rosicate , incrocio fra culture occidentale e islamica , virologi da salotto

 Ricapitolando.

Nei giorni scorsi Paola Egonu ha trascinato le azzurre alla vittoria degli Europei mettendo giù 29 punti e una prestazione mostruosa, proprio nel momento più importante.E, alla fine, è stata premiata come MVP, migliore giocatrice dell’intero torneo.Ora è più chiaro perché la chiamano la pallavolista più forte al mondo? Alla faccia di chi diceva che non era degna di portare la bandiera olimpica. Alla
faccia delle critiche ingiuste, dei mestatori d’odio, di chi parla senza sapere, delle tante, troppe, cattiverie.
Adinolfi all’alba dei giochi olimpici si era espresso in maniera molto dura sulla decisione di scegliere come porta bandiera della delegazione azzurra Paola Egonu. Per lui era una questione sportiva, a molti era parsa una polemica legata al colore della pelle. E così all’indomani del successo europeo delle azzurre Adinolfi  dic e la  siua  .....  e gloi risponde  asfandandolo  un grandissimo  giocatore   della nazionale  ( e non   
 solo  ) maschile    di  pallavolo  il Russi  naturalizzato italiano  ivan Zaytsev  




Unione  sarda  06 settembre 2021 alle 15:37 aggiornato il 06 settembre 2021 alle 15:42

La cultura sarda e musulmana unite in un abito presentato all’Evening Dresses Show

La mise reinterpreta il velo islamico con quello delle vedove di Orgosolo


l'abito (foto Ufficio stampa)



Anche un’azienda sarda alla terza edizione di Evening Dresses Show, l’evento di moda per abiti da sera che si è tenuto dal primo al 3 settembre a Salerno nella stazione marittima “Zaha Hadid”.Novità di quest’anno è stata la modest fashion, ossia una linea interamente dedicata alle donne musulmane. Una scelta apprezzata sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori, con 32 delle aziende di abbigliamento che hanno realizzato almeno un outfit in linea con la modest fashion.
Dalla Sardegna Anna Mattarocci, stilista cagliaritana, ha presentato una mise che unisce Isola e Islam: un abito dedicato alle donne musulmane, con il velo islamico interpretato con la foggia delle vedove di Orgosolo. Due culture unite sotto il segno dell’eleganza.
"Abbiamo lanciato un ponte per unire la nostra cultura a quella araba, in un periodo molto particolare per entrambe. Creare nuovi sbocchi commerciali, affacciarsi su mercati internazionali come quello del mondo arabo, ma non solo, può essere veramente la svolta per le tantissime aziende di qualità che si trovano nel sud Italia. Noi vogliamo essere al loro fianco”, ha tenuto a precisare Michela Zio, direttrice artistica di EDS.
L’Italian Muslim Wear è stata apprezzatissima anche dalla tiktoker e influencer Tasnim Ali, giovane musulmana nata e cresciuta in Italia ma di origini egiziane, ospite dell’evento: “Penso sia l’inizio di un grande processo di integrazione e inclusione, anche per la moda italiana. Sono certa che ci saranno anche clamorosi effetti dal punto di vista commerciale visto che le donne arabe e musulmane non aspettavano altro che indossare un abito Made in Italy”, ha dichiarato.
Tutto l’evento è stato studiato e organizzato dall’associazione IFTA con il sostegno di ICE, l’Agenzia governativa per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’ambito del Piano Export Sud (PES 2) e della Regione Campania.
“Un’edizione sofferta ma bellissima – spiega Roberto Jannelli, presidente di IFTA -. Siamo riusciti a far diventare Salerno un punto di riferimento internazionale per tutto il settore moda ma soprattutto siamo riusciti a creare un ponte tra le aziende sartoriali del sud Italia e i buyer internazionali. Siamo molto orgogliosi del lavoro fatto ma già nei prossimi giorni lavoreremo alla prossima edizione”.
Sono state ben 61 le aziende provenienti non solo da Sardegna ma anche da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, arrivate in questi giorni a Salerno per partecipare alla vetrina internazionale di EDShow 2021 con collezioni per la primavera-estate 2022, riassunte dal claim “Come back to life”.
Coinvolti oltre 100 tra compratori e distributori italiani, ma soprattutto 40 operatori stranieri, invitati da Ice-Agenzia, provenienti da Austria, Azerbaigian, Bulgaria, Egitto, Germania, Iran, Slovenia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Romania, Russia, Stati Uniti, Thailandia e Ungheria. A questi, arrivati fisicamente a Salerno, si sono aggiunti quelli connessi in rete grazie alla diretta streaming realizzata sulla piattaforma digitale Fiera Smart 365, collegata con le 78 sedi ICE nel mondo.
Burioni come il prezzemolo
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone in piedi e calzature


Ora io non ho niente che lui vada a Godersi la vita e vada nei salotti è affar suo . Ma non è dignitoso e coerente con la siua professione andare a fare salotti Sgarbi docet . Un conto è andarci per lavoro e per controbattere la disinformazione in ambito medico\scientifico ma come giustamente dice Fabrizio Peronaci
Burioni a Venezia poteva risparmiarsela... Del Red carpet dei virologi avremmo fatto volentieri a meno... l’importanza (o la scarsa efficacia) delle vaccinazioni si può spiegare in altra sede, il papillon non è necessario...




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