5.10.18

SOTTO IL CIELO DI PALAU Un fiore per la moglie all'alba in cimitero, ogni giorno: l'amore infinito di nonno Paolino

Sembrerà una storia banale , strampalata , ma chi siamo noi per stabilire se tale storia ( una simile aquesta che racconto oggi sucesse a tempio pausania il mio paese ) . Ciascuno di noi fin quando non danneggia ed insulta l'altro ( vedere episodio successomi di recente con i genitori di ****** )  non  fa niente  di  male .  Infatti  
  
Roberta Bellaccini
23 settembre alle ore 17:12essi, sia dalle istituzioni che dai familiari. Non è una critica a nessuno. E' solo una constatazione. Eppure il culto dei morti, in modi differenti, fa parte di tutte le culture del mondo. E anche della nostra. A me piacciono molto gli usi un po' pagani, di origine precolombiana, dei latinoamericani che nel "Dia de muertos" si recano nei cimiteri, mangiano e bevono sulle tombe dei loro familiari. Noi ci siamo sempre più americanizzati e abbiamo così ereditato Halloween... Eppure anche da noi una volta esistevano simili feste. Il culto dei morti, che si sia credenti oppure no, forse fa più bene a noi viventi che ai morti. In quel momento li ricordiamo, parliamo con loro, possiamo anche litigare e scherzare con loro oppure portar loro un dono.


