23.1.15

polemichè inutili sul vagone ferroviario in piazza casterllo a torino smorzate da ministro dei beni culturali Franceschini







Leggo oggi sulla pagina culturale ( la famosa pagina 160 ) dell 'ex televideo rai ora http://www.servizitelevideo.rai.it/ questa news

Il ministro dei Beni Culturali France- schini interviene sulla polemica nata per un vagone ferroviario collocato in Piazza Castello, a Torino, in occasione della mostra dedicata a Primo Levi. "Il significato simbolico e morale di un vagone piombato a memoria della de- portazione nei lager nazisti e del viaggio di Primo Levi è superiore mille volte a qualsiasi valutazione burocra- tica", dice Franceschini. Il soprintendente dei Beni architetto- nici del Piemonte,Rinaldi, lo aveva de- finito "un baraccone", concedendo di e- sporlo solo 15 Giorni."Serve a ricorda- re lo sterminio di 6 milioni di perso- ne",aveva replicato il sindaco Fassino.



Ora sono andato a cercami la notizia in questione   con google  è  trovato   l'origine dele polemiche .
  Da torino repubblica  del 21\1\2015



Omaggio a Primo Levi, ma il soprintendente "boccia" il vagone dei deportati

Collocato in piazza Castello su un angolo di Palazzo Madama, per il funzionario Rinaldi è "ingombrante", "estraneo alla piazza" e interferisce con la prospettiva


Fa discutere, prima ancora della sua inaugurazione prevista per questa sera, l'allestimento della mostra "I mondi di Primo Levi" ospitata da Palazzo Madama, in piazza Castello. Il vagone merci proveniente dal Museo Ferroviario che, sull'angolo del palazzo, farà da "sentinella" alla mostra simboleggiando i vagoni piombati della deportazione verso i lager nazisti, non piace al sovrintendente Luca Rinaldi. Che ha preso carta e penna e ha scritto al Comune di Torino lamentando una "collocazione ingombrante che risulta del tutto estranea alla piazza e interferisce con l'asse prospettico della città storica".



  dalla discalia  delle foto 
E' stato scoperto con una cerimonia suggestiva, nel buio di piazza Castello, il vagone simbolo dei viaggi della deportazione che apre davanti a Palazzo Madama la mostra dedicata a Primo Levi. Un simbolo contestato dal sovrintendente Luca Rinaldi che, sostenendo la sua estraneità al contesto della piazza e la sua caratteristica "ingombrante", ha scritto al Comune per manifestare la sua contrarietà a questa collocazione. Il vagone, che avrebbe dovuto restare fino alla fine della mostra (allestita sino ad aprile), sarà perciò rimosso tra un paio di settimane.
(Foto Francesco Del Bo)

le   altre le  trovate  qui nella  galeria  fotografica


Un'iniziativa che non ha mancato di destare qualche perplessità, visto che la piazza aulica ha di recente ospitato palchi per manifestazioni di ogni genere, il monumentale (ma assai deteriorato) Calendario dell'avvento di Luzzati, un gigantesco albero di Natale, chioschi e pagode per
kermesse ed eventi sportivi. Perplessità ma, almeno per il momento, nessuna polemica: gli organizzatori della mostra hanno accettato di esporre il vagone soltanto per un paio di settimane.In serata è arrivato un lapidario e sarcastico tweet

del consigliere comunale radicale Silvio Viale, eletto nelle liste del Pd, che ha scritto: "Vagone #PrimoLevi #Torino. Anche Auschwitz interferisce con asse prospettico del novecento".

Ora mi chiedo ma   che  ...  è  mai  possinbile   che     anche davant a tali eventi  commemorativi  (  coerenti o ipocriti  , sentii o forzati che siano  ne  ho parlato in un  precedente :   27  gennaio  Giorno della memoria  o giorno dell'ipocrisia  ?  io  ricordo  lo stesso  perchè ...      e  nn mi sembra il caso di ritornarci )  come quelli  del 27  genmnaio  sidobbiamo  fare la solita classsica polemica  all'italiana  cioè   fai del bene  e ti tirano le pietre    proprio come una famosa  canzone degli anni 60\70



Ma se  invece di  fare, lo dice  uno molto polemico,  polemiche inutili ed  sterili   su  una esposizione  ( bella o brutta  che sia   il  giudizio  è facoltativo  )  momentanea  perchè    vi concentrate  , non solo il 27  gennaio  o il 10 febbraio   , fate  anzi meglio intervenite   di più dal punto di vista   culturale  con iniziative  ed attiu  volti a far capire  alle  nuove generazioni o   ai  coloro che lo hanno dimenticato o  vogliono dimenticare  le motivazioni \  le  origini di tali abberranti eventi  che ancora oggi continuano a fare proseliti perchè portate avanti da alcuni vostri  colleghi. Perchè

e  qui  concludo  non sapendo  più cosa dire   , ma sopratutto  perchè  gli occhi stanno iniziando a lacrimare 

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