19.9.21

Femminicidi e Cartabia

 Non sempre  le  email  che  ricevo  o  su   messanger  ( l'email  di  facebook   )  o  a  quella  del sito  (  redbeppe@gmail.com )   sono  spazzatura  ed   finiscono nel cestino  . Alcune ,  pochissime    in verità  ,  sono interessanti   e da  pubblicare   per  evitare  che  il  loro  contenuto     vada disperso nel vento o nella  polvere  (  Ask the Dust) ) del tempo
Eccovi la  lettera  , ovviamente  con richiesta   espressa  di non pubblicare  le  generalità   della  persona    che  mi  ha  scritto   l'email  



Carissimo
Visto  che  ti occupi  di femminicidi  e delle  loro  cause non  solo    nella  data ipocrita  e  pulicoscoienza  (  come la  chiami   giustamente  tu  )   el  25  novembre     ti    chiedo  Per quale motivo   la magistratura    non tratta  le denunce di stalking delle donne con gli stessi strumenti con i quali affronta le persecuzioni di altra natura ?”.

                                               lettera  firmata 

Carissima  

Non essendo esperto dal punto di vista legale nè antopologico della materia ho chiesto, a chi ne sa più di me, il perchè e soprattutto se con la riforma Cartabia le donne vittime di violenza e stalking siano più o meno tutelate ho ricevuto le risposte che trascrivo. aggiungendovi  lo so che dovrei   << Abbiate soprattutto il desiderio di separare le cose dal rumore che esse fanno>> (   senceca  )  ovvero  tenere separati le mie opinioni personali dai fatti ,il mio  pensiero \ indignazione .
1) In appello è possibile chiedere il Concordato, istituto giuridico che permette di trovare un accordo tra imputato e pubblica accusa sulla pena da comminare. Il Concordato finora era escluso per i procedimenti di prostituzione minorile, pornografia minorile, detenzione di (ingente) materiale pornografico, pornografia virtuale, ma anche violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, violenza sessuale di gruppo e così via. Attenzione quindi: con le nuove norme il Concordato in Appello sarà previsto anche per questi procedimenti in cui le vittime sono soprattutto donne e minori. 2) Oggi il giudice può assolvere un imputato che ritenga abbia commesso un reato tenue, per delitti che prevedono una pena massima fino a 5 anni. Con la Riforma sarà “tenue” il reato con pena minima fino a 2 anni. Tra questi rientrano molti reati contro le donne come il revenge porn e la costrizione al matrimonio. Dopo l’allarme lanciato dagli articoli del “Fatto Quotidiano” sono stati esclusi i reati sulla violenza alle donne “riconducibili alla Convenzione di Istanbul”.
Ora   come  potrai  vedere   c’è da rimanere di sasso : perchè  come al solito, mentre si guarda il dito ( le polemiche su una frase particolarmente infelice e sulle relative aggressioni social ) si perde di vista la luna, che forse è troppo scomodo osservare: e, cioè, quando si tratta di violenza contro le donne, parliamo degli strumenti spuntati di una giustizia addirittura ammorbidita (  metaforicamente  parlando   )  dalla riforma firmata da un ministro donna. Infattti davanti a un numero  sempre   più  spaventoso di femminicidi – 83 da inizio anno, 7 negli ultimi dieci giorni – la lettera  di ***  appare totalmente condivisibile: “Perché davanti a minacce mortali, non riunire lo stesso comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che agisce nei casi di minacce della criminalità organizzata, con il compito di valutare le informazioni degli investigatori sul reale pericolo di incolumità della donna denunciante?”. Insomma, le vittime che denunciano,  quando  denunciano  ,  minacce di morte (come aveva fatto inutilmente, uno degli ultimi  casi   di femminicidio , la  povera  Vanessa Zappalà, la giovane di Aci Trezza assassinata in mezzo alla folla dal suo ex fidanzato) andrebbero trattate come giornalisti o imprenditori a rischio. Sacrosanto, se non fosse che, come dimostrano le sanzioni   , se     e  ci  sono  , all’acqua di rose di cui sopra, c’è tutto un contesto politico  - culturale che continua      a giudicare le persecuzioni contro le donne un reato (e un allarme sociale) di serie B. Ovvero, ci si occupa del problema,come  ( ua delle poche  cose  che  condivido   d con lei   )   scrive Murgia, “quando delle donne ci sono già i cadaveri”. Senza contare che per  il femminicida  “rischiare sei mesi in più o in meno di carcere non ha alcuna rilevanza per uno che pur di ammazzarti è disposto a uccidersi a sua volta”. Fino a quando scopriamo che un momento prima di sparare, accoltellare, massacrare di botte lo stalker può benissimo appellarsi al Concordato, oppure invocare il “reato tenue” ( a parte il vago riferimento a una convenzione internazionale). Una vergogna. Ministra Cartabia, cosa aspetta a intervenire   forse  che   ci  sia  un caso  come     quello  di  Helen Joanne "Jo" Cox, nata Leadbeater (Batley, 22 giugno 1974 – Leeds, 16 giugno 2016), una politica britannica, deputata laburista del collegio di Batley and Spen dal maggio 2015 sino al suo omicidio nel giugno 2016.  ?

              Spero  carissima X   d'aver    risposto   al tuo dubbio  e  cordialmente    ti  saluto  



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