un cane tenuto costantemente chiuso e alla catena è stato tolto al possessore. E poi gli abbandoni, tantissimi. In pochi giorni una trentina soltanto quelli segnalati alla nostra associazione”. E se aggiungiamo quelli degli altri enti che si occupano di proteggere gli animali, come a Sassari fanno Qua la Zampa e Amico Cane, e quelli di cui non si saprà mai niente, i numeri sono certamente preoccupanti e fanno pensare che sia vero ciò che segnalano molti turisti, stupiti soprattutto dalla grande presenza di randagi nelle strade e nelle campagne rispetto ad altre zone d’Italia: in Sardegna l’attenzione per le condizioni di vita degli animali è da Terzo Mondo. E’ un problema culturale, ma anche di organizzazione e reale volontà di risolvere il problema.
Le tecniche messe in atto da chi vuole disfarsi di Fido sono le più disparate e vigliacche nei confronti non solo dell’animale, ma anche di chi non se la sente di voltare la faccia dall’altra parte in presenza di un animale che chiede aiuto. E proprio su questo fanno leva i nostri ”eroi”. C’è il classico abbandono sulla strada: una breve sosta (a volte nemmeno quella), uno sportello che si apre e buona fortuna. Sempre più spesso i cani non più desiderati vengono legati ai cancelli dei canili delle associazioni di volontari, tutti disperatamente strapieni. Ma c’è addirittura chi, infischiandosene delle conseguenze, getta i cuccioli (a volte con le mamme) in terreni dove sono presenti altri cani che spesso, non accettando l’intrusione, li fanno a pezzi. C’è poi il sistema della scatola di cartone, a volte chiusa ermeticamente e lasciata anche per tutto il giorno sotto il sole, a volte fuori dei cancelli delle associazioni o di privati. A volte nella zona dei cassonetti della nettezza urbana. A volte dentro gli stessi. Ci sono finite cucciolate intere.
“L’estate sembra far impazzire la gente - dice Maria Carboni -, almeno quella senza coscienza. Perché se ci tieni una soluzione la trovi, quando devi partire. Anche noi volontari possiamo dare una mano, ad esempio segnalando delle studentesse che per fare qualche soldo fanno (e molto bene) le dog-sitter. Devo dire che, nonostante le apparenze, c’è più sensibilità da parte di chi non ti aspetti, da chi ha problemi personali anche grossi”.
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Proprio in virtù di questi fatti ho fatto un sogno , forse ispirato o consegente alla lettura fatta prima di coricarmi della storia la rivolta dele macchine " n° 106 di Dylan Dog ( vedere foto a sinistra e qui per la trama in cui pero a ribbellarsi non erano, come avviene nella storia in questione le macchine , ma i cani ed i gatti che gettavano dal finestrino o facevano a quelle persone ( se tali si posso chiamare ) le stesse cose che quotidianamente subiscono talvolta anche nell'indiffeenza generale .
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