riordinando i giornali per la diferenziata ho trovato che nei giorni scorsi c'è stata la conclusione della vicenda processuale della professoressa di Prato che ha avuto un figlio da un suo alunno 14enne. La vicenda ha suscitato molto scalpore in Italia e ha avuto una vasta copertura mediatica. La donna è stata condannata a sei anni di carcere per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore
I giornali ed i media parlano anche della reazione del marito per le reazioni " non violente " nei confronti ella moglie e del ragazzo minorenne . Il marito della donna, come riportato da Internapoli.it e Fanpage.it, ha dichiarato di voler crescere il bambino come se fosse suo . Infatti a Vanityfarair ha dichiarato : «Non mi piace passare per quello che non ha colpe, in passato avevo commesso errori anche io. Abbiamo parlato dopo lo scandalo, come si fa fra persone civili. Tutto si può salvare se si analizza. Stiamo insieme sin da giovani, ne abbiamo passate tante».Uno di quei pochi uomini che , non a parole , a saputo mettere in pratica il perdono ed la comprensione , è riuscito lucidamente senza farsi trasportare dall'odio ed dal rancore la situazione anche analizzandosi senza scaricare tutto su di lei ed a mettere da parte la sua mascolinità e il suo orgoglio ferito .Un altro l'avrebbe lasciati al loro destino ( nei migliori dei casi ) oppure insultata ed stalkerizzata se non addirittura uccisa\i ( nel peggiore dei casi ) . Un uomo cosa , rara parlo per esperienza personale , che mette da parte il suo orgoglio ferito da un tradimento .Molto saggia la ecisoe : « Molti pensavano che avrei lasciato mia moglie, ma il nostro rapporto, invece, si è rafforzato. Tutto si può salvare se si analizza. Stiamo insieme sin da giovani, ne abbiamo passate tante», spiega il marito della donna pratese al Corriere della Sera. Egli dovrà badare da solo a due bambini, il quindicenne di cui è padre biologico e il bambino di 5 anni di cui ha rivendicato la paternità. «Ma per me non esiste differenza, sono i miei figli», precisa immediatamente.
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