Tatuaggi nazisti sul ring, l’Ufficio nazionale discriminazioni antirazziali chiede di radiare il pugile triestino Broili: «Via dalla boxe»

va bene punirlo . ma la radiazione mi sembra esagerata.  Ha  già  subito l'umiliazione  della sconfitta LA FIP DEVE DIMETTERSI IN BLOCCO .dovo sono stati fino ad ora???Non lo conoscevano???Chi gli ha dato la tessera???Nessuno sapeva prima???Durante le operazioni di peso chi era presente??Quando è salito sul ring nessuno ha fiatato.Per.loro vanno bene tutti anche i CASAMONICA

 

 da  https://ilpiccolo.gelocal.it/sport/2021/09/22/

L’Ufficio nazionale discriminazioni antirazziali ha richiesto l’espulsione del triestino “da qualsiasi competizione sportiva”

 

TRIESTE
«Vedere tatuaggi con simboli ed evocazioni naziste in mostra sul corpo di un atleta durante un match ufficiale di boxe è una vergogna inaccettabile: si tratta di un gesto di una gravità assoluta che ci riporta in uno dei periodi più tragici e disumani della nostra storia, che non può e non deve restare impunito». Queste le parole di Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Unar-Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento pari opportunità, commentando quanto accaduto al PalaChiarbola durante la gara di pugilato valida per il titolo italiano dei pesi Superpiuma, disputata sabato 18 settembre tra il triestino Michele Broili e l’italomarocchino Hassan Nourdine.L’Unar, ente in prima linea contro ogni forma di violenza e discriminazione, ha annunciato poi di aver aperto un’istruttoria sull’episodio che ha visto protagonista Michele Broili, pugile dell’Ardita Trieste già al centro un anno fa di aspre polemiche per la presenza di numerosi tatuaggi nazisti raffiguranti in particolare il simbolo delle Schutzstaffeln (le Ss) e il teschio della Totenkopf, le Teste di morto, unità paramilitare addetta al controllo dei campi di concentramento della Germania nazionalsocialista.
«Siamo in contatto con la Federazione Pugilistica Italiana che ci ha informato di aver portato il caso all’attenzione degli organi di Giustizia federali usando parole inequivocabili contro tale gesto – prosegue Loukarelis –. Sostenendo la Federazione Pugilistica Italiana nella sua determinazione, auspichiamo che arrivino risposte celermente per far sì che episodi del genere non si verifichino mai più e che si valuti l’espulsione dell’atleta da qualunque competizione sportiva: non è accettabile che gli alti valori dello sport, fonte di esempio per migliaia di giovani, siano macchiati o compromessi da atti del genere. Chiediamo – ha aggiunto Loukarelis – che si faccia piena luce sul perché di fronte a una condotta di tale gravità non si sia pensato di interrompere immediatamente la gara, e per quale motivo si sia arrivati così tardi a gestire un caso di chiara apologia al nazi-fascismo».


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