Ma ora basta non divaghiamo e veniamo alla storia in questione presa sia a https://www.youtg.net/ più precisamente da qui  ed   dall'account   facebook   di  Luciano Verre 
PALAU ( sassari  )
  Un amore che va oltre il tempo e oltre la morte. Lui, nonno Paolino (così lo chiamano tutti a Palau), che ogni giorno dalla scomparsa di sua moglie Stefania, va al cimitero, le porta un fiore e parla con lei. Le racconta tutto, gioie e dolori, a volte con le lacrime agli occhi, altre volte con il sorriso. È la storia raccontata da Luciano Verre su Facebook: il protagonista è un "simpatico supersettantenne brizzolato", ormai conosciuto nel paese. Sua moglie è scomparsa nel 2015 per un brutto male, "da allora non manca a un solo appuntamento con lei, anche per tre o quattro ore". Così la sua storia commuove il web: "Questo accade tutti i giorni, sia che splenda il sole o spiri il vento di maestrale dell'Arcipelago, Nonno Paulino è sempre lì, seduto davanti al loculo e fissa la moglie
nonno-paolino. I palaesi (e anche i turisti che si recano al cimitero per salutare un parente scomparso) lo osservano, lo ammirano, lo salutano: "Un grande amore che bello", commentano. E Nonno Paolino spiega: "Ho acquistato la piccola tomba, o loculo, accanto alla sua, vede? E' vuota e lì ci sarò io quando toccherà a me raggiungerla, così saremo vicini anche dopo la morte e ho anche in mente di far abbattere la piccola parete interna che divide i due loculi così staremo ancora più vicini e potremo darci la mano e stringerci forte come quando eravamo insieme in questa vita, ma sarà bella anche la nostra vita dopo la morte, non ci lasceremo mai". 
Econdo Luciano Verre 
L'AMORE CHE NON FINISCE MAI  E CONTINUA OLTRE LA MORTE. NONNO PAOLINO, TUTTE LE MATTINE  CHE IL BUON DIO HA MESSO SULLA  TERRA SI INCAMMINA VERSO IL   PICCOLO CIMITERO DI PALAU NEL  NORD SARDEGNA E UNA VOLTA  ARRIVATO SIEDE DAVANTI ALLA  TOMBA DELLA MOGLIE STEFANIA E  PREGA, PARLA CON LEI, LE REGALA
UN FIORE ED E' FELICE QUANDO  SPUNTA UNA LACRIMA. PERCHE', COME  DICEVA PAPA WOJTYLA, "LE LACRIME   SONO I FIORI DELL'ANIMA". E' DAVVERO  MERAVIGLIOSA LA STORIA D'AMORE   LUNGA QUASI 60 ANNI TRA NONNO   PAULINO E LA SUA SPOSA STEFANIA. ECCOLA, LEGGIAMOLA INSIEME.
E' da poco spuntata l'alba e i cancelli sono stati appena aperti al pubblico quando Nonno Paolino Altana (un simpatico supersettantenne dai capelli brizzolati) entra nel piccolo cimitero di Palau nel Nord Sardegna, di fronte al mare dell'Arcipelago di La Maddalena.Si fa il segno della croce, cammina pochi metri ed eccolo davanti alla piccola tomba della moglie Stefania Asole scomparsa nel 2015, un grande amore durato esattamente 56 anni, ma aggiungendo gli anni del fidanzamento supera i 60 anni. Una vita insieme nella gioia e nel dolore, tre figli e due adorati nipoti che lasciano tenere dediche per la nonna sul marmo del loculo.Dalla scomparsa della sua amata Stefania, Nonno Paolino non è mancato mai (e sono passati quasi 4 anni) a un solo appuntamento con la moglie. Due, tre, anche quattro ore con lei, a parlarsi, a confidarsi, anche a sorridere perché l'amore continua oltre la morte.Questo accade tutti i giorni, sia che splenda il sole o spiri il vento di maestrale dell'Arcipelago, Nonno Paulino è sempre lì, seduto davanti al loculo e fissa la moglie.I palaesi (e anche i turisti che si recano al cimitero per salutare un parente scomparso) lo osservano, lo ammirano, lo salutano: "Un grande amore che bello", commentano.Lui risponde a tutti, poi torna a dialogare con la sua Stefania. Le confida tutto, non le nasconde nulla, proprio come quando lei c'era. E a noi confida: "Qualche volta lei mi "sgrida", sei in ritardo oggi mi dice, dove sei stato? Allora le spiego che sono stato a prendere i fiori per lei e lei mi risponde che lo sa bene, che lei vede tutto dal cielo, ma lo fa per scherzare come facevamo spesso a casa quando era in vita".Poi Nonno Paolino si rabbuia, abbassa lo sguardo e aggiunge: "Un brutto male me l'ha portata via, terribile, terribile e... da quel giorno io vivo per lei, nel suo ricordo, osservandola seduto su questa panca. Lei per me ha fatto cose grandiose, belle, mille e mille volte mi ha dimostrato il suo grande amore".Ce ne racconti una, una soltanto, gli chiediamo. E gli occhi di Nonno Paolino si riempiono di lacrime (i fiori dell'anima di Papa Wojtyla), ma è felice di raccontare perché sente che la sua Stefania è lì a pochi passi da noi e lo sta ascoltando, approva, e continua: "Quando guidavo i camion ho avuto un brutto incidente, bruttissimo, ho avuto una gamba spezzata, in fin di vita mi hanno trasportato in un ospedale di Sassari dove sono rimasto molti mesi. Ma la mia Stefania, tutti i giorni, tutte le mattine all'alba partiva da Palau in treno o in pullman e veniva da me, rimaneva con me tutto il giorno, mi confortava, mi rassicurava, mai è mancata una volta e... e questo è amore mi creda e non mi faceva mancare l'affetto dei figli, i saluti dei familiari e dei palaesi"."Sono guarito" continua commosso Nonno Paolino "grazie al suo amore e dunque che cosa vuole che sia, a confronto, quello che io ora faccio per lei venendo a salutarla al cimitero? Ma ho in mente qualcosa di ancora più grande per ringraziarla per tutto l'amore che mi ha dato".Vuole confidarcelo? "Sì, ho acquistato la piccola tomba, o loculo, accanto alla sua, vede? E' vuota e lì ci sarò io quando toccherà a me raggiungerla, così saremo vicini anche dopo la morte e ho anche in mente di far abbattere la piccola parete interna che divide i due loculi così staremo ancora più vicini e potremo darci la mano e stringerci forte come quando eravamo insieme in questa vita, ma sarà bella anche la nostra vita dopo la morte, non ci lasceremo mai".Se questo non è amore... grande Nonno Paolino, ora sopra il cielo di Palau piange anche la sua Stefania. W Nonno Paolino e W l'amore quando è così bello e sincero.
NELLE FOTO - Ecco Nonno Paolino appena arrivato nel piccolo cimitero di Palau, in Sardegna, di fronte all'Arcipelago di La Maddalena: siede sulla panchina e osserva la piccola tomba della moglie Stefania scomparsa per un brutto male nel 2015. Non manca mai di portare un fiore fresco, una rosa o un crisantemo, una margherita, una pianta che piaceva alla sua Stefania, un piccolo giardino sempre verde, sempre curato, perché questo detta il suo cuore. Poi prega e dialoga con lei. Infine dopo alcune ore saluta la moglie, un bacetto sulla foto e torna a casa. E questo accade tutti i giorni da circa quattro anni. Davvero un grande amore che ha commosso tutti.
 

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